Grammatica resta “custode” del progetto. Ora è questione di testa

Giuseppe Saponaro

Cielo scuro nella città del Palio. Oggi, giornata di sfida contro l’Aquila Montevarchi. L’atmosfera non è serena: la squadra è chiamata a rialzarsi dopo la “caduta” di Badesse che ha fatto male: a tutti. Situazione non semplice con una tifoseria, giustamente, in fermento che non si spiega determinate scelte.

L’addio di Gilardino, la gestione Argilli e il successivo subentro di Pahars: un’autentica rivoluzione che sembra essere stata assorbita poco dal gruppo dei calciatori ed ancora meno da chi osserva dall’esterno e ha nel cuore i colori bianconeri.

Del resto anche sul gruppo Facebook “Robur Siena” i tifosi si sono espressi molto chiaramente su un sondaggio che chiedeva chi volessero in panchina: il ritorno dell’ex campione del mondo azzurro è stata l’opzione che ha sbaragliato la concorrenza. 

Sullo sfondo una figura che osserva, valuta: poche parole. Sempre. Grammatica è così. Voci lo volevano dimissionario o, meglio, intenzionato a lasciare la piazza. Ancora, indirizzato verso il “ben servito” da parte della società.

Nulla di tutto ciò. Da fonti vicine al Siena, si è appreso che gode dell’assoluta fiducia della “holding” e rimane il custode di questo progetto. Non solo: pare che, oggi più che mai, sia la figura forte di riferimento per la parte italiana.

Da lui sono anche attese risposte sul fronte mercato. Il Siena è attivo e farà le sue mosse: in entrata come in uscita. 

Per il resto è solo questione di testa. Ritrovare equilibrio e serenità: quello di cui una squadra, con tanti giovani, ha bisogno. Pare questo l’imperativo della domenica. La vecchia regola del calcio è decisiva anche qui: 2 match in 4 giorni. Pare un’occasione da non lasciare scappare.

Giocare con la testa per rialzarla. Il Siena ci prova.