Tramvia verso Santa Maria Novella: il fuoco sotto la cenere

Nelle ultime ore il dibattito sui Social si è animato coinvolgendo i cittadini

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 gennaio 2017 11:59
Tramvia verso Santa Maria Novella: il fuoco sotto la cenere

Arrivano tutte a Santa Maria Novella, questo pare essere il dato certo, forse non completamente analizzato. Sul resto dei tracciati restano molte perplessità.Dove passeranno le auto? Quanti posti auto ci saranno? Resterà oppure no il "temporaneo" Ponte Bailey sul Mugnone? Dove fermeranno gli autobus? Dove potremo attraversare la strada? Ci sarà ugualmente una fermata in viale Redi in prossimità della fu-eventuale Stazione Foster? Che passaggio commerciale avremo? Continueranno a passare linee Ataf come il 23 oppure il 14 che oggi fanno la stessa strada delle Linee 2 e 3 della Tramvia? E tante altre sono le domande che i cittadini lanciano online in cerca di conferme. Sul Profilo Facebook di Nove da Firenze proseguono le segnalazioni, sulla desertificazione di via dello Statuto e sullo stato dell'arte delle strade che saranno attraversate dalla Tramvia.A distanza di anni dalle proteste e dalle manifestazioni di piazza come le fiaccolate organizzate dagli anti Tramvie, torna ad animarsi la discussione sul cambiamento urbanistico di Firenze.Se da una parte la linea Careggi - Statuto - Santa Maria Novella scatena oggi critiche e perplessità sui cantieri in corso e su quanto accadrà a regime del passaggio del Sirio, non sembra esimersi neppure la tratta Aeroporto - tramvia-da-martedi-la-sistemazione-urbanistica-in-via-di-novoli.htm" target="_blank">Novoli - Santa Maria Novelladove la nuova sopraelevata che pure ha riscosso successo di pubblico, viene osservata con sospetto.Ad accendere gli animi potrebbe aver contribuito una intensa giornata a Palazzo Vecchio che ha visto coinvolti l'assessore Stefano Giorgetti e le consigliere del Movimento 5 Stelle, nel mezzo l'assessore Giovanni Bettarini, ex sindaco di Borgo San Lorenzo è stato infatti chiamato come testimone per sottoscrivere la soddisfazione espressa in piazza Dalmazia dopo le ultime variazioni a viabilità, fermate Ataf e la ridistribuzione degli ambulanti e dei posti auto.Una lettrice contatta la Redazione a nove@nove.firenze.it: "Dato che seguite con grande interesse, per fortuna, i lavori della Tramvia Linea 3 di Firenze, volevo sapere se sapevate se la viabilità degli autobus che passano in via Corridoni verrà ridotta una volta ultimati i lavori".

Giriamo la domanda all'assessore Giorgetti, al tempo stesso riflettiamo sul se e quanto siano serviti gli Info Point promessi ed aperti per rispondere ai vari quesiti.

Un altro intervento, stavolta su Facebook, relativo all'area Careggi - Dalmazia, è questo: "Un quartiere residenziale trasformato nella peggiore periferia, senza offesa per le periferie. Per giunta senza più parcheggi, con pseudo segnaletica (cartelli piccoli, alti e scritti in corpo minuscolo) e sensi di marcia assurdi per chi vive nella zona dalla quale, irriconoscibile, in molti vorrebbero scappare. Il sonno della ragione ha generato (con il mastodontico sovrappasso ferroso/arrugginito di Novoli) un nuovo mostro.

Una contro-estetica che passerà alla storia di Firenze, purtroppo come tale. Se non fosse per il Cupolone sullo sfondo di via dello Statuto, l'impressione desolante per i residenti è di essere stati di forza trasferiti di casa in una qualsiasi anonima città e di non essere più a Firenze. Bellezza e rispetto del passato non appartengono più a questa città, dove regna l'incultura e l'eccesso di autoreferenzialismo di chi giustifica simili brutture. Eppure basterebbe viaggiare un po' o banalmente consultare quanto fatto in altre città europee dove la tramvia è stata spunto per riqualificazione urbana e non viceversa".

La preoccupazione allo Statuto"In Via dello Statuto lavorano alacremente. Stanno piastrellando. Hanno messo i binari. Ci hanno chiuso la strada il 21 dicembre per il getto di calcestruzzo. Il problema è che la strada è quasi interamente occupata dai binari. ci sono due strettissime corsie laterali per le macchine dove di auto ce ne passano pochissime in quanto chi va verso Careggi per mezzo del sottopasso passa da Via Crispi e chi viene da Careggi evita via dello Statuto passando da Via del Romito anche perché Viale Cadorna è ancora a senso unico verso via del Romito.

Al Ponte Rosso c'è un bel cartello grande che indirizza tutte le macchine dirette a Careggi su per via Bolognese. Se imbocchi il sottopasso da poco inaugurato ti ritrovi dopo via dello Statuto. A me se i lavori vanno avanti o meno non interessa perché via dello Statuto è diventata una strada morta. Sicuramente la più penalizzata di tutto il percorso. Credo che facciano in modo che ci passino meno macchine possibile ma così non ci si fa ad andare avanti e non credo nel dopo perché non si può vivere solo di tram" commenta una commerciante della zona.Ed ancora: "Un grosso problema per chi ci deve lavorare.

