La XII° edizione di Kilowatt Festival: "Per sentirsi meglio"

Dal 19 al 26 luglio a Sansepolcro

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 giugno 2014 08:31
La XII° edizione di Kilowatt Festival:

Comincerà domenica 19 luglio 2014 a Sansepolcro (AR)la XII° edizione di Kilowatt festival, uno dei principali appuntamenti nazionali dedicati al teatro d’innovazione e alla danza contemporanea, con incursioni nella nuova scena musicale e artistica.

Con la direzione artistica del drammaturgo e regista Luca Ricci, andranno in scena 28 spettacoli in 8 giorni e almeno una quindicina di attività collaterali (mostre, presentazioni di libri, incontri e dibattiti), per un progetto che persegue in maniera ostinata un modello di accoglienza e coinvolgimento del pubblico che punta sull’apertura verso nuove fasce di spettatori, allontanandosi dall’idea elitaria che la scena contemporanea possa parlare solo a pochi “iniziati”.

É questa apertura che ha portato Kilowatt alla ribalta nazionale, che nel 2010 gli ha fatto assegnare il Premio Ubu come miglior festival nella categoria Progetti Speciali, nel 2013 gli ha fatto vincere il premio Nico Garrone, e che ha spinto due dei più famosi economisti della cultura italiana Alessandro Bollo e Lucio Argano, a inserire Kilowatt tra i dieci case-study esaminati nelle loro pubblicazioni.

Approfondimenti

Una caratteristica – quella dell’apertura - che, in dodici anni di festival, ha costruito la buona reputazione di questo progetto, portando nella Valtiberina toscana migliaia di spettatori, decine di giornalisti nazionali e oltre 600 artisti che hanno presentato qui i propri lavori.

Il festival 2014 ha per titolo “Per sentirsi meglio”, una necessità divenuta quotidiana e fondamentale, oggi più di ieri, per guardare al mondo con occhi nuovi e propositivi, per sentire che, nonostante e al di là di tutto, va sempre alimentata la speranza di “un meglio” ad aspettarci dietro l’angolo.

E per sentirsi meglio c’è soprattutto bisogno di conoscere e indagare la realtà che ci circonda: affrontare i temi della politica e del vivere sociale per comprenderne le dinamiche e trovare risposta anche ai fatti di cronaca che segnano il nostro quotidiano; conoscere il proprio corpo, accoglierlo nelle sue possibilità e oltrepassarne i limiti, per scoprirci capaci di accettare il nostro vissuto, ripercorrerlo attraverso quello che si muove attorno a noi.

Ed ecco che i nove spettacoli scelti dai visionari (il gruppo di 30 cittadini di Sansepolcro che lavorano tutto l’inverno alla scelta degli spettacoli da invitare al festival), insieme alle ospitalità, decise dalla direzione artistica del festival, vanno a coprire tre macrotemi, ognuno con peculiarità imprescindibili dal vissuto degli artisti e capace di aprire uno spiraglio sul ieri, sull’oggi e sul domani.

Analisi politico-sociale per la Compagnia Dionisi che con “Potevo essere io”, spettacolo vincitore del bando NeXtwork 2013 (Kilowatt + Teatro dell’Orologio di Roma), racconta il percorso di crescita di due bambini della periferia milanese fra gli anni settanta e ottanta.

Stati Uniti, Messico e Italia, per “Thanks for Vaselina” di Carrozzeria Orfeo, in un triangolo di droga, dinamiche familiari e oscuri segreti per cinque personaggi al limite fra il grottesco e la cruda realtà.

Federica Santoro in “Un carnevale per Sole e Baleno” (testo di Marco Gobetti, vincitore del bando di drammaturgia NDN) affronta la vicenda di due giovani no-Tav, accusati di terrorismo, che, nel 1998, entrarono nelle cronache per un duplice suicidio carcerario.

Invidiatemi come io ho invidiato voi” di Tindaro Granata, ispirato a un caso di pedofilia che qualche anno fa sconvolse la stessa città di Sansepolcro e la vicina Città di Castello, non si limita alla restituzione della vicenda giudiziaria o alla denuncia, ma cerca di far emergere i moti interiori e i sentimenti che muovono i protagonisti: vittime e carnefici.

Antonello Taurino con “Trovata una sega!” ripercorre a distanza di trent’anni la vicenda del ritrovamento di alcune presunte “Teste di Modigliani”, opera di tre studenti buontemponi e di un pittore scapestrato, facendo luce su quella che solo apparentemente è una burla, ma a guardare meglio è un racconto antropologico sull’Italia di ieri, di oggi, di sempre.

