Maltempo: Giani domani nell’Alto Mugello
Eugenio Giani, come già annunciato nei giorni scorsi, domani si recherà a Palazzuolo sul Senio e a Marradi. Il presidente ha ribadito l’attenzione speciale rivolta verso il Mugello così duramente colpito e ricordato la conferenza che si terrà mercoledì nella sala Pegaso della Regione dove sono stati invitati i sindaci per fare il punto della situazione dopo il maltempo previsto nel fine settimana.
“L’obiettivo – ha spiegato- sarà sia monitorare i danni attuali sia progettare interventi strutturali per evitare situazioni in cui strade e ferrovia rimangano chiuse per giorni o settimane. Il rischio, altrimenti, è lo spopolamento di questi territori. La Toscana diffusa- ha detto ancora Giani, e in particolare il Mugello, ha bisogno di un piano speciale di infrastrutture e il coordinamento fra le istituzioni è urgente e necessario per affrontare in modo efficace queste criticità”.
Coldiretti collaborerà con il Comune di Marradi per georeferenziare le frane e gli smottamenti che interessano il territorio comunale. La situazione è molto più grave rispetto anche all’alluvione del 2023 come emerso dall’incontro convocato con urgenza da Coldiretti Firenze con il sindaco di Marradi, Tommaso Triberti ed una rappresentanza di imprese agricole accompagnate dal segretario di zona di Coldiretti, Matteo Borselli. A preoccupare, insieme al numero esorbitante di frane che hanno interrotto del tutto o parzialmente la viabilità, è l’estensione dei fronti crollati ed in continuo movimento che tengono in apprensione la comunità.
“Forniremo all’amministrazione tutto il supporto necessario per agevolare la ricognizione delle frane di cui al momento si ha un quadro ancora incompleto. La messa in sicurezza dei versanti franati ed il ripristino delle infrastrutture stradali è la priorità per consentire alle famiglie e agli agricoltori di accedere alle strutture, alle stalle permettendo la continuità della vita aziendale senza la quale, in territorio già difficili come questi, si rischierebbe l’abbandono. E’ questo rischio che dobbiamo allontanare.
– spiega Matteo Borselli, Segretario di Zona di Coldiretti Firenze – Il quadro è molto complicato in tutto il Mugello, da Marradi a Vicchio, da Dicomano a Borgo San Lorenzo. Senza l’aiuto dello Stato questa volta non riusciremo a superare questa emergenza. L’enorme quantità di acqua caduta in queste settimane ha reso le nostre montagne molto fragili: è una situazione che crea tanta apprensione e preoccupazione. La ricognizione dei movimenti franosi è fondamentale anche in vista dell’attuazione del piano Mugello proposto dal Governatore Giani”.
"Il cambiamento climatico impone un riassetto della protezione civile. In Toscana tra febbraio e marzo abbiamo avuto un'allerta rossa e siamo in attesa della seconda allerta arancio. Abbiamo avuto allagamenti e disagi in buona parte del nostro territorio regionale" Così il presidente delle Pubbliche Assistenze Toscane, Dimitri Bettini, nel dare il via alla nuova mobilitazione di volontari in attesa del fine settimana che si annuncia nuovamente caratterizzato dal maltempo.
"Le Pubbliche assistenze toscane - ha detto - sono state in grado di mobilitare nelle due emergenze circa 400 volontari e volontarie, arrivati dalle zone della nostra regione e che si sono uniti a chi già stava operando a livello locale. Nell’ultima allerta, visti i danni provocati dal passaggio delle acque è stata impiegata anche la colonna di Anpas Nazionale, grazie alla quale è stato possibile reperire altre persone chiamate a operare nell’empolese, nell’area metropolitana fiorentina, in provincia di Prato e Pisa".
