Shoah, processo Eichmann: a Firenze mostra storico-documentaria unica in Italia

La mostra resterà aperta fino al 18 febbraio. Ecco gli altri eventi in programma

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 gennaio 2012 18:23
Shoah, processo Eichmann: a Firenze mostra storico-documentaria unica in Italia

E’ l’unica tappa in Italia, quella di Firenze, della mostra storico documentaria sul processo al criminale nazista Adolf Eichmann. La mostra è stata inaugurata oggi nello spazio per esposizioni ricavato all’ex carcere delle Murate e resterà aperta fino al 18 febbraio prossimo. Sarà visibile tutti i giorni dalle 12 alle 24. Saranno possibili, su prenotazione, visite guidate per le scuole al mattino nei giorni feriali. All’inaugurazione hanno partecipato l’assessore alla cultura della Regione Toscana, Cristina Scaletti, il presidente e la direttrice della Fondazione Museo Deportazione di Prato (che ha curato l’edizione italiana), Marco Romagnoli e Camilla Brunelli, e Klaud Esse della Fondazione Topografia del Terrore di Berlino e Adam Kerpel-Fronius della Fondazione Memoriale per gli Ebrei assassinati d’Europa di Berlino. Prima iniziativa per “La giornata della memoria 2012”.

Eichmann “efficiente” sterminatore, giustiziato nel 1962 Incentrata non tanto sulla figura di Adolf Eichmann, uno dei maggiori responsabili della Shoah, direttore del “Dipartimento Affari Ebraici IV B4” delle SS ed “efficiente” organizzatore dei trasporti ai campi di sterminio, condannato a morte e impiccato, nel carcere di Ramla in Israele, il 31 maggio 1962, quanto sul processo al criminale nazista, la mostra fiorentina (nata da un’idea di Ugo Caffaz) è stata organizzata su iniziativa della Regione Toscana che ha richiesto ai promotori di Berlino (Fondazione Topografia del Terrore, la Fondazione Memoriale per gli Ebrei assassinati d’Europa e il Memoriale Villa della conferenza di Wannsee) di poterla ospitare in occasione del 50° anniversario del processo stesso e nell’ambito delle iniziative per la Giornata della memoria. Così alla rassegna, curata dagli storici Ulrich Baumann e Lisa Hauff, che era stata aperta e visitata da migliaia di persone, prima a Berlino e poi a Vienna, si è aggiunta una sezione dedicata alla Shoah italiana e documentazione inedita, rappresentata da articoli di stampa dell’epoca, curata dalla storica Valeria Galimi.

Fra questi articoli di giornalisti come Giorgio Bocca, recentemente scomparso, e del fiorentino Manlio Cancogni e la testimonianza audio della deposizione di Hulda Campagnano, fiorentina, che in occasione del processo a Gerusalemme, raccontò, unica testimone italiana, le persecuzioni subite dagli ebrei anche in una città come Firenze. Proposta in italiano e inglese la mostra apre le iniziative 2012 del ‘Giorno della Memoria’ organizzate dalla Regione. Altre mostre saranno a Washington e Parigi. Scaletti: “Ricordare è il monito della Regione Toscana, l’amnesia non diventi amnistia” “La mostra – ha detto l’assessore alla cultura della Regione Toscana Cristina Scaletti – ci offre un’occasione straordinaria per ricordare la Shoah e per riflettere.

Eichmann si discolpò al processo dicendo che lui era solo un esecutore. Questo ci riporta all’interrogativo: quanto la responsabilità di un singolo può essere avulsa dal risultato finale? Dobbiamo essere consapevoli che esiste una responsabilità morale, oltre che giuridica, che non si può deresponsabilizzare e che non si può dimenticare, perchè l’amnesia non si traduca in amnistia.” Scaletti ha poi ribadito che la “Memoria serve come monito, perché quello che è successo, può risuccedere, dovunque” e ha ricordato il “dramma xenofobo che Firenze ha vissuto di recente” invitando a “ricordare Modou Samb e Mor Diop” i due cittadini senegalesi uccisi il 13 dicembre scorso.

“Ognuno di noi ha una responsabilità morale – ha concluso Scaletti – questo è il monito che la Regione Toscana intende rinnovare e mi auguro che questa mostra sia visitata dal maggior numero possibile di persone”. A Sant’Apollonia il seminario: “A 50 anni dal processo Eichmann” La mostra mette in rilievo entrambi gli aspetti emersi nel processo: la forza delle testimonianze dei superstiti e la strategia difensiva del criminale nazista ed incentrata sui filmati originali del processo, presentati in apposite postazioni multimediali.