La strada muore. Quando ci parlano del dopo è semplicemente una presa di giro. La tramvia che ci passa non basta. La strada non è più di passaggio ma ci si deve venire apposta e non è neanche facile. E noi purtroppo ci siamo ritrovati così. Chi se ne frega del cronoprogramma con questo deserto".

Ma nella zona interessata dalla Linea 3 c'è anche chi si è mosso per un reportage urbano.Un nostro lettore ad esempio dedica alcuni minuti ad una analisi approfondita: "E' diventata proibitiva, già nel corso dei lavori, la vita dei residenti nelle strade di Statuto, Leopoldo, Tavanti, Vittorio Emanuele, e di riflesso anche in quelle limitrofe. A lavori finiti sarà la stessa cosa, poiché gli effetti dell’infrastruttura non sono transitori, bensì irrevocabili" commenta il lettore che abita nelle adiacenze di Statuto.

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Ecco una domenica sera in via Lambruschini, angolo Viesseux.

 "In queste zone, come peraltro in tutta la città, se noi avevamo un problema, era quello del parcheggio. Già prima dell’inizio dei lavori la situazione era pesante, ma ora la tramvia riduce pesantemente la carreggiata agibile. Per le auto rimane solo una corsia di scorrimento per ognuna delle due direzioni, da Fortezza verso Careggi e viceversa. Tutti i posti di parcheggio che erano prima disponibili sui due lati di Statuto, Guasti, Gianni, Tavanti, poi Vittorio Emanuele fino a Dalmazia, sono già stati soppressi".

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"Facendo un conto a braccio, su circa 4 km da SMN a Careggi, e noi consideriamo solo i posti auto persi negli 1,7 km di strada prima effettivamente parcheggiabili da Statuto a Piazza Dalmazia, a 5 metri a macchina, sui due lati di carreggiata, sono circa 600 posti auto in meno, secondo un calcolo prudente".

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"La cosa è sperimentabile già adesso, perché, specie in certe ore tipo quelle serali, quando tutti tornano a casa, se si cerca un parcheggio in quelle zone, si gira e rigira all’infinito".

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Rotonda Lambruschini - Pagnini. "La settimana scorsa, di giorno, mentre passavo da questa rotonda, un autobus ci era rimasto incastrato".

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"Vista la situazione, il nocciolo del problema non è l’indisciplina degli automobilisti, ma il fatto oggettivo che l’Amministrazione ha tolto oltre misura gli spazi disponibili".

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"Altro danno collaterale molto impattante, che viene poco considerato: I posti di parcheggio ex-ante, lungo il marciapiede, sono stati cancellati e le corsie sono ora di solo stretto scorrimento. Come fa ora, una famiglia che abita in quelle case, a fare cose anche normali, come fermarsi anche pochi minuti davanti casa per caricare/scaricare le valigie per un viaggio, far scendere o salire di casa una persona disabile e sistemare la carrozzina nel baule della vettura, piuttosto che scaricare un mobile o la spesa, e portarli al piano? Si dovrebbe salire, per fare queste umili ma umane manovre, con la macchina a metà sul marciapiede, ma il cordolo è alto dodici centimetri.

Ci vorrebbe un fuoristrada, o spacchi la trasmissione. Oltre al fatto di dover invadere il marciapiede per mancanza di alternativa. Nel punto di Statuto fotografato, per fare le operazioni suddette non è nemmeno possibile appoggiarsi – pur scomodamente – alle strade limitrofe, Puccinotti e Cernaia. Perché la prima è anch’essa di scorrimento, e la seconda è stretta".

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"Sempre tra le possibili attività umane, un trasloco con l’autoscala, dove passa la tramvia, non si può più fare. Fare dei lavori alla facciata del condominio, cosa per la quale si fa correntemente un cantiere a costosissimo pagamento di concessione comunale di suolo pubblico, occupando una decina di metri di carreggiata, ora non è più agibile".

 "Sotto i ponti della ferrovia ci passano due binari, l’unica direttrice che è stata mantenuta per le auto è quella da Statuto verso Dalmazia-Careggi.

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"Altre umiliazioni che l’Amministrazione promotrice della tramvia 3 ci ha inferto: ha sacrificato le attività economiche interessate dai lavori, e in ogni caso anche dalle ridotte possibilità di parcheggio a fine opera. Quando partirà il servizio tramviario, mi chiedo se ci sarà ancora il servizio del bus 4 verso via Mercati/Cappuccini, con ritorno da via Massaia, che serviva comodamente quella zona collinare, che rimane decentrata.

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dsc_0121 "Se l’Amministrazione voleva davvero migliorare il servizio di trasporto da SMN a Careggi, senza essere invasiva, bastava aggiungere qualche autobus.

Magari doppio, come hanno cominciato a fare anche a Roma. Ora, ciascuna Amministrazione fa liberamente le sue scelte, ma bisognava esser chiari. Ovvero, dire esplicitamente “Noi le macchine, il traffico privato, non lo vogliamo. Faremo come in quelle città dove l’auto la può tenere solo chi ha un garage”. Però, nel presente modello di sviluppo l’automobile è tuttora un fattore primario del sistema, come gli spostamenti relativi alle zone extraurbane".

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