40° Vinitaly: Chianti Colli Senesi e cinta senese
MPS Tenimenti torna a investire nel vino

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 aprile 2006 16:48
40° Vinitaly: Chianti Colli Senesi e cinta senese<BR>MPS Tenimenti torna a investire nel vino

8 aprile 2006- Celebrate le nozze del gusto all’ombra dell’Arena. A far da Romeo e Giulietta la docg Chianti Colli Senesi e i salumi di Cinta Senese in un connubio che oggi (8 aprile), al Salotto dei Vini dell’Enoteca Italiana al Vinitaly, ha attirato numerosissimi visitatori, curiosi ed esperti. Grande successo infatti per “Degustazioni in terra di Siena”, a cura di Coldiretti Siena, che ha visto trionfare il curioso e prelibato abbinamento fra i salumi di Cinta Senese dell’azienda agricola Belsedere di Trequanda e i Chianti Colli Senesi Docg 2004 di San Giorgio a Lapi, Ranuccio Neri Agricoltore a Campriano, Cesani, Torre alle Tolfe e azienda agricola Fontaleoni.


All’interno della celebre kermesse scaligera, quindi, un appuntamento unico dove si è potuto conoscere al meglio il gusto di uno degli angoli più suggestivi e “buoni” della Toscana.
Uno tra i migliori nettari di Bacco italiani si è lasciato degustare al Salotto dei Vini dell’Enoteca Italiana in occasione del 40° Vinitaly. Grande successo di pubblico, infatti, per “Oreno: l’eccellenza italiana”, una verticale dell’Igt Toscana che ha proposto in assaggio le annate 2000, 2001 e 2003, quest’ultimo considerato miglior vino d’Italia e quinto al mondo secondo la celebre rivista americana Wine Spectator.

Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Merlot i vitigni che danno vita alle celebri bottiglie di Oreno, fatta eccezione per il 2003 che, vista la cattiva annata per il Merlot, non ha visto il suo impiego. Circa 35 ettari di vigneto, piantati nei primi anni ’60, sono andati ad aggiungersi alle viti piantate nel 1935 da Sua Altezza Vittorio Emanuele di Savoia, ed altri 20 entreranno ben presto in produzione. Questi i numeri e le caratteristiche di un vino unico nel suo genere prodotto nel cuore della Toscana, nella Tenuta Sette Ponti di Terranova Bracciolini, da Antonio Moretti.

Oltre 6000 metri quadrati di superficie, un investimento che supera i 6 milioni di euro.

E’ la nuova cantina delle proprietà toscane di MPS Tenimenti, le fattorie di Poggio Bonelli e Chigi Saracini.
La struttura sorgerà nel Comune di Castelnuovo Berardenga e il progetto è stato presentato proprio oggi, sabato 8 aprile, alle ore 15 al Vinitaly presso lo stand D6 del Padiglione 7.
L’intento del progetto è quello di coniugare l’impiego di materiali di tradizione locale, quale laterizio, intonaco, pietra, ad un linguaggio contemporaneo, nel tentativo di dar vita ad un organismo dalle forme inedite, ma immediatamente riconoscibili dalle altre presenze vive del paesaggio.
Il paramento in laterizio del fronte principale, reso leggero dai tagli orizzontali, congiunge le sponde dell’invaso e come muro di diga trattiene al suo interno, imperturbabilmente, tutte le strutture dell’opificio-cantina.
Dalla sommità dei due bordi collinari, sui sentieri dell’uva, ci sorprenderà trovare ancora vegetazione di giardini variamente articolati utilizzati come copertura e mezzo climatizzante per botti e bottiglie, ma anche come aree di continuità con la macchia circostante.
Come un abbraccio, il verde racchiuderà la struttura nella conca naturale, consentendo ai visitatori di assistere, attraverso ampie vetrate, al fermentare dell’uva.
Questo ulteriore investimento si colloca nelle strategie di marketing dell’azienda che puntano verso i mercati esteri e i cui frutti si sono visti già durante lo scorso Vinitaly, attraverso un incremento di esportazioni verso il Canada e la penisola scandinava.


