Convegno sui diritti globali, da Domenici e Chiamparino la proposta per il diritto di voto amministrativo agli immigrati

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 novembre 2002 19:09
Convegno sui diritti globali, da Domenici e Chiamparino la proposta per il diritto di voto amministrativo agli immigrati

Una risoluzione il cui testo verrà inviato al Social Forum mondiale del gennaio 2003 a Porto Alegre. Il testo è stato elaborato al termine della due giorni che si è svolta nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio dal titolo "Le autorità locali europee per i diritti globali e l'inclusione sociale" organizzata dal Comune di Firenze, in collaborazione con la Federazione Mondiale Città Unite, il Comune di Porto Alegre e la rete della città per l'inclusione sociale. Al convegno erano rappresentati 120 Comuni con oltre 170 partecipanti.
Diritto di voto alle persone immigrate per le elezioni amministrative: è la proposta lanciata oggi dal sindaco di Firenze Leonardo Domenici, dal sindaco di Torino Sergio Chiamparino e dalla presidente della Federazione Mondiale Città Unite (FMCU) Mercedes Bresso, durante la seconda ed ultima giornata del convegno.

"Il diritto di voto per le elezioni amministrative - per le politiche sarebbe necessaria una modifica costituzionale, ha spiegato il sindaco Domenici - andrebbe articolato su due criteri: la residenza sul territorio da un periodo minimo, ad esempio di cinque anni (magari coincidente con la durata del permesso di soggiorno) ed il pagamento delle tasse, con l'integrazione col nostro sistema fiscale". "È una misura che sarebbe utile per favorire i processi di integrazione e per favorire una logica di crescente comunità nel governo delle città - ha sottolineato il sindaco Chiamparino - un modo anche per abbattere la microcriminalità, poiché avere la rappresentanza politica credo che obbligherebbe gli extracomunitari a far prevalere fino in fondo la legalità anche all'interno della loro comunità." Mercedes Bresso, Presidente della FMCU, ha posto l'accento sulla collaborazione per uno sviluppo locale: "Emerge l'esigenza di una politica forte di cooperazione con i paesi in via di sviluppo, in molti campi ma soprattutto per le città più povere, aiutandole a diventare più robuste dal punto di vista della capacità amministrativa.

Poiché molti dei problemi in questi paesi nascono dalla debolezza delle strutture amministrative: quindi molta formazione, aiuto all'organizzazione dei servizi pubblici locali, aiuto alle amministrazioni ad imparare a fornire ai cittadini i servizi di cui hanno bisogno." È stata sottolineata anche "la necessità di un ammodernamento del Welfare europeo su una base più locale, poiché esistono problemi che per la loro natura necessitano di soluzioni diverse che non possono essere sempre garantite da una visione europeista".

Durante il convegno l'intervento di Aldo Bonomi, direttore del Consorzio Aaster (Associazione Agenti di Sviluppo del Territorio) ha spiegato che "la globalizzazione è un intreccio, un rapporto fra flussi, tra economia dei flussi ed economia dei luoghi. L'economia dei flussi solitamente sorvola il territorio, l'economia dei luoghi è radicata nel territorio. I cinque flussi di globalizzazione con cui ci confrontiamo sono: la finanza, le transnazionali, le multinazionali tascabili, le imprese virtuali, le imprese logistiche.

La finanzializzazione dell'economia ha provocato il sollevamento delle banche dal territorio: non esistono più le banche locali, che avevano un collegamento col territorio. Sul territorio, oltre alle economie locali, rimangono le economie informali (fatte, ad esempio, da comunità etniche), le economie sociali (a cui sono esternalizzati i servizi per gestirli insieme pubblico e privato) ed infine le economie illegali". Per cercare di risolvere questi problemi, gli enti locali possono ricominciare a porsi la questione della verticalizzazione con gli istituti di credito (in assenza di banche locali devono essere rinegoziati i rapporti con la finanza) e dovrebbero cercare di promuovere il microcredito in quelle aree dove non ci sono neanche le banche.

Esperienze di questo tipo sono state praticate nei Paesi dell'est, in America Latina, in Africa e producono identità ed accrescono lo sviluppo locale. "Il nodo del microcredito - ha aggiunto Aldo Bonomi - è un nodo importante, rispetto ad una grande finanza e quindi è necessario tornare a parlare di banca locale, di mutualismo e di microcredito". Durante il convegno oggi sono intervenuti l'assessore della Provincia di Firenze Gori, l'assessore del Comune di Venezia Caccia, il deputato della Deputazione di Malaga Blanco, il sindaco di Torino Chiamparino, l'assessore del comune di Lisbona Carvalho, il direttore del Consorzio Aaster Bonomi, il presidente di Reves Pensabene, il vicesindaco di Monaco Monatzeder, il vicepresidente del Consiglio Generale di Seine-Saint Denis Laport, il professore dell'Università di Trieste Kalled Fouad Allam, l'assessore della Cooperazione Internazionale, Immigrazione e politiche del comune di Genova Taccani, il sindaco di Pontassieve Perini, il rappresentante di Emergency Piccioli.

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