Trenitalia: prossima fermata, il paradiso

Rivoluzione in vista nel trasporto pubblico locale?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 novembre 2019 22:03
Trenitalia: prossima fermata, il paradiso

Non sono stati lesinati, oggi, toni quasi entusiastici nella presentazione del nuovo contratto di servizio ferroviario regionale, di durata quindicennale, stipulato fra Regione Toscana e Trenitalia. Le slide esibite e illustrate con dovizia di cifre alla folta platea di giornalisti presenti a Palazzo Strozzi Sacrati davano la precisa sensazione che si stia entrando in una nuova era: l’avvenire del trasporto pubblico locale sarà fatto di tutt’altra pasta rispetto ai pendolori sofferti fin qui.

Palpabile e non dissimulata la soddisfazione di Orazio Iacono, amministratore delegato di Trenitalia, e di Vincenzo Ceccarelli, assessore ai trasporti di una Regione che, dei 7 miliardi stanziati col nuovo contratto di servizio, ne alloca 3,7 come proprio corrispettivo. “Cambierà la vita dei pendolari e la qualità degli spostamenti, dopo gli schiaffi presi 4 o 5 anni fa”, ha dichiarato riassuntivamente Iacono. E siamo al top in Europa: “Sulla regolarità del servizio non c’è impresa tedesca o francese che fa meglio di noi”. Ceccarelli da parte sua ha sottolineato come questo contratto dia stabilità al servizio e rafforzi la cura del ferro: “Il lavoro di questi anni – condotto anche tirando a volte la giacchetta, con confronti e qualche volta scontri - ha prodotto un affinamento del quale siamo veramente soddisfatti”.

E’ vero che, prima di dare spazio alla batteria di domande da parte della stampa, Ceccarelli ha concluso con un più cauto “passare dalla carta ai fatti non è mai cosa banale, ma i presupposti ci sono tutti”. E in effetti i colori si sono andati smorzando via via che venivano chiesti ragguagli sulle sofferenze di questa o quella tratta, che fosse la tirrenica o il Valdarno o la storica ferrovia Faentina.

Alla domanda su quale sia la filosofia che sta dietro la scelta di investire sui treni ibridi anziché sull’elettrificazione delle linee non ancora elettrificate, è stato risposto che elettrificare comporterebbe l’esigenza di sospendere il servizio magari per due anni, o forse più: la scelta è stata quindi quella di privilegiare – in attesa degli interventi infrastrutturali – l’allestimento di convogli ibridi, trimodali, in quanto dotati (accanto al motore diesel) del pantografo per le linee elettrificate e di innovative batterie che evitino l’uso del diesel nell’ultimo miglio, soprattutto nei centri urbani importanti, su linee non elettrificate.

A chi rappresentava le lamentele dei comitati dei pendolari di Arezzo e Valdarno, che si sono già dichiarati insoddisfatti di questo nuovo accordo, perché secondo loro non risolverà il problema degli ‘inchini’ ai treni TAV, Ceccarelli ha replicato: “Questo contratto sicuramente migliorerà anche in quel senso: per esempio, l’ingresso in servizio dei treni ‘rock’ che vanno a 200 km/h consentirà di avere un migliore allineamento”. Ma ha poi aggiunto: “Quello che rivendicano i comitati dei pendolari, più che col contratto di servizio va risolto con gli interventi per le infrastrutture.

Quel problema si risolverà quando ci sarà il raddoppio della Direttissima e quando avremo tolto l’imbuto di Rovezzano”. A fronte della precisazione, da parte del cronista intervenuto, che gli ‘inchini’ si verificano anche nella fascia di garanzia degli orari in cui, secondo le regole nazionali dovrebbero essere piuttosto i treni TAV a inchinarsi, l’ad di Trenitalia Iacono ha voluto spiegare: “A volte succede: succede meno, ma succede. E sicuramente ci sono ampi margini di miglioramento.

Il traffico non lo dirige né la Regione né Trenitalia, come ben sapete, ma qualcun altro: il gestore delle Rete. Però questo contratto aiuterà perché, nel momento in cui un treno regionale sarà pienamente affidabile, partirà esattamente in orario, se ci sono dei microritardi potrà recuperare perché saranno treni ‘scattanti’, treni come se fossero delle metropolitane, a differenza dei treni di oggi che hanno un’accelerazione che è la metà di quelli che arriveranno già a partire del prossimo anno.

Quindi se il treno regionale rispetterà il suo canale d’orario programmato, il suo slot, difficilmente dovrà attendere il passaggio dell’altro treno fin tanto che ci sarà una sovrapposizione di servizi veloci e non veloci sulla stessa linea”.

