Montalcino: il Casato Prime Donne al sindaco Maria Carmela Lanzetta

Ieri sera al teatro degli Astrusi il “Prima Donna” a una donna simbolo del nostro tempo, mentre a Giorgio Dell’Orefice, Luciano Ferraro, Montalcino News e Gianfranco Bracci benemerenze giornalistiche

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 settembre 2012 21:57
Montalcino: il Casato Prime Donne al sindaco Maria Carmela Lanzetta

MONTALCINO- Ieri sera al teatro degli Astrusi di Montalcino il Premio “Prima Donna” è andato a una donna simbolo del nostro tempo, mentre Giorgio Dell’Orefice, Luciano Ferraro, Montalcino News e Gianfranco Bracci hanno ricevuto benemerenze giornalistiche per aver raccontato la città del Brunello. Il Premio Casato Prime Donne, giunto alla 14^ edizione, è organizzato dalla cantina Casato Prime Donne di Donatella Cinelli Colombini, che ogni anno celebra un personaggio femminile distintosi per particolari meriti.

La scelta di questa edizione, la sindaco della cittadina calabrese di Monasterace, Maria Carmela Lanzetta, che ha resistito alla criminalità rimanendo al suo posto nonostante attentati e intimidazioni, è stata salutata da uno scroscio di applausi sia dei rappresentanti istituzionali, sia dei giornalisti, che del pubblico presente nel teatro settecentesco. La Lanzetta, sindaco dal 2006 e riconfermata nel 2011, è stata oggetto recentemente di colpi di fucile all'indirizzo della sua autovettura.

Presa dallo sconforto la farmacista di Monasterace è stata sospinta a tenere duro da una commovante fiaccolata organizzata dai suoi concittadini. La Giuria del Premio è composta da un gruppo di amiche, unite da stima reciproca, Francesca Cinelli Colombini, Rosy Bindi, Anselma Dell’Olio, Anna Pesenti, Stefania Rossini, Anna Scafuri e Daniela Viglione. Negli anni scorsi hanno assegnato il premio all' olimpionica di canoa Josefa Idem, all' astronauta Samantha Cristoforetti, a Carla Fendi, stilista e mecenate della cultura. Significativi anche i premi giornalistici per la divulgazione dei territori in cui nascono il Brunello e la Doc Orcia.

Fra i fotografi finalisti ha vinto l’immagine di Gianfranco Bracci, che ha prevalso nella classifica formatasi con i giudizi espressi via internet, novità 2012 nella formula, che ha introdotto l’uso dei social network al Premio Casato Prime Donne. Il Premio “Io e Montalcino” è andato a Giorgio Dell’Orefice per gli articoli su Montalcino pubblicati dal “Sole 24 ore”. Sul palco degli Astrusi il giornalista della principale testata economica italiana è stato richiesto di una previsione sulle tendenze del mercato agroalimentare: “I dati sulle esportazioni sono positivi -ha spiegato Dell'Orefice- nel 2012 caleranno le quantità, ma aumenta il valore della produzione, soprattutto indirizzata verso i nuovi mercati di Brasile, Cina e Russia, dove si concentra ormai una fetta interessante del le bottiglie esportate.

E ovunque, ormai, si è diffusa anche la cultura e la tecnica del vino italiano, come testimonia l'attenzione che i giornalisti stranieri hanno dedicato all'assemblea del Consorzio del Brunello, quando di recente si è discusso della possibilità di modificare il disciplinare”. Il giornlista del “Sole 24 ore” è da considerarsi profondo conoscitore del territorio di Montalcino, avendolo indagato in aspetti meno noti quali il numero totale delle etichette di Brunello, l’introduzione in supermercato, o l’arrivo dei nuovi investitori. Il premio del Consorzio del Brunello è stato assegnato a Luciano Ferraro del “Corriere della Sera”, che racconta il Brunello, tra l'altro, sulle Vie del Gusto e con un personale blog su www.corriere.it: “On line c'è maggiore partecipazione dei lettori-ha spiegato Ferraro ritirando il premio- che si sentono più liberi di interagire con l'autore.

Questa è una delle ragioni per cui stiamo lavorando ad un riequilibrio tra web e carta stampata. Per esempio abbiamo puntato su una piattaforma specifica per tablet, la cui redazione è attiva 24 ore su 24. Il Premio “Montalcino la sua storia, la sua arte e il suo vino” per opere a firma femminile è andato alle quattro giornaliste che hanno fondato un anno fa “Montalcino News”, il primo sito di cronaca locale on line.

Dopo la cerimonia i 200 invitati al Premio si sono spostati alla Fattoria del Colle di Trequanda nell'azienda dell’organizzatrice dell’iniziativa, Donatella Cinelli Colombini, che insieme al marito Carlo e alla figlia Violante hanno offerto una cena in onore dei vincitori.

Il menù, preparato dallo chef Antonio Corsano, ha esaltato una degustazione di vini IGT e Brunello Docg, presentati dai sommelier Fisar della Delegazione Val di Chiana. Fattoria del Colle e Casato a Montalcino compongono l'azienda, fondata nel 1998 da Donatella Cinelli Colombini, con un progetto strutturato sull'impiego di sole donne. Per la precisione, le due tenute appartengono alla famiglia della proprietaria dal Rinascimento. Ma è nell'ultimo quindicennio che l'azienda rifondata su base di genere ha coronato la propria proposta vinicola anche grazie al Premio, cha ha una vetrina permanente al Casato Prime Donne di Montalcino dove le fotografie vincitrici sono esposte nella sala da degustazione del Brunello e le dediche scritte dalle Donne vincitrici intercalano un percorso di opere d'arte contemporanea tra i filari d'uva che pettinano le colline, come le trecce perfette il capo di una donna africana. E' in questo connubio di arte, cultura, vino e militanza sociale, che rifulge il progetto imprenditoriale di Donatella Cinelli Colombini.

La scelta di non abbandonare la propria terra, grazie a personali competenze, che le avrebbero consentito di eccellere anche fuori Toscana. La scelta di rimanere per servire la comunità di appartenenza, non con senso di ripiego, ma per affermare a casa propria eccellenze e buone pratiche del mondo. L'attività economica della Cinelli Colombini ha successo perché oltre ad esprime qualità nella produzione agricola e nell'accoglienza dell'agriturismo, comunica l'amore per l'arte contemporanea con una collezione che arricchiesce i terreni della tenuta.

Potrebbe bastare, ma non a Donatella, che aggiunge a questo la volontà di intrecciare relazioni che danno vita ad un appuntamento annuale che, da 14 anni, fa di Montalcino un riferimento per tutti gli italiani che cercano con fatica il bene e il bello. di N. Nov. Foto di Miriam Curatolo

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