Black Friday 2025, Toscana sotto la tendenza nazionale

Redazione Nove da Firenze

FIRENZE - Il 66,1% dei consumatori toscani prevede di effettuare acquisti durante la settimana del Black Friday (giorno che cade formalmente venerdì 28 novembre) secondo l’indagine elaborata da Format Research per Confcommercio Toscana. Un dato alto, sebbene più contenuto rispetto alle tendenze nazionali (70,2%) che indicano un forte interesse degli italiani verso le promozioni di fine novembre, ma anche una crescente attenzione al prezzo e alla convenienza, segno di un clima di incertezza che continua a pesare sulle famiglie. Una quota pari al 15,8% dei toscani non intende partecipare agli acquisti del Black Friday, mentre il 18,2% è incerto sul da farsi e potrebbe decidersi all’ultimo momento.

L’adesione finale alle promozioni del Black Friday potrebbe quindi aumentare ulteriormente. La propensione all’acquisto anche in Toscana è più elevata tra le donne (68,3%) e tra i giovani dai 18 ai 34 anni (dal 78% all’81%), a conferma di come le fasce più digitalizzate e dinamiche del mercato siano quelle maggiormente attratte dalle promozioni. Fra i toscani che hanno dichiarato di voler fare acquisti durante il Black Friday, quasi sette su dieci (69,7%) approfitteranno degli sconti per comprare in anticipo i regali di Natale.

Un comportamento analogo a quello registrato a livello nazionale, dove l’anticipo degli acquisti natalizi è ormai un fenomeno consolidato. «Negli ultimi anni il Black Friday è diventato una sorta di “secondo periodo dei saldi”, con promozioni che in alcuni casi durano per settimane – dichiara Franco Marinoni, direttore generale di Confcommercio Toscana. Quello che un tempo era un appuntamento straordinario oggi si è trasformato in una lunga stagione di ribassi che anticipa molti degli acquisti natalizi.

È un chiaro sintomo della fragilità dei consumi: le famiglie sono prudenti, attente al prezzo, e cercano ogni occasione per risparmiare». «Ma non possiamo illuderci – prosegue Marinoni – che strumenti come questo siano capaci di rilanciare la domanda. Alla fine dell’anno, i volumi complessivi non crescono: semplicemente vengono spalmati in momenti diversi, con una pesante riduzione della redditività per le imprese. E se le grandi catene possono assorbire la perdita di margine, le piccole attività rischiano la loro stessa sostenibilità, costrette a inseguire la corsa agli sconti senza avere la stessa forza finanziaria.

È il motivo per cui non tutti gli esercenti scelgono di aderire al Black Friday» «Serve una strategia più ampia – conclude il direttore di Confcommercio Toscana – politiche fiscali che sostengano davvero il potere d’acquisto e che permettano ai negozi di prossimità di continuare a svolgere il loro ruolo economico e sociale nei territori. Le promozioni possono aiutare, ma non possono diventare la risposta strutturale alla crisi del commercio»