Razzismo: musica della memoria al Teatro Goldoni mercoledì 27 gennaio

È dedicato al ricordo di alcune delle minoranze perseguitate dalle leggi razziali - ebrei, zingari, omosessuali, portatori di handicap – il Concerto del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 gennaio 2010 14:30
Razzismo: musica della memoria al Teatro Goldoni mercoledì 27 gennaio

Il Concerto, che il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino dedica quest’anno al Giorno della Memoria, avrà luogo come ormai consuetudine al Teatro Goldoni mercoledì 27 gennaio, data in cui si commemora la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz nel 1945. Ma l’edizione 2010, la nona da quando è stata istituita la ricorrenza con legge dello Stato, porta un titolo che è una domanda, e che vuole suscitare la riflessione proprio alla luce dei recenti fatti di cronaca avvenuti in Italia e nel mondo: “RAZZISMO, SOLO MEMORIA?”.

Perché non solo il credo religioso, ma anche la diversità fisica, o la provenienza, o gli orientamenti sessuali, o la povertà possono, ancora, suscitare discriminazione e violenza; e dunque non solamente un ricordo è quello che si vuole onorare, ma un’analisi e una presa di coscienza doverosamente attuali. Attraverso l’esecuzione musicale di brani di Eisler, Britten, Rodrigo, Ben Haim, la lettura di testi liberamente tratti da pagine Jean Carol, Bertolt Brecht, Otto Rosenberg, Giovanna Boursier, Annamaria Masserini, Jean Le Botoux, Jean-Michel Lecomte, Heinz Heger, Benno Müller-Hill e proiezioni video verranno rievocate le persecuzioni perpetrate nei confronti dei “diversi”, nel corso di una serata ideata da Yehezkel Yerushalmi, Primo Violino dell’Orchestra del Maggio, con la regia e drammaturgia di Marina Bianchi, alla quale prendono parte gli attori Augusta Gori e Marco Zannoni, e gli Strumentisti del Maggio ai quali si aggiungono il baritono Brian Garth Nickel e il chitarrista Luigi Attademo.

Hanns Eisler, tedesco ed ebreo, fu costretto ad emigrare e visse parte della sua vita in America, da dove fu poi espulso perché marxista; Benjamin Britten omosessuale dichiarato, visse in Inghilterra e fu risparmiato, ma fu sempre molto sensibile al tema delle persecuzioni e della guerra; Joaquìn Rodrigo, compositore spagnolo, non vedente dall’età di tre anni, scrisse nel 1939 il Concerto di Aranjuez per chitarra, di cui è celeberrimo l’Adagio che viene eseguito, contro le sofferenze della guerra; Paul Ben Haim (Paul Frankburger) tedesco, dovette fuggire, perché ebreo, da Monaco di Baviera e visse in Israele. Alexian Ta Le Chave Di particolare interesse la partecipazione dell’Alexian Group, un complesso di musicisti Rom che eseguiranno, in memoria dell’olocausto dei loro padri, musiche della tradizione rom composte e arrangiate dal fondatore Alexian Santino Spinelli.

Un gruppo familiare che tiene viva una tradizione millenaria...quella dei rom italiani. Canti, musiche e poesie in lingua romanì per un viaggio artistico e culturale, originale, suggestivo ed emozionante. Alexian Santino Spinelli: virtuoso della fisarmonica e vero e proprio ambasciatore della cultura Romanì. Accompagnato dai figli, Alexian presenta un coloratissimo affresco musicale degli stili musicali romanès: un fantastico viaggio nella varietà ed il grande fascino di una cultura millenaria.

Musica romanì, legata da sempre ai momenti più importanti della vita: nostalgia, passione, energia, sensualità, allegria si succedono in una variopinta festa rom da ballare e da cantare. Il concerto è in collaborazione con la Comunità Ebraica di Firenze, e l’ingresso è libero, fino ad esaurimento dei posti disponibili.

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