Napoleone, cosa ci resta dopo 200 anni?

Istituto Francese di Firenze: dal 5 al 26 maggio 2021 un ciclo di dibattiti di alto livello

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 aprile 2021 11:45
Napoleone, cosa ci resta dopo 200 anni?

In occasione del bicentenario della morte di Napoleone, l'Istituto francese di Firenze organizza un ciclo di dibattiti sull’eredità napoleonica in Francia e in Italia, articolato su quattro temi: pianificazione territoriale, amministrazione, economia e salute, a partire dal 5 maggio 2021, fino al 26 maggio 2021.

Per ogni tema, personalità italiane o francesi sono invitate a parlare delle eredità di Napoleone e dell'evoluzione, fino ad oggi, delle strutture messe in opera.

Il progetto è realizzato dall’Institut français Firenze, in collaborazione con la Scuola di Scienze Politiche di Firenze, il Museo Napoléon Ier a Fontainebleau, l’Associazione Amici dell’Institut français Firenze e sarà diffuso sui canali dell’Institut français e di Rai Storia.

L’introduzione generale di Luca Mannori, Professore ordinario di storia delle istituzioni politiche presso la Scuola di Scienze Politiche di Firenze e i 4 incontri verranno diffusi gratuitamente online sui canali dell’Institut français e Rai Storia

Date di diffusione:

Mercoledì 5 maggio 2021, a partire dalle 10h30

Dibattito 1: "Quadro economico: sviluppo delle arti, dell'artigianato e dell'industria"

Introduzione: Christian Masset, Ambasciatore di Francia in Italia

Introduzione: Manon Hansemann, direttrice Institut français Firenze

Moderatore: Annick Magnier, Professore associato di sociologia dell'ambiente e del territorio presso la Scuola di Scienze Politiche di Firenze

Christophe Beyleler, Soprintendente e responsabile del museo Napoléon Ier presso il castello di Fontainebleau.

Enrico Colle, Direttore del museo Stibbert

Pascale Heurtel, Soprintendente e vice direttrice del Conservatoire National des Arts et Métiers

Il periodo del Primo Impero è un periodo di creazione, di supporto per le arti, per i mestieri e di innovazioni tecniche. Lo sviluppo dell’industria di fronte alla concorrenza inglese, l’ampliamento del savoir-faire e la promozione del nuovo gusto dell’Impero contribuiscono ad unificare i territori conquistati e a definire un sentimento di appartenenza. Ingegneri, artigiani, fabbriche ricevono un’attenzione speciale da Napoleone e dalla sua famiglia. Le principali commissioni della “Maison de l’Empereur”, così come le Esposizioni dei prodotti industriali francesi, definiscono le nuove tendenze e guidano le mode ben oltre la capitale francese.

Mercoledì 12 maggio 2021, a partire dalle 10h30

Dibattito 2: "Quadro territoriale: gli sviluppi terrestri e urbani"

Introduzione: Manon Hansemann, direttrice Institut français Firenze

Moderatore: Annick Magnier, Professore Associato di sociologia dell'ambiente e del territorio presso la Scuola di Scienze Politiche di Firenze

Adrián Almoguera,Membro della sezione Epoche moderne e contemporanee - École française de Rome, specialista dell’architettura e dell’urbanistica del periodo napoleonico in Spagna e in Italia.

François Avisseau, Agrégé d'Histoire, Preside della Facoltà di Lettere e Scienze Umane di Limoges, dottorando presso l'Istituto di Storia Moderna e Contemporanea (IHMC, UMR 8066) sotto la supervisione di Jean-Luc Chappey (Università Paris I Panthéon-Sorbonne). Tesi : "Les postes de la route d'Italie : politisation des sociétés et intégration des territoires, de la grande nation au grand empire (1792-1814)"

Didier Nectoux, Soprintendente e direttore del museo di mineralogia MINES ParisTech.

