Legambiente: no all’ampliamento della base militare a Pisa

Redazione Nove da Firenze

20 milioni per fronteggiare l’aumento dei prezzi dei materiali di costruzione e accelerare l’avvio dei lavori relativi alla realizzazione della sede del Gruppo intervento speciale del 1° Reggimento Carabinieri paracadutisti “Tuscania” e del Centro Cinofili, in provincia di Pisa. Si tratta di finanziamenti previsti dal “DL Infrastrutture” per l’ampliamento della base militare a Pisa e a Pontedera, contro il quale Legambiente ha presentato ieri le proprie osservazioni di contrarietà alla realizzazione delle opere.

L’accesso agli atti da parte del cigno verde ha permesso di valutare che si tratta di un progetto con conseguenze ambientali rilevanti, anche in aree riconosciute ad alto valore naturalistico dalla stessa Commissione europea, da valutare approfonditamente sia a Pisa che a Pontedera.

In particolare, nell’area del Parco di Migliarino San Rossore Massaciuccoli è prevista la realizzazione di nuovi edifici in un’area boscata intatta, all’interno del perimetro recintato della base italiana CISAM, distruggendo qualche decina di ettari di habitat Natura 2000 di bosco planiziale a dominanza di farnia, con centinaia di esemplari secolari, oltre a pinete di pino domestico, che sono habitat Natura 2000.

L’intento che sembra emergere è, in realtà, quello di assumere decisioni in deroga a tutte le procedure di pianificazione previste dalla legge, sia in campo urbanistico che naturalistico. Non solo: trattandosi di habitat pregiati nell’Area Interna del Parco, il progetto a livello ecologico è peggiorativo rispetto a quello di Coltano, che era in un’Area Contigua a vocazione agricola, oggetto di una manifestazione nazionale di protesta del 2 giugno 2022.

A Pontedera, invece, la prevista pista per automezzi è nient’altro che la riproposizione di un vecchio progetto di autodromo a fini commerciali, fermato qualche anno fa, anche grazie alle osservazioni di Legambiente, per l’impatto ambientale e per quello insostenibile sulla vicina antenna interferometrica VIRGO, una struttura gestita dall’Istituto nazionale di fisica nucleare per la ricerca delle onde gravitazionali, su cui il nostro Paese ha investito decine di milioni di euro partecipando a un progetto internazionale di ricerca. La nuova pista presenterebbe gli stessi inconvenienti dell’autodromo.

Le linee progettuali sono state approvate dalla Comunità del Parco il 18 settembre scorso, con 2 soli voti a favore su 7. Al momento, però, i tecnici del Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli non hanno ricevuto nessuna informazione ufficiale, né sono stati interpellati sul progetto, che non ha quindi ricevuto nessuna preventiva valutazione, come la valutazione d’incidenza.

Questi elementi rappresentano le tante criticità oggettive, sulla base delle quali Legambiente Toscana e i circoli di Pisa e della Valdera sono impegnati da tempo per opporsi a questo progetto. L'associazione, nelle osservazioni fatte, chiede di soprassedere al finanziamento previsto nel decreto in esame, e che venga aperto un confronto pubblico e le procedure necessarie a chiarire gli aspetti sopra elencati.

Si auspica che si proceda con celerità, destinando le dovute risorse alla bonifica dell’ex reattore nucleare “Galileo Galilei”, spento dagli inizi degli anni ’80 per mettere definitivamente in sicurezza l’area. Infatti, rimane anche il problema dei rifiuti radioattivi stoccati nel CISAM, non è ancora dato conoscere la quantità né le condizioni in cui sono custoditi i rifiuti. Legambiente invita il Parlamento a sollecitare maggiore trasparenza da parte del Ministero della Difesa.

"È giunto il momento di iniziare a parlare della demilitarizzazione del Parco di San Rossore e promuovere con forza la bonifica dell'area dell'ex reattore nucleare di San Piero a Grado, per restituirla alle condizioni ambientali originarie. E tutto questo senza imporre alla cittadinanza una base militare nel cuore più verde del nostro territorio." Queste le parole di Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle Toscana, che aggiunge: "Il progetto, che ha ottenuto il consenso di Regione Toscana, Provincia, Comune di Pisa e Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli, e che prevede la creazione delle nuove sedi dei carabinieri del GIS e del Tuscania nell'area del CISAM, deve essere rimesso in discussione."

"A chiederlo," sottolinea Galletti, "non è solo il Movimento 5 Stelle e le forze politiche di sinistra, ma anche l'ala più giovane del Partito Democratico. Domenica scorsa, alla Festa dell'Unità di San Miniato, i giovani democratici hanno votato all'unanimità un ordine del giorno contro la nuova base militare di San Piero a Grado. Un’opposizione rivolta non solo al governo, ma anche ai vertici regionali del loro stesso partito, che pochi mesi fa avevano festeggiato quell'accordo raggiunto con la destra."

Per la Presidente del M5S, "L'idea di una base diffusa, realizzata recuperando ex caserme e aree militari in ambito urbano e fuori dal Parco, aveva ottenuto ampio consenso anche tra la popolazione. Questa proposta deve essere ripresa, ma senza il ricatto politico di rinunciare alle opere compensative."

Galletti ricorda che "la bonifica dell'ex CISAM e la riqualificazione della Stazione Marconi sono promesse avanzate più volte dalla politica e puntualmente disattese. Per non perdere ulteriore credibilità, sarebbe opportuno non fare un passo indietro anche questa volta." Inoltre, sottolinea che "i 20 milioni di euro stanziati nel DL n. 89/2024 per fronteggiare gli aumenti eccezionali dei prezzi dei materiali da costruzione per la base militare, vanno ad aggravare ulteriormente i costi del progetto, che salgono a 520 milioni di euro, dei quali 400 milioni sono ancora da trovare. Ci sono i 120 milioni per la bonifica, ma non per la base."

La cinquestelle avverte: "Procediamo dunque con il recupero dell’area, senza andare oltre."

"Il compito delle forze politiche responsabili è quello di indicare vie più virtuose. Questa potrebbe essere l'occasione per riunire tutte le forze progressiste attorno a un tavolo e iniziare a dialogare su quei temi che potrebbero avvicinarle in vista delle prossime elezioni regionali. Per vincere contro le destre, non bisogna scendere nel loro campo, ma batterle con proposte che guardano al progresso attraverso soluzioni ambientalmente sostenibili e in opposizione alla destra bellicista che governa il Paese. Rimettere in discussione la base militare di San Piero a Grado è un passo in questa direzione," conclude Galletti.