TAV: Medicina Democratica e Idra si rivolgono al Ministro del Lavoro Maroni e al ministro dell'Ambiente Matteoli

Redazione Nove da Firenze

"Chiediamo che, tenuto conto delle condizioni di sofferenza e di rischio strutturale in cui i lavoratori CAVET si trovano a operare, il Suo Ministero intervenga con provvedimenti urgenti e starordinari di tutela, in primis, della retribuzione e dell'occupazione dei lavoratori CAVET, coinvolti loro malgrado dalle conseguenze di un'inchiesta giudiziaria nella quale, ancora una volta, essi risultano essere le vittime". Con queste parole Medicina Democratica e Idra si rivolgono al Ministro del Lavoro Roberto Maroni.

E così motivano la richiesta:
"Dalla documentazione in nostro possesso, che sarà nostra cura fornirLe quando Ella desideri, ricaviamo inquietanti indicatori di responsabilità delle autorità pubbliche nelle diverse fasi di autorizzazione e attuazione del progetto TAV. Particolarmente gravi appaiono i costi sociali dell'opera in cantiere, e la carenza di diritti, di dignità, di salubrità e di sicurezza che le maestranze - nell'ambito di mansioni particolarmente usuranti - sono state costrette fin qui a subire.

Riteniamo che la mano pubblica, responsabile dell'approvazione di progetti scarsamente affidabili - come le circostanze comprovano e i documenti istituzionali confermano - abbia in questa fase un particolare debito morale nei confronti dei lavoratori impegnati nella cantierizzazione, e debba assumersi dunque il compito di tutelare pienamente il diritto al lavoro, alla retribuzione e alla sicurezza, messo a repentaglio da decisioni assunte con leggerezza e superficialità negli anni passati a detrimento della popolazione civile, dei lavoratori e del territorio".
Idra e Medicina Democratica allegano all' appello al ministro del Lavoro un estratto dell'esposto depositato congiunto presso la Procura di Firenze il 5 maggio scorso, e un resoconto del seminario su RISCHI E DANNI DA ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO: L'IMPATTO DEL CICLO CONTINUO SUI LAVORATORI TAV, tenuto col contributo di importanti esperti di medicina del lavoro il 16 giugno a Firenze, dai cui risultati emerge la conferma delle preoccupazioni di natura civile, sociale e sanitaria nutrite in relazione alla nocività del "ciclo continuo" e ai dubbi sulle pratiche di mobbing nei cantieri CAVET.
Allegata alla missiva anche la Memoria sui danni alla salute e alla sicurezza dei lavoratori in atto in Alto Mugello, Mugello, Sesto Fiorentino e area metropolitana fiorentina per effetto delle cantierizzazioni TAV e Variante di valico e sugli scenari relativi ai progetti di cantierizzazione TAV, Variante di valico e terza corsia autostradale riguardanti la città di Firenze e i Comuni contermini consegnata da Idra al predecessore di Roberto Maroni, Cesare Salvi, lo scorso 9.10.'00, in occasione della sua partecipazione presso la Provincia di Firenze all'incontro "Il pericolo non è il mio mestiere", organizzato nell'ambito della campagna nazionale DS per la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro.

Alla richiesta unita a quella Memoria non risulta pervenuto alcun riscontro. Adesso Idra chiede considerazione al ministro Maroni, data l'aggravata attualità di quel documento.
Allegata infine all'appello a Roberto Maroni la Lettera aperta al Ministro del Lavoro Salvi sulla questione del ciclo continuo consegnata al predecessore di Maroni nella stessa circostanza dalla Sezione di Firenze di Medicina Democratica.