Sono inoltre esposti testi, foto e documenti che delineano la biografia ‘ragionata’ di Adolf Eichmann, la situazione di alcune comunità ebraiche in Europa prima e dopo la Shoah, i vari aspetti giuridici precedenti e intorno al processo di Gerusalemme, la famosa interpretazione sulla ‘banalità del male’ che ne dette la filosofa Hannah Arendt nonché la ricezione del processo sui media internazionali. Sempre nell’ambito delle iniziative per la Giornata della memoria 2012, all’auditorium di Sant’Apollonia, in via San Gallo, 25 a Firenze, si è tenuto anche un seminario di studio (“A cinquant’anni dal processo Eichmann”).

Dopo gli interventi di Camilla Brunelli, Klaus Hesse e Adam Kerpel-Fronius sulla “Genesi della mostra” e la relazione di Valeria Galimi sulla ricezione del processo Eichmann in Italia si è tenuta una tavola rotonda (“Processare il male: il processo Eichmann cinquant’anni dopo”) presieduta da Alberto Tonini (Forum per i problemi della pace e della guerra) con Paolo Costa, Anna Foa, Gabriel Levi, Adriano Sofri, Massimo Toschi, già assessore regionale alla cooperazione e alla pace. Toschi: “Un passaggio decisivo per una nuova memoria della Shoah” “Il processo Eichmann – ha detto Massimo Toschi – è un passaggio decisivo per una nuova memoria della Shoah.

E’ il primo processo in cui le vittime processano i carnefici. Dal tribunale dei vincitori a Norimberga, si passa al tribunale della filosofia e della storia a Gerusalemme, per arrivare al tribunale di Francoforte, dove 22 graduati tedeschi che comandavano ad Auschwitz furono condannati, 6 all’ergastolo e 16 a centinaia di anni di carcere, dove i dati processuali e storici trovano un equilibrio. La memoria – ha sottolineato Toschi – significa misurarsi sul male nella storia, dalla sua banalità alla sua profondità.

L’unicum di Auschwitz rimanda ad Hiroshima e il male va colto con lo sguardo delle vittime, che sole hanno diritto a perdonare – ha concluso Toschi – ma che al tempo stesso chiamano a perdonare, per spezzare la logica dell’odio che tende a moltiplicarsi all’infinito. Le vittime non vogliono più vittime.” Università: lettura teatrale in Aula Magna dal testo di Luigi Dei ispirato a Primo Levi Nell’ambito della Giornata della Memoria 2012, mercoledì 25 gennaio (ore 21 – Aula Magna , Piazza San Marco, 4) l’Università di Firenze promuove una lettura teatrale di alcune pagine del dramma di Luigi Dei “Molecole d’autore in cerca di memoria” (Firenze University Press, 2011), ispirato a Primo Levi. La rappresentazione, che sarà preceduta dai saluti del rettore all’ateneo fiorentino Alberto Tesi e del presidente della Firenze University Press Giovanni Mari, è curata dalla Compagnia Teatrale Venti Lucenti; adattamento e regia di Manu Lalli. Venerdì 27 gennaio sarà deposta una corona d’alloro in ricordo degli universitari fiorentini allontanati da aule e cattedre a seguito delle leggi razziali, sulla lapide ad essi dedicata nell’atrio del rettorato (piazza San Marco, 4). “Molecole d’autore in cerca di memoria” Liberamente tratto da “Il Sistema Periodico” di Primo Levi, raccolta di racconti ciascuno associato ad un elemento chimico, il testo di Dei si dipana sulla scia di “Cerio” e si riferisce ad un episodio vissuto in campo di concentramento, da Levi e dall’amico Alberto Dalla Volta, che riuscirono a procurarsi del pane scambiandolo con le pietrine per accendisigari, realizzate grazie al composto intermetallico ferro-cerio. Nel dramma la narrazione è condotta da una voce che si lamenta del suo mondo dove la memoria appare ormai decaduta, non si stampano più libri e si cerca di cancellare i ricordi.

In questo scenario appare un uomo della strada che ha ritrovato alcuni foglietti non ben decifrabili: con l’aiuto della voce narrante, di altri amici - che sono la Scienza, la Tecnologia, la Natura - e di due personaggi che restano a lungo fuori campo (Primo e Alberto), riesce a ricostruire l’episodio descritto da Levi. Il dramma è incentrato sul ricordo e sulla ricostruzione di una identità perduta, la nostra storia. Il dramma termina con un passo commovente, ispirato ad un altro racconto di Levi, “Carbonio”: Alberto mostra come il carbonio del suo corpo bruciato nel forno crematorio abbia subito un ciclo che potrebbe averlo portato nei corpi degli spettatori del dramma che lui e gli altri stanno rappresentando. L’autore è Luigi Dei, studioso di fama internazionale della chimica dei materiali al Dipartimento di Chimica “Ugo Schiff” dell’Ateneo.

