Ribellione alla Confcommercio: i licenziati occupano l'Auditorium

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 febbraio 2007 00:44
Ribellione alla Confcommercio: i licenziati occupano l'Auditorium

La grave crisi gestionale e finanziaria di Confcommercio Firenze che in pochi mesi ha portato l’associazione alla chiusura, a seguito anche del provvedimento di decadenza deliberato dalla Confederazione nazionale, avrà come immediata conseguenza la perdita del posto di lavoro per i dipendenti dell’associazione, i quali – fra l’altro – devono riscuotere ancora tre mensilità arretrate. Dopo che mercoledì sono arrivate le lettere di licenziamento agli 80 dipendenti di Confcommercio Firenze, i lavoratori scelgono la protesta a oltranza contro la chiusura.
“Desidero esprimere la solidarietà di Confartigianato Imprese Firenze ad associati, dipendenti e dirigenti di Confcommercio Firenze, certo che 60 anni di rappresentanza sindacale non saranno cancellati da una stagione infelice.

Ci auguriamo che l’associazione possa rinascere al più presto ma, nell’attesa e su richiesta di un numero di commercianti rimasti orfani che cresce ogni giorno di più, abbiamo deciso di mettere a disposizione la nostra struttura e il nostro capitale di conoscenze alle imprese del commercio che nell’area fiorentina desiderano avvalersene”.
E’ così che Antonio Catanese, Presidente di Confartigianato Imprese Firenze, commenta la chiusura dell’associazione di commercianti più vecchia d’Italia, annunciando “l’apertura” al commercio dell’associazione di artigiani e piccoli e medi imprenditori (attiva da anni nel settore, ma con un ruolo di secondo piano rispetto all’attività pro artigianato) con il potenziamento dei servizi ad hoc per il commercio e l’assunzione graduale di parte del personale licenziato nei giorni scorsi.
Istituito inoltre il numero verde SOS COMMERCIANTI (800 911 941) a cui possono rivolgersi per richiedere assistenza, tutela ed informazioni tutti i negozianti e gli imprenditori che, da un giorno all’altro, sono stati privati di servizi indispensabili tanto per svolgere la loro attività quanto per rispettare le scadenze senza incorrere in pesanti sanzioni (dalle paghe alla contabilità, dal tributario alla sicurezza, dall’ambiente alla formazione ecc).
“Un passo doloroso, che non avremmo voluto fare, ma l'urgenza della situazione, il benessere dell’economia locale e l’affinità sindacal-ideologica ci spingono a scendere in campo.

Ci auguriamo così di poter contribuire alla soluzione di una situazione critica anche di concerto con Confcommercio con cui siamo certi di poter trovare un punto d'incontro la prossima settimana in una riunione con Bernabò Bocca, presidente vicario nazionale e delegato da Roma per la ricostruzione. Senza giri di parole pensiamo ad un accordo con il livello nazionale (al momento l’unico interlocutore legittimo di Confcommercio), formale, trasparente e con completo valore legale e dunque ben diverso da quello che pare alcuni ex dirigenti di Confcommercio Firenze abbiano stretto (con tempi, modalità, costi del tutto dubbi) con una locale associazione di categoria invitando gli ex dipendenti di Via Ponte alle Mosse ad indirizzarvi gli ex associati che nei prossimi giorni si presenteranno nei diversi uffici per ritirare la documentazione delle proprie imprese” conclude Catanese.

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