Via alla legge sulla partecipazione dalla Giunta regionale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 agosto 2007 23:44
Via alla legge sulla partecipazione dalla Giunta regionale

Firenze, 1 agosto 2007- È la prima Regione italiana ad averne una. La Giunta regionale ha approvato all’unanimità la bozza di legge sulla partecipazione. Ora il testo andrà in Consiglio per essere approvato entro la fine dell’anno.
«L’hanno scritta i cittadini, servirà ai cittadini. Servirà a garantire meglio la democrazia, ma anche a decidere meglio e a fare più in fretta le opere necessarie alla collettività.» Questo il commento del presidente della Regione Toscana, Claudio Martini.
«Il testo che va ora alla discussione in Consiglio regionale – sottolinea l’assessore alle riforme Agostino Fragai – è frutto di un lungo percorso che ha preso avvio a gennaio 2006 e ha portato alla scrittura di questa bozza passo dopo passo, con i cittadini sempre protagonisti».
Il momento più importante è stato il Town Meeting di Marina di Carrara che si è tenuto nel novembre 2006 a cui hanno partecipato 500 cittadini utilizzando in modo innovativo le nuove tecnologie della comunicazione.

Ma ci sono stati anche tanti incontri in varie parti della Toscana che hanno coinvolto tutti i soggetti istituzionali, giuristi, politologi, sociologi, le parti sociali. Nessuno, né singolo né associato, è stato escluso: ciò al fine di arrivare ad un testo che fosse espressione vera di partecipazione e che garantisse la partecipazione, consentendo di superare quel gap fra cittadini e politica che ha messo in crisi il modello tradizionale della democrazia rappresentativa e che preoccupa molti osservatori sulle sorti del Paese.


Il presidente della Regione Toscana e l’assessore alle riforme istituzionali sono certi che il modello messo a punto con la nuova legge consentirà di migliorare il meccanismo che porta alla decisione sulle opere pubbliche. «Casi come quello di Monticchiello – esemplifica Martini – ma anche, in maniera diversa, vicende come quella del corridoio tirrenico, o ancora del gassificatore o degli inceneritori avrebbero preso una piega diversa. La partecipazione è sinonimo di democrazia – continua il presidente – quando consente a ciascuno di avere tutti gli elementi per conoscere, valutare ed esprimere le proprie opinioni, prima che venga presa una decisione.

In tutti e due i sensi, anche quello che oggi consente a delle minoranze di ostacolare il volere e le scelte delle maggioranze e di ritardare in maniera esasperante la realizzazione di importanti opere pubbliche che interessano tutti».
«In una regione come la nostra dove il dibattito e la partecipazione non sono mai venuti meno – aggiunge l’assessore Fragai – vogliamo fare di più ed estendere i confini della democrazia e del ruolo dei cittadini. Crediamo che sia indispensabile cogliere questa sfida: fare insieme le cose che servono al bene collettivo e che sono condivise.

Risparmieremo tempo e denaro, e non daremo spazio alla politica del rinvio che di fatto è la negazione della democrazia.»
“Un altro strumento di controllo, naturalmente a spese della collettività: nient’altro che un bavaglio per imbrigliare e soffocare il dissenso, che in democrazia è fisiologico e deve essere rispettato”. E’ il giudizio di Maurizio Dinelli, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, sulla nuova invenzione di Martini e Fragai, l’Authority regionale alla partecipazione che la Toscana, prima e unica in Italia, dovrebbe creare entro l’anno con l’approvazione di uno specifico progetto di legge.

“Dopo le delusioni elettorali alle ultime amministrative in Toscana, che hanno messo in crisi tutte le certezze che aveva e per evitare altri pericoli e contestazioni che hanno lasciato il segno, come il caso Monticchiello, i gassificatori, gli inceneritori e via dicendo, la sinistra – sottolinea Dinelli – si sta inventando nuovi strumenti per incanalare, ammutolire e governare il dissenso delle popolazioni. Il Garante della partecipazione è uno di questi. Servirà a tenere sotto traccia e sotto controllo in sede locale chi contesta, magari per la strada che gli entra in casa o per la diossina “sputata” dall’inceneritore accanto, tramite l’uso dei fedelissimi, dell’apparato e dei “sottogaranti” che la nuova autorità potrà nominare quali commissari per questo o quel progetto.

Se poi qualche voce – aggiunge Dinelli – dovesse “bucare” la rete di sbarramento, ci penserà l’Authority stessa a stemperarne il tono e l’incidenza”. “E’ proprio vero. Martini non finisce mai di stupirci. Non gli manca certo l’inventiva, specie quando, come in questa fase, il bisogno di certezze si fa sentire. E con una protervia unica – conclude Dinelli – mentre con una mano promette, con l’altra colpisce. Promette tagli alla spesa e, non contento di aver piazzato sul groppone dei toscani un altro paio di assessori e relativa coorte, ecco inventarsi l’Authority alla partecipazione.

Un costo stimato di circa un milione di euro l’anno. E brava Toscana: pur nel bel mezzo di una profonda carestia può esibire due perle uniche in Italia, un Garante della partecipazione e un assessore al perdono e alla pace”.

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