«Una buona amministrazione si basa su una buona conoscenza del territorio»: è seguendo questo principio che Napoleone Bonaparte modernizza i territori dell’Impero. Mentre l’inventario delle materie prime risale ai secoli XVIIe XVIIIe, l’obiettivo imperiale è quello di sfruttare le risorse su larga scala per soddisfare le esigenze dell’industria in crescita. Una gestione uniforme, razionale e centralizzata delle infrastrutture deve porre fine alla frammentazione dei servizi dello Stato e il passaggio delle Alpi diventa un forte simbolo della volontà di unire Francia e Italia in un unico sistema di gestione e controllo.

Mercoledì 16 magio 2021, a partire dalle 10h30

Dibattito 3: "Quadro sanitario: dalla salubrità delle città alla modernizzazione delle professioni della salute"

Introduzione: Manon Hansemann, direttrice Institut français Firenze

Moderatore: Alessandra Necci, Professore all’Università LUISS Guido Carli e scrittrice

FrancescoBaldanzi, Dottorando in studi storici, “I Regi Spedali di Santa Maria Nuova e di Bonifazio di Firenze e i Lorena: riforme illuminate, trasmissione dei saperi, nuove forme di terapeutica (XVIII-XIX secolo)”

Bruno Belin, Dottore in farmacia, farmacista e Senatore dal 27 settembre 2020, segretario della commissione per la pianificazione regionale e lo sviluppo sostenibile e membro della delegazione dei diritti delle donne e delle pari opportunità.

Philippe Charlier, Medico legale, Dottore in Medicina, Dottore in Scienze e Dottore in Lettere (École pratique des hautes études, IVe section). Dal 2018, direttore del dipartimento di ricerca e insegnamento del Musée du quai Branly – Jacques Chirac

Mariella Zoppi, Professore Emerito Università di Firenze

Nell’ottica di ammodernamento ed equilibrio tra territori e miglioramento della salute pubblica, Napoleone Bonaparte riorganizza la pratica della farmacia. L’inventario delle farmacie, delle organizzazioni professionali, la formazione, il reclutamento e le ispezioni dei farmacisti sono imposti dallo Stato. I preparati officinali, in cui la chimica gioca un ruolo sempre più importante, devono essere realizzati secondo le formule che compaiono in un Codex, unico riferimento nazionale. Più di 200 anni fa si svolse in Toscana la prima campagna di vaccinazione contro il vaiolo, su iniziativa della sorella di Napoleone, Elisa Bonaparte Baciocchi.

Mercoledì 26 maggio 2021, a partire dalle 10h30

Dibattito 4: "Quadro amministrativo e giudiziario: i prefetti, un'eredità duratura"

Introduzione: Manon Hansemann, direttrice Institut français Firenze

Moderatore: Raffaele Palumbo, giornalista

- Giuseppe Caglia, Avvocato, fondatore dello studio Caglia & Partners Avvocati e vice-presidente della Camera Civile di Firenze.

- Gian Franco Cartei, Professore Ordinario di Diritto amministrativo-Scienze Giuridiche e Giurisprudenza presso la Scuola di Scienze Politiche di Firenze

- Bernard Tomasini, Prefetto onorario di Regione in Francia

«La Francia fa risalire la sua fortuna all’istituzione delle prefetture». Napoleone Bonaparte contava sulle solide e durature fondamenta di due istituzioni che ancora oggi esistono in Francia e in Italia: l’Organo Prefettizio e il Codice Civile. L’istituzione prefettizia è più un crocevia che l’anello di una catena: dialoga con i cittadini, con le istituzioni decentrate e attua le linee dettate dal governo. Se il codice civile rimane la base per l’organizzazione dei rapporti della società, è perché ha saputo evolversi e adattarsi ai cambiamenti sancendo, nel diritto, l’unità, l’uguaglianza e la libertà individuale.

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Dove: online sui canali dell’Institut français e Rai Storia /

www.institutfrancais.it/firenze/eredita-napoleoniche

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