Elezioni: per Spini questo paese non si può governare da destra

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 marzo 2006 20:13
Elezioni: per Spini questo paese non si può governare da destra

L'avvicinarsi della scadenza elettorale sta scatenando un diluvio di chiacchiere.

L’on. Valdo Spini, membro della Direzione Nazionale Ds e candidato dell’Ulivo alla Camera nella circoscrizione Toscana è intervenuto oggi a Volterra (Pi) al dibattito dal titolo “Per il bene dell’Italia voltare pagina”.
Nel suo intervento Valdo Spini ha messo in evidenza come l’espulsione della Lega dal suo gruppo parlamentare europeo è la goccia che fa traboccare il vaso nella perdita di prestigio dello schieramento di governo del nostro paese.

Del resto la Casa delle Libertà si trova in uno stato di caos totale con Fini e Casini che prendono le distanze da Berlusconi, l’ex ministro delle Riforme Istituzionali che insulta le riforme elettorali da lui stesso proposte, insomma non si capisce come questo schieramento possa decentemente chiedere agli italiani di essere investito del governo del paese per i prossimi cinque anni. “La verità – continua Spini – è che questo paese non si può governare da destra e che la destra non è in grado di governare questo paese.

Spetta all’Unione delle forze di centro sinistra restituirgli dignità, autorevolezza e governabilità. Voltando pagina e ripristinando serietà e correttezza nei rapporti internazionali, abolendo le riforme istituzionali ed elettorali del centro-destra, ripristinando la concertazione nei rapporti economici e sociali."

"Da alcune prefetture è giunta a comuni e forze politiche una circolare che afferma esplicitamente una nuova e restrittiva interpretazione del ministero dell’interno di una norma del 1956 che stabilisce la proibizione per i gazebo e i banchini utilizzati in campagna elettorale di esporre bandiere, manifesti, immagini di candidati e qualunque altro segno di partito, sia all’esterno che all’interno dei gazebo stessi -afferma On.

Antonello Giacomelli, Coordinatore regionale della Margherita- Mi rivolgo direttamente al ministro Pisanu. Voglio sperare che tali circolari siano solo frutto di un malinconico equivoco. Se così non fosse ci troveremmo di fronte all’inquietante ipotesi che dopo aver stravolto la legge elettorale il governo e la maggioranza di centrodestra vogliono addirittura sterilizzare e svuotare il confronto della campagna elettorale. Mi auguro che rapidamente tutto sia chiarito e che le forze politiche si vedano riconosciute le normali prerogative che fino ad oggi in qualunque competizione elettorale hanno avuto, anche perché risulterebbe paradossale veder proibita la propaganda elettorale esattamente negli spazi previsti dai comuni per tale scopo.

Una lista forte e rappresentativa per concorrere all’affermazione di tutta la coalizione nella difficile partita del Senato.

Questa la prima immagine della lista della Margherita toscana, che intreccia personalità del mondo cattolico e amministratori locali, una autorevole e folta pattuglia femminile e imprenditori che hanno scelto la Margherita per il loro impegno. Su tutti la prestigiosa indicazione del capolista nella persona del presidente Lamberto Dini, una stima internazionale e salde radici toscane. E poi, a seguire, i nomi che rappresentano bene tutta la realtà politica, territoriale, di responsabilità della Margherita toscana.

Confermato Natale D’Amico; accanto a lui Luigi Bobba, presidente nazionale delle Acli (candidato peraltro anche in Piemonte, sua terra d’elezione) ed Andrea Marcucci, lucchese, membro dell’esecutivo regionale del partito ed apprezzato imprenditore. Peraltro il nome di Andrea figura in quel ristretto gruppo che la direzione nazionale ha deciso di proporre per le prossime “attese e sperate” responsabilità istituzionali. La personalità e la storia personale di Gianni Salvadori esplicitano l’attenzione della lista e della Margherita verso importanti mondi di riferimento.

Forte di un notevole consenso personale porta ulteriore pregio alla lista dielle la presenza di Costantino Cavallaro, affermato vicesindaco di Pisa. Ma scorrendo la lista emergono, una dopo l’altra, tante figure importanti della realtà toscana, rappresentative e stimate. La presenza femminile è aperta da Licia Rossi, vicepresidente della commissione pari opportunità della Toscana e affermata esponente della Margherita senese, seguita poi da figure altrettanto importanti di amministratrici delle diverse realtà toscane; Stefania Saccardi, vicesindaco di Campi Bisenzio; Maria Cristina Volontè, consigliera comunale nel comune di Massa; Rosa Maria Di Giorgi, vicepresidente del consiglio comunale di Firenze; e Maria Grazia Ciambellotti, giovane ed affermata consigliera comunale di Prato.

Importante anche la disponibilità di Alessandro Martini, assessore provinciale di Firenze con delega al sociale ed allo sport; come peraltro quella di Maurizio Frosolini e Foresto Mostardini, l’uno segretario provinciale di Grosseto, regista della strategia di riconquista di quel Comune, l’altro segretario zonale della Margherita empolese. Significativa anche la rappresentanza della realtà livornese con la presenza di un indiscusso riferimento come Valter Nebbiai, presidente della commissione economia e lavoro del capoluogo labronico; e della provincia di Pistoia, con la disponibilità di Mauro Mari, stimato esponente politico e assessore provinciale.

Tra i nomi più significativi, quello di Alberto Borchiellini, imprenditore di punta, espressione della realtà aretina, noto per la sua disponibilità e attenzione per la realtà in cui vive. Chiude la lista, per sua scelta e per dichiarato servizio al partito, Alberto Monaci, leader della Margherita senese e presidente del gruppo regionale. Ed è davvero singolare che tocchi proprio a lui che, a nome della Margherita, ha tanto avversato in regione questo stesso modello elettorale, utilizzare la sua presenza come per sospingere tutta la lista ad una affermazione, facendo ancora una volta prevalere su tutto il suo senso del servizio e la volontà di impegno.

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