La Toscana si candida a ospitare un centro di studi europeo per il paesaggio
Lo ha annunciato oggi a Firenze il presidente della Regione
Toscana Claudio Martini, in occasione della firma della Convenzione europea
del paesaggio. "La nostra tradizione e l'esperienza accumulata in questo ambito
- ha detto Martini - sono un patrimonio che e' stato visto da molti come un
modello esemplare, come un laboratorio pilota.
Per questo la Toscana e' pronta a
ospitare un centro studi europeo che consenta al Consiglio d'Europa e
soprattutto al Comitato di controllo previsto dalla convenzione di avere un
riferimento, un sostegno scientifico alla propria attivita', per compiere azioni di
monitoraggio, studi, ricerche".
A sostegno di questa proposta Martini ha
ricordato il costante impegno della Regione su queste tematiche: gia' all'inizio
degli anni Novanta, insieme alla Languedoc-Roussillion e all'Andalusia la
Regione aveva proposto una Carta del paesaggio mediterraneo, e piu' di recente
il tema e' stato ripreso nel corso del congresso internazionale della World bank e
dell'Unesco sul tema della compatibilita' ambientale organizzato a Firenze.
La candidatura per il centro studi europeo, ha evidenziato ancora il presidente, si
cala in una regione che ha un rapporto molto forte con il suo territorio:
"Andiamo fieri del nostro paesaggio perche' e' il volto della nostra storia,dei
nostri sacrifici, del nostro ingegno, della nostra premura.
Ne andiamo fieri e
siamo felici di metterlo a disposizione di quanti nel mondo vogliono goderlo".
Ma come e' possibile riuscire a rendere compatibile il rispetto del paesaggio con
le necessita' di una societa' moderna e economicamente significativa? Occorre,
ha spiegato Martini, una attenta attivita' di programmazione sul territorio che
renda compatibili le due esigenze. "Noi - sono parole del presidente - siamo
impegnati a salvaguardare quell'equilibrio fra natura e esigenze dell'uomo che
ha consentito qui in Toscana di dar vita a un paesaggio caratterizzato da piccoli
centri urbani, borghi rurali, fattorie, ville e castelli, pievi, conventi, case isolate,
poderi.
Qui le culture specializzate, insieme agli insediamenti urbani e
produttivi, si sono integrate in un unico sistema che non resta mai fermo ma che
non stravolge i caratteri originari".
Per questa azione e' estremamente prezioso il ruolo che potra' svolgere la
Convenzione europea del paesaggio. Martini ne ha evidenziato due aspetti. Il
primo: "Con questa convenzione si ribalta il concetto tradizionale di paesaggio.
Non esistono piu' paesaggi di serie A e di serie B. Da oggi tutti i territori hanno
una dimensione e un valore paesaggistico da considerare".
Il secondo: il
principio di sussidiarieta' che 'anima' la Convenzione: "L'idea che le decisioni
debbano essere prese dalle istituzioni che sono piu' vicine ai territori cosituisce
davvero una svolta storica, rilevantissima".
Martini ha anche colto l'occasione per ricordare la grave alluvione che ha
colpito il nord Italia e per itestimoniare piena solidarieta' alle popolazioni
colpite: "Quelle terre sommerse dall'acqua, quelle case ricoperte di fango, quelle
colline franate sono il nostro paesaggio.
Lavorando per tutelare tutto il nostro
paesaggio lavoriamo anche per evitare, o almeno per ridurre al massimo il
ripetersi di tali sciagure".
Firenze e la Toscana sono diventate nel tempo simbolo
dell'armonia fra le forme della natura e le opere che l'uomo nei secoli ha
costruito sul suo territorio.
Per questo non e' un caso che oggi Firenze
ospiti la firma di questo importante atto".
L'assessore alla cultura della
Regione Mariella Zoppi sottolinea cosi' il valore della firma della
Convenzione europea sul paesaggio a Palazzo Vecchio, collegandola a
quanto sino a oggi e' stato fatto sul nostro territorio. "La Toscana -
aggiunge - ha saputo andare oltre la conservazione della sua immagine,
attivando una politica di valorizzazione dei suoi beni artistici che,
basandosi su interventi culturalmente qualificati, ha dimostrato di saper
attivare occupazione, attivita' e ricerche tecnico-scientifiche, indotti
economici e turistici.
Tutte queste implicazioni sono presenti nella Carta europea che, ponendo al centro dell'attenzione il paesaggio come grande contenitore di luoghi e di attivita', propone a tutti i Paesi d'Europa una politica sul rapporto fra il territorio ed i suoi beni culturali che la Regione Toscana sta gia' felicemente sperimentando".