Globalizzazione: a Firenze il Forum cattolico

Redazione Nove da Firenze

"La globalizzazione ci pone problemi nuovi che dobbiamo avere il coraggio di affrontare. Per questo vi ringrazio di aver scelto Firenze per questo incontro: Firenze, città che per storia e vocazione è luogo naturale dove discutere questi temi". Così il sindaco Leonardo Domenici ha salutato oggi al Saschall il Forum sul tema "Pace condizione essenziale per lo sviluppo globale", a cui partecipano i rappresentanti di circa 60 sigle cattoliche. "Dobbiamo cercare risposte nuove, ognuno per la propria parte , e riscoprire valori condivisi - ha detto il sindaco, intervenuto dopo la relazione introduttiva dell'arcivescovo Ennio Antonelli - E' necessario cercare di governare la globalizzazione, perché la dimensione politica e sociale non resti schiacciata da quella economica.

Dobbiamo chiederci quale può essere la democrazia in un mondo globalizzato, quali le forme di partecipazione, quale, ad esempio, il ruolo delle città in questo processo". "Proprio per questo - ha proseguito Domenici - una città come Firenze, città dei fiorentini ma anche del mondo, deve aprirsi all'esterno e accogliere questo dibattito. Fra poco qui si terrà il Social Forum europeo: una sfida ma anche una grande opportunità collettiva. Anche perché questi temi ci riguardano tutti da vicino, forse più di quanto ci si renda conto".

"Da un lato - ha continuato il sindaco - si tratta di grandi problemi internazionali: e credo che da Firenze debba venire per esempio una forte iniziativa contro l'ipotesi di una guerra. Ma ci sono anche i problemi di tutti i giorni, e tutto quello che accade intorno a noi ci fa capire come sia necessario combattere le tendenze negative. Ad esempio sul tema della solidarietà, che passa direttamente attraverso l'attività dei Comuni: certe scelte rischiano di mettere in discussione il welfare locale, con il rischio di aumentare le contraddizioni sociali.

Ma anche la cronaca ci dice che è necessaria la consapevolezza, l'impegno di tutti: ieri poco lontano da qui, a Prato, due barboni sono stati massacrati a sprangate. Un episodio terribile, disumano. Ancora non sappiamo cosa sia successo esattamente. Ma quando questi fatti accadono, spero che si trovi la forza di reagire, di opporsi, perché la parola 'uomo' possa avere ancora un senso".