Un anno ad arte di qualità

Dagli arazzi alla cultura giapponese un percorso che esalta il patrimonio fiorentino ed esplora le diversità

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 febbraio 2012 17:36
Un anno ad arte di qualità

Accogliere le diversità e valorizzare il patrimonio fiorentino è questa la linea che ha indotto alle scelte per la rassegna di mostre “Un anno ad arte” organizzato per il settimo anno consecutivo dal Polo Museale Fiorentino. Se in precedenza le mostre erano soprattutto volte a valorizzare l'esistente, magari esponendo opere meno note dell'immenso patrimonio fiorentino, l'edizione 20012 sembra soprattutto orientata ad esplorare realtà artistiche e culturali diverse.

“Una sorta di filo conduttore che lega le sei mostre del 2012- ha dichiarato Cristina Acidini, Soprintendente del Polo Museale- si manifesta infatti nella valorizzazione dell’alterità: dell’altro da sé, del diverso rispetto a ciò che si conosceva o si credeva di conoscere, dell’inaspettato che viene dall’altrove nello spazio o nel tempo”. La Galleria degli Uffizi apre “la serie delle sorprese” ripescando dai depositi diciassette magnifici arazzi delle proprie collezioni.

Segue un percorso nelle arti fiorentine del Gotico internazionale, a ricordare “che il solenne ed eroico “Rinascimento” umanistico del primo Quattrocento non decretò affatto l’estinzione di una corrente artistica che continuò anzi ad essere quanto mai apprezzata, in ogni sua declinazione”. Alla Galleria dell’Accademia, vengono sondati i rapporti che hanno legato la grande arte del Novecento ai suoi innumerevoli precedenti. Per la soprintendente: “Non un gioco di citazioni ma la messa allo scoperto di ispirazioni mimetizzate, di rievocazioni scaturite dal profondo della creatività che sentiamo contemporanea”. Il Museo Nazionale del Bargello presenta invece “favole dipinte”, valorizzando (anche grazie a prestiti di valore) le magnifiche raccolte di ceramica e maiolica istoriata.

“Il particolare accento posto sugli aspetti iconografici e letterari delle immagini – prese dal mito, dalla storia, dalla cronaca -ha spiegato Cristina Acidifica-fa comprendere la densità informativa e simbolica di questi oggetti, mai veramente utilizzati come suppellettili funzionali, e destinati piuttosto a testimoniare e ad ammonire attraverso la piacevolezza estetica”. A Palazzo Pitti si celebra il trionfo della “diversità”, in senso geografico, com’era nella chiave culturale della reggia, sede di raccolte eclettiche con ampi spazi dedicati a reperti naturali e a manufatti esotici.

Di scena il Giappone che nonostante le gravi conseguenze della tragedia di Fukushima ha voluto tener fede al programma concepito insieme al Polo Museale Fiorentino , che prevede ,in nome della reciprocità nei rapporti bilaterali ,ben tre mostre dedicate a momenti diversi della civiltà nipponica e del nostro rapporto con essa. Così al Museo degli Argenti approdano i fasti del Giappone antico, con tesori fin dall’epoca Edo. Nella Sala Bianca si dispiegano le creazioni del design giapponese odierno.

La Galleria d’Arte Moderna propone invece il fenomeno del “Giapponismo” nella nostra pittura otto-novecentesca. Ancora in Pitti le mostre che rendono omaggio ad Amerigo Vespucci. Dal museo Gilcrease di Tulsa, Oklahoma, una selezione di testimonianze su diverse tribù dei Nativi d’America, che dispiegano la magnificenza visiva e la sapienza manuale di una civiltà troppo spesso ridotta a stereotipo. “Il programma 2012- ha rilevato Cristina Acidini– ha dovuto fare i conti con le ristrettezze di bilancio, ma il successo mediatico dell’evento, assieme ad un incremento medio del 6 per cento registrato nel 2011 nei musei del Polo Museale, ha incoraggiato anche per il 2012 – malgrado la difficile contingenza economica internazionale – a programmare una nuova stagione di mostre”. Facendo di necessità virtù: valorizzare luoghi e raccolte inserendoli sotto la lente d’ingrandimento di nuove letture e nuovi spunti, sono le parole d’ordine di questa edizione “della crisi”, dove non mancano le aperture verso “altre civiltà, altre forme artistiche”, in un dialogo culturale che gli stessi Medici, coloro dal quale tutto ebbe inizio, mostrarono sempre di apprezzare e promuovere. Un anno ad arte forse più povero in termini di mostre ma affascinante per la scelta.

In tal senso leggiamo questa scelta di mostre di cui Nove da Firenze darà puntuale riscontro a partire dalla prima esposizione”Epifania di tessuti preziosi”, in programma agli Uffizi il prossimo 20 marzo. di Alessandro Lazzeri

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