A proposito della Faentina, riaperta nel ’99 come compensazione dei gravi disagi programmati in Mugello con la tratta TAV, e dove non ha mai visto la luce l’elettrificazione a suo tempo promessa, sono state riportate – lato stampa - perduranti criticità nel servizio (tuttora risultano in servizio ogni giorno i vecchi treni ALN, e la quota di nuovi treni è bassissima), e non sono chiari i dettagli degli investimenti dedicati a questa linea. Secondo Gianluca Scarpellini, direttore della divisione regionale di Trenitalia, gli ALN sono solo uno o due al giorno, e i Minuetto sono treni relativamente nuovi: “La priorità per i treni diesel in questo momento non è la linea Faentina. Ma, dopo che si saranno risolti i problemi delle linee che hanno treni che hanno 35 anni, come la Val di Sieve e la Senese, immediatamente dopo nuovi i treni ibridi ci saranno anche per la linea Faentina”.

Da parte sua, l’assessore ha voluto chiarire, a proposito della Faentina, che si tratta di “una conquista di quella terra di cui andare orgogliosi”, e che – contrariamente alle altre linee diesel - è stata la prima ad avere, col Minuetto, treni nuovi.

A proposito del destino che attende il collegamento ferroviario ‘dedicato’ che da Firenze porta all’aeroporto di Pisa, e al quale è stato tagliato da molti anni il check-in a bordo che permetteva un accesso diretto all’aeromobile, Ceccarelli ha spiegato: “E’ un problema legato alla sicurezza: credo che quella cosa lì sia tramontata per problemi legati alla sicurezza antiterrorismo: non lo consentono più”. Da parte sua Scarpellini ha evidenziato i vantaggi e il successo del biglietto integrato, un titolo di viaggio che permette da qualsiasi stazione ferroviaria d’Italia o d’Europa di arrivare in stazione a Pisa, aprire il tornello del people mover (il Pisa mover), salirci sopra e arrivare direttamente in aeroporto.

Qualcuno fra i cronisti ha fatto notare tuttavia che il Pisa mover è fallito: in perdita, viaggerebbe sostanzialmente vuoto, al punto che è stato necessario decretare questa estate il quasi raddoppio del costo del biglietto.

Quanto alla tutela della sicurezza del personale viaggiante e dei passeggeri, un tema sempre più drammaticamente avvertito soprattutto in certe tratte e fasce orarie, è stato chiesto quali concrete misure di intervento siano state programmate quando il servizio di videosorveglianza, che si annuncia intensificato, attesti condizioni di pericolo o di violenza. “No, ragazzi, bisogna che studiate un po’, prima di venire”, ha ribattuto di getto Ceccarelli.

“Scusate se ve lo dico così! La sicurezza è una cosa che non dipende dalla Regione… se chiami la prefetta, ti dice che la sicurezza dipende da loro, quindi è chiaro che attivano tutti i sistemi per cui alla prima Polfer, alla prima fermata…”. Si incarica di rispondere con più argomenti Gianluca Scarpellini, direttore della divisione regionale di Trenitalia: “Un fortissimo deterrente sono le telecamere di sorveglianza live, e ce ne sono tantissime. Poi ci sono tutta un’altra serie di azioni che sono in corso: c’è un protocollo che abbiamo fatto qui con la Prefettura di Firenze.

Partiamo dai varchi di S. Maria Novella, che già da qualche anno hanno permesso di ridurre in maniera significativa l’ingresso già dalla stazione principale, dove salgono ogni giorno 70.000 persone, di malintenzionati senza biglietto che magari potrebbero aggredire… In questo contratto c’è non solo il rinnovo della convenzione con le forze dell’ordine, ma un intervento tecnologico estremamente importante, e lo presenteremo nei prossimi giorni (non voglio bruciare la notizia): ci sarà a disposizione delle forze dell’ordine un’applicazione mobile sul proprio smartphone che permetterà di intervenire su chiamata diretta del personale di bordo in tempi estremamente brevi. Aggiungo: grazie anche al contributo della Regione, abbiamo implementato due tipologie di servizi nuovi, che sono quelli dei giubbetti rossi, che fanno assistenza e informazione nelle stazioni, e dei giubbetti blu, che supportano le attività di protezione aziendale a bordo treno, per la prevenzione e la verifica dei biglietti”.

In conclusione, Riccardo Buffoni, dirigente del Settore Trasporto Pubblico Local (TPL) della Regione Toscana: “C’è una cabina di regia in cui il prefetto di Firenze, in coordinamento con tutte le altre prefetture, monitora gli episodi e le linee più a rischio, e coordina gli interventi della Polfer. Anche a bordo gli interventi sono stati tantissimi. Il contratto prevede un onere non banale, di oltre 400.000 euro a carico nostro, per l’applicazione della convenzione con le forze dell’ordine, che se a bordo treno hanno l’obbligo di intervenire immediatamente su ‘semplice’ richiesta del capotreno”.

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