Proprio questi successi hanno portato l’azienda a direzionarsi verso un ampliamento delle proprie cantine toscane.
“Il 23% di fatturato in più registrato nel 2005 è una conferma del successo delle iniziative di investimento del gruppo Mps Tenimenti – ha affermato Antonio Sclavi, Presidente di MPS Tenimenti – Una conferma che ci ha spinto a perseguire questa strada: la nuova cantina delle due aziende toscane rappresenta la conseguenza del grosso incremento e rinnovo dei vigneti toscani già attuato negli anni scorsi “.
Alla presentazione del progetto è intervenuto anche Pier Luigi Fabrizi, presidente della Banca Monte dei Paschi di Siena.

“Venendo al Vinitaly – ha detto Fabrizi - ho voluto testimoniare la vicinanza della Banca Mps a Tenimenti e alle sue iniziative, in particolare al progetto della nuova cantina di Poggio Bonelli e Chigi Saracini, che credo rappresenti una scelta utile e importante non solo per l’azienda vinicola ma per tutto il territorio di Castelnuovo Berardenga”.
Inoltre l’investimento di MPS Tenimenti rappresenta un passo verso la ricerca della qualità del prodotto grazie alle nuove tecnologie, una tecnologia senza la quale attualmente è difficile competere sui mercati internazionali.


Sono intervenuti alla presentazione del progetto della nuove cantine di Poggio Bonelli e Chigi Saracini l’Assessore all’Agricoltura della Regione Toscana, Susanna Cenni, il Direttore del Consorzio Tutela Vino Chianti Classico, Giuseppe Liberatore, l’enologo Carlo Ferrini, l’architetto responsabile dell’idea progettuale, Alessandro Bagnoli e il Presidente di MPS Tenimenti, Antonio Sclavi.

La Campania ha celebrato la prima Docg del sud con una degustazione molto particolare.

Questa mattina alle 10.30 è stata infatti presentata, presso il Salotto dei Vini (Centro Servizi Brà Pad.8/9) dell’Enoteca Italiana al Vinitaly di Verona, la grande verticale di Taurasi promossa dall’ERSAC, l’Ente Ente Regionale di Sviluppo Agricolo in Campania. Presenti all’incontro Giancarlo Mellucci, responsabile della struttura agricola dell’ERSAC, il giornalista enogastronomico Marco Oreggia e Flavio Tattarini, presidente di Enoteca Italiana, che ha introdotto l’evento: “Sono lieto – ha detto tattarini - di come questa degustazione sia un’ulteriore conferma del consolidamento dei rapporti con una realtà così importante come è la Regione Campania”.
L’assaggio dei celebri vini campani è stata condotta da Marco Oreggia.

Sono state le docg 2000, 2001 e 2002 le protagoniste di un viaggio del gusto alla scoperta di uno dei vini più antichi d’Italia ottenuto principalmente da Aglianico e tanto apprezzato fin dai tempi degli antichi greci.
“Il Taurasi rappresenta sicuramente la bandiera dell’enologia regionale – ha affermato Giancarlo Mellucci - Questo vino è infatti un prodotto di grandissimo pregio e di grande competitività, che si va affermando in tutto il mondo pur essendo, proprio per il suo alto valore qualitativo, una realtà di nicchia”.


La degustazione dell’eccellente rosso dal sapore pieno ed equilibrato ha visto la presenza di ben otto aziende giovani ed emergenti: Pietracupa di Montefredane (AV), Azienda Agricola Antonio Caggiano di Taurasi (AV), I Capitani di Cefalo Ciriaco di Torre Le Nocelle (AV), Colle di San Domenico (AV), Cantine Manimurci di Paternopoli (AV), Azienda Vitivinicola Di Prisco di Fontanarosa (AV), Azienda Vitivinicola Salvatore Molettieri di Montemarano (AV) ed, infine, Contrade di Taurasi di Taurasi (AV).

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