Se la pensione è bassa: i fiorentini sono pronti a trasferirsi

Redazione Nove da Firenze

 Dopo la pensione? La valigia. Perché di fronte alla prospettiva di assegni sempre più bassi, quasi due fiorentini su tre (61%) si dicono disposti addirittura a trasferirsi all’estero per poter mantenere uno stile di vita simile a quello attuale e trovare un ambiente e servizi più adatti alla terza età, senza trascurare la possibilità di fare nuove, piacevoli esperienze.

È il quadro che emerge dall’Osservatorio di Reale Mutua dedicato al welfare*. Più della metà degli abitanti di Firenze (54%), infatti, teme che la propria pensione non sarà sufficiente a mantenere un tenore di vita adeguato una volta usciti dal mondo del lavoro, e un ulteriore 28% vede molta incertezza all’orizzonte.

Fra i principali timori, quello di non poter sostenere le spese mediche di cui si potrebbe aver bisogno andando in là con gli anni (50%), o persino cadere in povertà assoluta (33%), non riuscire a dare sostegno economico a figli e nipoti (35%) e dover gravare economicamente sulla famiglia anche per le necessità quotidiane (13%).

Non si tratta solo di pessimismo. A gettare ombre sul futuro pensionistico degli fiorentini sono anche le difficoltà del presente, a partire dal timore di imprevisti e spese straordinarie, che costringano a metter mano al portafoglio anzitempo (54%) o una generale difficoltà a risparmiare per la vecchiaia (41%). Incidono anche l’instabilità dello scenario economico (41%) e normativo (37%) del momento, e la precarietà del lavoro (30%).

Ma quali sono le misure di welfare a cui guardano gli abitanti del capoluogo toscano per integrare la pensione e prepararsi agli anni della vecchiaia? Il 63% dei fiorentini punterebbe sulla previdenza complementare: di questi, il 55% con un fondo pensione e il 41% con un piano individuale di risparmio. Ciò che conta, dicono gli abitanti di Firenze, è pensarci per tempo, fin da giovani (26%) o da quando si inizia la propria carriera lavorativa (35%).

Se un fiorentino su tre (35%) investirebbe nel mattone, per il 26% la soluzione è investire i propri risparmi sul mercato finanziario, mentre per il 20% la soluzione è tenere i soldi sul proprio conto corrente.

Ma a chi si rivolgono gli abitanti di Firenze per farsi consigliare? Il 45% si muoverebbe in maniera autonoma, cercando informazioni sul web (28%) o decidendo da sé (17%). Il 30% si affiderebbe alla propria banca, il 26% all’agente assicurativo e il 24% a un consulente, mentre per il 17% le figure di riferimento sono familiari, colleghi o amici.

Integrare la pensione di base con una rendita complementare è sempre più una necessità per gli italiani”, afferma Marco Mazzucco, Direttore Distribuzione Marketing e Brand di Gruppo di Reale Mutua. “Occorre essere lungimiranti, giocare d’anticipo e quindi comprendere l’importanza di costruire per tempo, con una forma di welfare appropriata, una vecchiaia serena giorno dopo giorno. Ed è proprio questo uno dei punti chiave del nostro Osservatorio, l’iniziativa che abbiamo lanciato quest’anno per monitorare l’attenzione e la propensione degli italiani rispetto al macro tema del welfare. Analizzando i risultati della ricerca emerge come i nostri connazionali stiano in effetti sviluppando una sensibilità al tema del futuro pensionistico e agli strumenti e opportunità disponibili."

* Indagine CAWI condotta dall’istituto di ricerca Nextplora su un campione rappresentativo della popolazione italiana per quote d’età, sesso ed area geografica.