Tuscan Sun Festival 2008: recital di José Cura il 4 agosto

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 agosto 2008 22:46
Tuscan Sun Festival 2008: recital di José Cura il 4 agosto

Il primo appuntamento con José Cura al Tuscan Sun Festival 2008 è immerso nelle atmosfere della musica argentina in un singolare recital per tenore e pianoforte. Lunedì 4 agosto il poliedrico tenore argentino propone un programma di brani di compositori della sua terra, accompagnato dal pianista Giulio Laguzzi. José Cura si configura come uno dei grandi protagonisti del Festival del Sole, con le sue numerose presenze, in cui ha investito diversi ruoli, da tenore a direttore d’orchestra. Quest’anno a Cortona ha anche regalato una serie di foto da lui realizzate, raccolte in una mostra aperta al pubblico durante tutta la durata del Festival.
Per il primo dei due concerti previsti pere questa edizione, Cura ha scelto un programma che, basandosi su un repertorio interamente argentino, si configura come un viaggio tra il folklore e i paesaggi della sua terra.

Il tenore sarà affiancato dal pianista Giulio Laguzzi, artista che da diversi anni collabora lui e che, negli ultimi anni, ha riscosso un grande successo in Italia collaborando con i teatri più prestigiosi.
Un recital per tenore e pianoforte, ma anche una panoramica sui grandi compositori argentini contemporanei, in cui si inserisce lo stesso Cura, proponendo una sua composizione su poesie di Pablo Neruda.
La passione per il suo paese d’origine ha già reso all’eclettico artista il favore della critica e del pubblico, quando, nel 1998, realizzò il CD dal titolo Anhelo: Argentinian songs che contiene la gran parte dei brani in programma in questo concerto.

La critica di settore ha visto in questo lavoro ‘un José Cura che mette in mostra il suo cuore nell’interpretazione della musica del suo paese, oltre alle sue doti artistiche che confermano la sua ascesa tra i divi della lirica internazionale’.
Il primo brano in programma è della compositrice argentina Hilda Herrera, personaggio che ha dato un notevole apporto allo sviluppo della musica argentina del 900, pluripremiata per la sua carriera e per le sue composizioni, specchio della sua nazione.

Desde el Fondo de ti è una ballata romantica e profonda, che lascia trasparire un pizzico di tristezza.
Seguono due brani di María Elena Walsh, notissima in Argentina e oltre, sia come musicista che come scrittrice, soprattutto di libri per bambini. Postal de Guerra e Serenata para la tierra de uno sono però degli inni alla pace, dedicati all’Argentina, dilaniata dalle varie dittature di turno. I testi si scagliano dunque contro la dittatura militare e sono ambientati tra i desaparecidos con una profonda vena melanconica.

Arrorró e Canción al árbol del olvido appartengono invece allo storico compositore Alberto Ginastera. Arrorró è la quarta delle Cinco canciones populares argentinas op.10, scritte nel 1943. Il ciclo nacque, dunque, tra gli anni 30 e 40, periodo in cui Alberto Ginastera si era alleato con gli intellettuali e gli artisti dell'Argentina nella critica alle politiche di Juan Perón e firmò un manifesto in difesa dei principi democratici e della libertà artistica, contestando le istituzioni artistiche e musicali che in quegli anni erano gestite dallo stato.
L’ Arrorró è una ninnananna tradizionale e, della raccolta, è l’unico brano in cui Ginastera ha lasciato il testo, il ritmo e la melodia originaria invariata.

L’autore impianta la sua versione di questa ninnananna ben nota dell'Argentina in sol maggiore sopra un ostinato lento che dà risalto a molte dissonanze.
Canción al árbol del olvido è una bellissima milonga su testo del poeta uruguayano Fernán Silva Valdés. La milonga è una danza popolare di origine Argentina, deriva dalla più comune Habanera, importata dall’America meridionale agli inizi del XIX secolo, alla quale è stato sostituito il ritmo di 6/8 con uno più semplice e lineare di 2/4, un ritmo che si addice molto di più ad una danza da sala rispetto all'Habanera.

Per la loro somiglianza spesso la Milonga veniva chiamata anche l'Habanera dei poveri. La Canción ha molte caratteristiche che la avvicinano alla Milonga tradizionale, soprattutto il testo di carattere bucolico.
I Sonetos che chiudono la prima parte della serata sono una composizione dello stesso José Cura su poesie di Pablo Neruda. Dunque per la prima volta a Cortona il tenore eseguirà un brano da lui stesso composto. Con questa composizione Cura si inserisce a pieno titolo nella rosa di tutti gli artisti che hanno tenuto vive le loro tradizioni, nel loro paese e altrove, attraverso la musica.
Il concerto prosegue nella seconda parte con la Canción del carretero, di Carlos López Buchardo, autore di musiche sempre ispirate alle antiche melodie tradizionali della sua terra.

Si prosegue poi con una serie di brani di Carlos Gustavino, che è forse il più grande esponente del nazionalismo romantico argentino. Il suo stile delicato ed intimo è accompagnato dallo spirito popolare delle melodie folkloriche originali. Nei ritmi e nelle cadenze il suo stile rimane sempre intatto e fresco, anche nei momenti di maggior complessità armonica e nelle elaborazioni contrappuntistiche. La rosa y el sauce è una breve lirica su testo di Francisco Silva y Valdés di carattere spiccatamente romantico.

Questo brano e il seguente, Se equivocó la paloma, su testo di Rafael Alberti, sono considerati dalla critica le opere più belle e celebri del compositore di Santa Fe. Ma anche in Campanilla, ne El único camino e negli altri brani scelti in questo concerto si respira l’aria dei paesaggi, delle tradizioni argentine e dei ritmi che iniziano ad avvicinarsi al tango.
Il brano che segue, dal titolo Pontezuela, è stato composto da Felipe Boero, storico pianista e compositore di opere liriche, sinfoniche e vocali.

Ultima composizione in programma la Canción a la bandera di Ettore Panizza, compositore e grandissimo direttore d’orchestra. Molto noto anche Italia, soprattutto come direttore, scrisse molta musica vocale e i suoi brani furono eseguiti da grandi voci della storia della musica.
Questo concerto risulta di singolare particolarità, si configura come un excursus tra le menti musicali argentine del ‘900: attraverso i sopra citati compositori Cortona compirà un suggestivo viaggio tra i paesaggi e l’antico folklore, che tutt’oggi continua a vivere in Argentina nelle opere di compositori che si ispirano ai ritmi delle loro antiche memorie.

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