La compagnia Eco di Fondo, con la regia di Cesar Brie, in “Orfeo ed Euridice” (vincitore bando In-Box 2014) ripercorre e reinterpreta il dolente caso di Eluana Englaro, che pochi anni fa divise l’opinione pubblica italiana sul tema dell’eutanasia.

Claudio Morganti, come regista, e Rita Frongia, come drammaturga, presentano la nuova produzione del duo Maurizio Lupinelli-Elisa Pol (Nerval Teatro), omaggio a La mia bocca di cane, l’ultimo testo di Werner Schwab, ancora inedito in Italia, che affronta il tema delle violenze ispirate dalle religioni e della libertà individuale connessa al suicidio.

Ricerche formali e indagine del corpoquale strumento e spazioperformativo per Giorgia Nardin che in “All dressed up with nowhere to go” (vincitore del Premio Prospettiva Danza 2013), scarnifica il corpo maschile e quello femminile, facendoli divenire cornice vuota. Piccole azioni quotidiane strappate alla realtà e inserite in un contesto etereo.

Trovarsi buffi nella propria solitudine, questo l’assurto di Irene Russolillo che, con “Strascichi”, affronta l’individuo diviso fra disperazione e ridicolizzazione di sé. La fine di un amore che diventa mancanza di amore.

40.000 cm2” di Claudia Catarzi è una riflessione sulla danza in quanto naturale impulso del corpo a reagire a stimoli eterogenei: suono, rumore, spazio, aria, forza di gravità. Performance multimediale liberamente ispirata a “Le Metamorfosi” di Ovidio per Martina Francone in “No-Nothing/Something”: serie di episodi in cui i linguaggi della danza, della musica dal vivo e del video si incontrano, si sovrappongono e talvolta si mescolano.

Continua e amplia il rapporto fra corpo e video il collettivo marchigiano 7-8 chili con “Job”, ritratto ironico e inquieto del rapporto tra noi stessi, il lavoro, la società, attraverso un linguaggio ibrido tra cinema e teatro che caratterizza tutti i lavori della compagnia.

La compagnia Cani (composta da storici danzatori della Virgilio Sieni) con “Trio con bandiera” indaga la forza di gravità in uno spettacolo che si mostra come mera esposizione: compiti fisici, al limite fra il saper fare e il non potersi organizzare, e dove diaframma e voce trovano il loro momento di espressione.

C&C, compagnia nata dal sodalizio di danzatori del Balletto Civile, presenta “Maria Addolorata” dove protagonista è il dolore, sensazione vera, primordiale, originaria e costante, che ci sceglie; è un peso senza il quale non potremmo sentirci vivi.

Presente anche l’acclamata compagnia Balletto Civile con “In-colume”, coreografia di Michela Lucenti, debutto nazionale di un progetto dove il suffisso in-, inteso alla greca e con il senso di non, diviene il pretesto per riflettere sulle privazioni della vita.

Autobiografia e senso del vivere per Clinica Mammut, che con “Il retro dei giorni” porta in scena fratello e sorella, sulla soglia dei quarant’anni: sovrappongono preoccupazioni personali a dibattiti, nonché domande balbettate sul tempo presente.

Taverna Est/Sara Sole Notarbartolo presenta “La danse des amants”. Sullo sfondo di un piccolo paese del Sud italiano, nell'anno millenovecento e qualcosa, mentre nel mondo imperversa la guerra, si affaccia la fiera di paese. Le passioni dicono quello che non si dovrebbe sapere, la gente guarda quel che non dovrebbe vedere.

Pura autobiografia in musica per “6 pezzi facili”, un progetto innovativo e multidisciplinare che attraversa la musica e lo storytelling. Ideato dall’associazione Effetto K (responsabile della parte musicale di Kilowatt), il progetto vede alcuni fra i musicisti più importanti del panorama nazionale ripercorrere in concerto musiche di altri autori, canzoni che hanno segnato la loro vita prima e la loro professione poi. Una serie di concerti unici e una playlist personale per Alessandro Raina (Amour fou, Giardini di Mirò), Paolo Benvegnù, Massimo Bubola, Andrea Appino (Zen Circus)e i Betti Bersantini (Marco Parente + Alessandro Fiori).

Nel programma musicale anche Diego Deadman Potron con la sua “One man band night”.

