Produttori da tutto il mondo per “La Terracotta e il Vino 2016”

La manifestazione, organizzata dall’Associazione Culturale "La terracotta e il vino" di cui è fondatore Leonardo Parisi della Fornace Artenova, ha riscosso un grande successo di pubblico e grande apprezzamento dagli addetti ai lavori

22 novembre 2016 19:48
Produttori da tutto il mondo per “La Terracotta e il Vino 2016”

Si è svolta nel fine settimana “La Terracotta e il Vino 2016”, la Convention internazionale sulle esperienze di vinificazione e affinamento in anfora dal mondo ospite a Impruneta anche per la sua seconda edizione nella splendida location dell’Antica fornace Agresti.

La presenza è stata numerosa (gli organizzatori parlano di 400 persone) ma specialmente è stata caratterizzata dalla presenza di un pubblico molto qualificato di critici, degustatori ma anche tanti appassionati, che si sono affollati davanti ai banchi di assaggio dove 41 produttori italiani e stranieri tra cui anche un birrificio hanno presentato le oltre cento etichette di vini in degustazione affinati in anfora presenti. I produttori arrivavano dai luoghi più disparati e lontani come la Francia, il Portogallo, gli USA, l’Australia oltre a tutta l’Italia.

La manifestazione organizzata dall’Associazione Culturale La terracotta e il vino di cui è fondatore Leonardo Parisi della Fornace imprunetina Artenova, ha il patrocinio della Regione Toscana e si avvale della collaborazione del Comune di Impruneta e del Museo Archeologico di Montelupo.

Interessantissimo il convegno che si è svolto la mattina del sabato, che ha affrontato il tema della vinificazione in anfora dandone una completa ed esaustiva informazione facilmente comprensibile anche ai non addetti ai lavori nonostante si sia parlato sia dell’analisi chimica dal mosto al vino sia di aspetti legati all’archeologia della produzione del vino in giara sia alle nuove tecnologie messe in campo nella costruzione delle giare in particolare dalla fornace Artenova di Impruneta che è uno dei principali artefici della realizzazione e della buona riuscita di questa manifestazione.

Ha presenziato anche il giovane sindaco di Impruneta Alessio Calamandrei che tanto si sta impegnando per diffondere nel mondo l’eccellenza imprunetina legata alla produzione del vino. Da Impruneta infatti sta prendendo sempre più campo in tutto il mondo questa tecnica di vinificazione che appare innovativa altrettanto quanto invece rappresenta il più antico metodo di vinificazione che è stato nei secoli sostituito dall’utilizzo di botti e barriques. 

La fermentazione, la maturazione e l’affinamento in anfore di terracotta rappresenta sicuramente il futuro dell’enologia come ha efficacemente sottolineato il giornalista di World of fine Wine, Paul White che ha illustrato le sue ricerche che lo hanno portato a scoprire in Portogallo dei produttori presenti alla manifestazione che utilizzano ininterrottamente le anfore sin dai tempi degli antichi romani. La tradizione più antica che diventa la più moderna.

“Questa iniziativa, nata appena due anni fa, quasi come una scommessa – sottolinea Sergio Bettini, coordinatore organizzativo della manifestazione - oggi è riuscita a crescere fino a diventare un punto di riferimento di livello internazionale. In un momento dove le eccellenze artigianali e in particolare quelle toscane sentono ormai da anni il peso di una evidente flessione di mercato, questo appuntamento biennale, promosso da un'Associazione fondata da una piccola realtà produttiva, costituisce un esempio di come la ricerca, la sperimentazione e la capacità di innovare possano costituire un’efficace risposta”.

Tutto esaurito per le due degustazioni guidate, quella di domenica mattina dedicata al vino in anfora delle isole toscane e alla Sardegna e quella del sabato sul confronto tra vini affinati in talhas portoghesi e in qvevri georgiani. Hanno condotto l’incontro tra i lontani cugini di anfora, georgiani e alentejiani, il giornalista di World of fine Wine, Paul White, il responsabile dell’Agenzia Nazionale del vino della Georgia, Irakli Cholobargia, e i produttori Pedro Riberiro, dell’azienda portoghese Herdade do Rocim e Domingo Soares Franco dell’azienda Josè Maria Da Fonseca.

L’enologo Francesco Bartoletti che ha moderato la degustazione del sabato ha dichiarato: “Noi italiani siamo dei grandissimi produttori di vino e soprattutto in termini quantitativi rappresentiamo un panorama molto vasto rispetto alla Georgia e al Portogallo, ma anche qui in Italia da molti anni tanti produttori si stanno dedicando alla produzione di vini con macerazioni molto lunghe. Questa pratica il Portogallo e la Georgia hanno continuato a farla lungo tutta la loro storia e ora anche noi stiamo riguardando la loro e la nostra storia”.

Info su www.terracottaevino.com, su Facebook e su Twitter. Hashtag ufficiale della manifestazione #terracottaevino2016.

Fotografie di Marco Savino 

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