Autore di numerose pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali, si dedica anche alla divulgazione scientifica e ai temi del rapporto fra scienza, arte e letteratura. Adattamento e regia: Manu Lalli (Compagnia Teatrale Venti Lucenti). Interpreti: Daniele Bacci, Voce narrante; Chiara Casalbuoni, Natura, Scienza, Tecnologia; Niccolò Franchi, Primo Levi; Stefano Mascalchi, Voce narrante, Alberto Dalla Volta; Michele Monasta, Uomo della Strada. Attrezzeria di scena, Cecilia Russo. Venerdì 27 gennaio 2012 alle ore 9.45, presso la Fondazione Conservatorio Santa Chiara a San Miniato, si svolgerà il Consiglio Comunale in seduta aperta per celebrare il “Giorno della Memoria". Questo il programma: -Introduzione del Presidente del Consiglio Comunale Marzia Bellini; -L’ANED Associazione Nazionale ex deportati incontra gli studenti delle Scuole Secondarie di Primo Grado del territorio; - Intervento di Paolo Geloni con memorie e proiezione dell’intervista a Italo Geloni, ex deportato; - L’ANPI Associazione Nazionale Partigiani d’Italia sezione di Pisa “ La Guerra e le sue tragedie”; - In memoria di Spartaco Carli, soldato della Divisione Acqui, presentazione da parte di Claudio Bianconi, Enzo Cintelli, Lisandro Nacci e Miriano Rossi; - “La Storia di Corfù e Cefalonia -settembre 1943” a cura di Delio Fiordispina; - Conclusioni del Sindaco di San Miniato Vittorio Gabbanini. La celebrazione sarà accompagnata da letture e musiche a cura degli studenti delle Scuole Secondarie di Primo Grado. Le parole dell'Assessore alle Politiche della Formazione del Comune di Impruneta, Francesca Buccioni “E’ fondamentale riuscire – sostiene l’Assessore alle Politiche della Formazione, Francesca Buccioni – a creare momenti comuni, soprattutto per le giovani generazioni, di riflessione e di conoscenza su quanto accadde allora agli ebrei e a tutti i deportati politici e militari, italiani e non, nei campi di concentramento, al fine di conservare viva la memoria di quel periodo della storia europea e del nostro Paese, perché sia scongiurato per sempre il ripetersi di simili tragedie.” L’Assessorato alle Politiche della Formazione ha messo in programma per i ragazzi delle terze classi della scuola secondaria di primo grado dell’ Istituto P.

Levi una mattinata dedicata all’approfondimento di questo argomento: il prossimo 27 gennaio nell’aula polivalente della Scuola D. Ghirlandaio a Tavarnuzze si terrà una rappresentazione teatrale a cura dell’Associazione culturale Teatro delle Stanze dal titolo “MI RICORDO, IO MI RICORDO” “I ragazzi potranno essere partecipi – spiega l’Assessore – di un vero e proprio viaggio nell’orrore della persecuzione e dello sterminio dei campi di concentramento. Un’occasione di riflessione per conoscere, attraverso alcune delle pagine più alte della letteratura del Novecento, da Primo Levi a Eli Wiesel, materiali documentaristici o addirittura burocratici del tempo il progetto del genocidio. La scelta di utilizzare questo lavoro teatrale per celebrare un appuntamento così significativo e un avvenimento storico tra i più tragici e complessi del 900 va nell’ottica di offrire ai ragazzi una rappresentazione che dialoga direttamente con gli ascoltatori attraverso un contatto con i dieci attori presenti per uno spettacolo-testimonianza che va al di là del semplice documento e della messa in scena di circostanza.”. “Tengo a precisare – conclude l’Assessore Buccioni – che la memoria di questi terribili avvenimenti può e dovrebbe favorire la maturazione nei giovani di un senso di responsabilità, la promozione della pratica di una cittadinanza attiva e consapevole, rispetto alla quale la Scuola è senz’altro uno dei luoghi di formazione privilegiata. I sentimenti di indignazione che possono scaturire di fronte ad un così orribile crimine dovrebbero essere raccolti da tutti e trasformati in energia positiva per costruire una società moderna e democratica, nella quale tutti possano convivere in serenità e armonia. Memoria, olocausto, genocidio, storia del nostro Paese diventano quindi un monito per ognuno di noi, cittadini, giovani e adulti, perché il comportamento di ciascuno sia sempre ispirato al rispetto degli altri, dei diritti umani, della dignità della persona, dei valori di uguaglianza, libertà e giustizia”.

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