KILOW’ART, il progetto diarte visiva del Festival, diretto dal giovane curatore Saverio Verini, ospita quest’anno Lorenzo Cianchi e Michele Tajariol, i due artisti vincitori del Bando Kilow’Art 2014, scelti da una giuria di trenta abitanti di Sansepolcro, fra oltre quaranta progetti pervenuti. Il progetto site-specific e community-specific vedrà i due artisti in residenza a Sansepolcro nel mese precedente e per tutto il corso del festival, e consisterà nella costruzione di venti edicole sacre sparse per la città, in collaborazione con i cittadini locali che rileggeranno e attualizzeranno il loro concetto di sacralità, oggi.

Per la sezione artistica presente anche la mostra “Recto/Verso” curata da Ilaria Margutti e conclusione del laboratorio di “educazione allo sguardo” tenuto con gli studenti del liceo scientifico e linguistico di Sansepolcro. Un lavoro sul “nascosto” e sui possibili mezzi per scovarlo, sulla ricerca di un nuovo modo di osservare. Espongono: Elisabetta Di Sopra, Giancarlo Marcali, Ketty Tagliatti e Samuele Papiro.

APRITI KILOWATT! Così si chiama la giornata inaugurale del festival, tutta a ingresso libero, con una vera e propria invasione delle strade del centro storico di Sansepolcro. Aprirà il festival un concerto di pianoforte a coda amplificato per tutta la piazza principale di Sansepolcro, tenuto da uno dei più importanti talenti compositivi italiani, Giovanni Di Giandomenico, che a 21 anni ha già ricevuto commissioni e visti eseguire i propri pezzi originali dalle più importanti orchestre italiane (Comunale di Bologna, Massimo di Palermo).

E poi, a seguire, la follia del trio Madame Rebiné in “La riscossa del clown”, tra diavolerie circensi e teatro dell’assurdo, la Banda Improvvisa, con 60 elementi diretti dal maestro Orio Odori, il divertente racconto di una fuga di cervelli verso la Germania di Valerio Malorni in “L’uomo nel diluvio”.

IL CENTRO DELLA VISIONE All’interno del programma del festival 2014 c’è anche un nuovo appuntamento (il quarto) de “Il Centro della Visione – per un’accademia dello spettatore”, innovativo progetto di CapoTrave/Kilowatt, nato nel dicembre 2013, in collaborazione con l’associazione Laboratori Permanenti, per la direzione scientifica di Piergiorgio Giacchè.

Il Centro della Visione è aperto a chiunque intenda approfondire e affinare i propri strumenti di approccio alla visione.

Il Centro della Visione ospiterà stavolta Claudio Morganti, che si presterà ad approfondire con i partecipanti i meccanismi di costruzione dei suoi spettacoli teatrali.

V° PREMIO KILOWATT-TITIVILLUS Il premio, ideato nel 2010 da Luca Ricci e dal critico teatrale Franco Quadri intende premiare un giovane curatore e direttore artistico di un festival o di un teatro che si è distinto per la qualità del suo lavoro. A scegliere il vincitore sono le compagnie che partecipano alla Selezione Visionari.

Dopo un primo turno di votazione libera e un secondo turno di ballottaggio, il vincitore 2014 è Massimo Betti Berlin fondatore – nel 2003 - del Teatro della Caduta di Torino, un teatro in miniatura, low budget. Nel 2013 ha ideato Concentrica, un network di 6 compagnie e di 5 piazze piemontesi.

La programmazione del festival 2014 prevede, inoltre, molteplici attività collaterali, quali letture, incontri fra Visionari e un gruppo di critici (i cosiddetti Fiancheggiatori), la presentazione del nuovo libro del grande organizzatore teatrale Andres Neumann sul proprio archivio, un incontro sulla drammaturgia con Gabriele Vacis, il lancio del meeting IETM 2015 che si terrà a Bergamo, un laboratorio di fotografia tenuto da Futura Tittaferrante.

I LUOGHI DEL FESTIVAL 2014 saranno il nuovo Teatro alla Misericordia, ormai casa stabile della famiglia CapoTrave/Kilowatt, l’Auditorium di Santa Chiara e il Palazzo delle Laudi, sede comunale, dove si terranno tutti i concerti e dove saranno allestiti il bar e il ristorante del festival, quest’anno gestito dal prestigioso Ristorante “Il Fiorentino”, in collaborazione con “La Strada dei Sapori – Valtiberina Toscana”, e poi ancora kindergarten e piccoli concerti musicali durante tutte le serate del festival.

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