Liberalizzazioni del ministro Bersani: la Toscana riflette

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
31 gennaio 2007 13:30
Liberalizzazioni del ministro Bersani: la Toscana riflette

In questi ultimi giorni si è parlato intensamente del decreto legge del ministro per lo Sviluppo economico, Pierluigi Bersani, sulle liberalizzazioni. Bruxelles appare soddisfatta dalle misure varate venerdì scorso dal governo Prodi. Confindustria dà un giudizio positivo , ma solleva alcune perplessità sui provvedimenti che aboliscono il prezzo della ricarica telefonica.

La Finanziaria e il decreto Bersani hanno introdotto molti cambiamenti per i proprietari di immobili: nuove regole in materia di contratti immobiliari e novità per il catasto, l’Irpef e la prima casa.

Inoltre, categorie professionali come quella dei mediatori e degli amministratori immobiliari si sono trovate con obblighi aggiuntivi da adempiere. Per fare un po’ di chiarezza sul tema, Confedilizia Firenze ha organizzato un convegno, dal titolo ‘Le novità fiscali per i proprietari di casa e gli amministratori condominiali’, che si svolgerà venerdì 2 febbraio dalle 9.30 nell’Auditorium della Cassa di Risparmio in via Portinari 5. All’incontro, ad ingresso libero, parteciperanno esperti dell’Università, del mondo delle professioni e della Direzionale regionale della Toscana dell’Agenzia delle Entrate.


Liberalizzazione degli esercizi di parrucchieri ed estetisti? Sì alle agevolazioni, no al mercato “selvaggio”. Questa in sintesi la risposta della categoria, all’indomani della notizia dei cambiamenti previsti dal pacchetto Bersani. ”Ben vengano le facilitazioni burocratiche per l’apertura di nuove attività – sostiene la presidente della federazione benessere di Confartigianato Prato, Barbara Catani – a patto che tali semplificazioni non trasformino il settore in una giungla”.

In pratica i provvedimenti per parrucchieri ed estetisti rendono più facile l’apertura di un’attività, che potranno aprire i battenti con la sola dichiarazione di inizio attività, in più senza dover rispettare le distanze con gli esercizi di servizi analoghi, obbligo in vigore fino a oggi.
”Il rischio è che si vada incontro a una concorrenza incontrollata – interviene il responsabile provinciale dell’area moda di Confartigianato, Enzo Lucchesi -, perché a Prato il bacino di utenti per ogni esercizio è molto limitato.

Quindi, ci teniamo a ribadire – continua - che ogni realtà territoriale ha una sua specificità. Sono fuori luogo, quindi, indicazioni a livello nazionale su problematiche locali, che fino a oggi rispondevano a una regolamentazione regionale, stabilita in base alle esigenze dei singoli comuni”.
”I pericoli che si corrono sono molteplici – continua Barbara Catani -. Con l’aumento dei negozi, la concorrenza sui prezzi sarà spietata e inciderà anche sulla gestione aziendale, servizi offerti e qualità del lavoro.

C’è poi da mettere in conto anche l’inesperienza di chi, alle prime armi, aprirà un esercizio senza parametri e garanzie”. La liberalizzazione voluta da Bersani va a incidere anche sulla settimana lavorativa, che non prevedrà più l’obbligo di chiusura il lunedì, ma lascerà libertà di scelta per il giorno di riposo. ”Il lunedì a casa – spiega la presidente di categoria – rientra nella nostra organizzazione del lavoro. Basti pensare che le ditte organizzano abitualmente in questo giorno i corsi per la categoria”.

Collegamenti
In evidenza