La resilienza non basta, serve sicuramente un nuovo modello di intervento. "Dal 2023, anno in cui Campi Bisenzio è finita sott’acqua - ha detto ancora Bettini - le istituzioni sono state resilienti dal punto di vista del potenziamento delle opere per la sicurezza idraulica. Lo scolmatore dell’Arno e le casse d'espansione lungo il fiume sono state determinanti solo la scorsa settimana. Ma l’intensità dei fenomeni sempre crescente purtroppo non ci mette al sicuro. Emergenze come quelle che abbiamo affrontato in questi due mesi impongono una riflessione profonda, dal punto di vista delle dotazioni e sulla capacità di intervento delle forze in campo.
Per questo coi responsabili della protezione civile, Roberto Poggiani e Marco Lattanzi stiamo lavorando per un riassetto del settore che potenzi la naturale attitudine dei volontari a essere presenti quando c’è necessità con la preparazione necessaria e con la capacità anche di coordinare chi invece, non organizzato, si presenta spontaneamente per dare una mano".
"Voglio ringraziare tutti i nostri volontari che si sono adoperati per aiutare le persone. Come tradizione Anpas organizzeremo un evento per stare insieme. I nostri ragazzi e ragazze fanno questo perché hanno ‘passione per la vita’ come dice uno dei nostri claim. Come sempre chi scende in strada per aiutare non si aspetta ringraziamenti, ma credo che, soprattutto una certa politica toscana che invece passa il tempo a sollevare polemiche, dovrebbe prendere atto di quanto impegno disinteressato e senso civico ci sia dietro alla scelta di fare il volontario".
Il territorio della Provincia di Grosseto, caratterizzato da un delicato equilibrio idrogeologico sia nelle aree rurali e montane che a ridosso delle zone costiere, necessita di un continuo monitoraggio da parte della specialità forestale dell’Arma dei Carabinieri che ha intensificato in questi primi mesi dell’anno i controlli sulla difesa del suolo. I sopralluoghi sono stati indirizzati alla prevenzione di interventi di aggressione alle zone soggette a vincolo idrogeologico e quindi più vulnerabili a fenomeni di dissesto.
Si tratta di controlli finalizzati a ridurre sia i potenziali pericoli derivanti da frane, alluvioni e smottamenti, che a tutelare il territorio e l’ambiente da attività illecite di tipo urbanistico-edilizio. Da inizio anno i Nuclei dislocati nel territorio sono stati impegnati in 200 controlli mirati al settore dei tagli boschivi per preservare la funzione del bosco di protezione delle pendici, dei movimenti terra e dei cambi di destinazione d’uso dei terreni e dell’edilizia. Sono stati contestati 55 illeciti ed elevate sanzioni amministrative per oltre 20.000 euro.
Decarbonizzazione, sostenibilità energetica, resilienza dei territori ai cambiamenti climatici: questi grandi temi ambientali rappresentano enormi sfide sia per chi amministra che per i tecnici degli enti pubblici. Per aiutare sindaci e tecnici toscani nella stesura dei Piani di Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima, gli strumenti tramite i quali gli enti locali dovranno pianificare le proprie azioni per ridurre le emissioni di CO2 di almeno il 50% entro il 2030 e preparare i territori ai cambiamenti climatici mitigandone e contrastando gli effetti negativi tramite azioni di prevenzione e di difesa del suolo - la Regione e l’Agenzia Regionale Recupero Risorse hanno predisposto un percorso formativo e informativo che ha l’obiettivo di fornire ai primi cittadini e al loro personale tecnico di supporto strumenti, esperienze e linee guida per ponderare al meglio le azioni future.
Lunedì 24 marzo alle ore 12,30 a Firenze, a Palazzo Strozzi Sacrati (piazza Duomo 10), il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, l’assessora regionale all’ambiente Monia Monni e il direttore di ARRR SpA Stefano Bruzzesi illustreranno questo percorso e il suo evento di apertura, previsto per il 3 aprile a Firenze. Presenti anche Piergabriele Andreoli , direttore di AESS, Susanna Cenni presidente di ANCI Toscana e Gianni Lorenzetti presidente di UPI Toscana.