Salute: nuova organizzazione per la cura dell’ictus all'AOU Careggi

In vigore da lunedì 24 agosto. La senatrice Petraglia (Sel): "Si apra una discussione trasparente sul futuro della Stroke Unit, senza nascondersi nella calura di agosto". Saccardi risponde: "La Sanità toscana si potenzia e rilancia". Del Carlo, presidente ANP Cia Toscana «Si tagliano prestazioni utili in modo indiscriminato»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 agosto 2015 07:54
Salute: nuova organizzazione per la cura dell’ictus all'AOU Careggi

FIRENZE– Ogni minuto che passa prima di ottenere la rivascolarizzazione cerebrale, si traduce in un aumento significativo del danno cerebrale permanente. Nell’applicazione della miglior cura al paziente con ictus acuto è centrale il concetto di riduzione del “ritardo evitabile”, vale a dire quel tempo che è auspicabile ridurre per portare alla somministrazione del gesto clinico più appropriato e ottenere risultati ottimali in termini di sopravvivenza e disabilità risparmiata. La nuova organizzazione si basa su una valorizzazione delle competenze di tutto il personale sia medico che infermieristico che saranno non solo garantite, ma incrementate.

Il trasferimento della SOD Stroke Unit dal Padiglione della Clinica Neurologica al Padiglione del nuovo Pronto soccorso (DEAS) e la imminente apertura di un angiografo dedicato alle patologie “tempo-dipendenti” nell’area di attività adiacente al Nuovo Pronto Soccorso si inquadra in tale processo di miglioramento, sostenuto dallo stesso Direttore della SOD che ha diretto il gruppo clinico del tavolo tecnico del percorso di area metropolitana anche in qualità di Presidente della commissione scientifica dell’Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale (ALICe).

A tal fine da alcuni mesi l’AOU Careggi, gli Ospedali dell’Area Metropolitana e la Centrale Operativa 118 Firenze, conformemente con quanto previsto dalla Regione Toscana già da tempo impegnata nella cura del paziente colpito da ictus, stanno collaborando per condividere un percorso che attraverso l’analisi, la revisione e la riorganizzazione consenta di raggiungere questo ambizioso obiettivo.

Da questa collaborazione è stato possibile adottare modelli innovativi quali l’introduzione del “codice ictus”, attivato dagli operatori della centrale del 118 già a partire dalla presa in carico presso il domicilio, in modo da allertare tutti i professionisti coinvolti nella cura del paziente con ictus, la condivisione di protocolli clinici condivisi che permettono il trasferimento dagli ospedali di area metropolitana verso Careggi nel minor tempo possibile per poter eseguire interventi endovascolari qualora la trombolisi sistemica sia risultata inefficace o non indicata.

Tra le azioni tese a perseguire la riduzione del ritardo evitabile di importanza fondamentale sono l’unificazione in un unico spazio all’interno di Careggi di tutta l’attività diagnostica terapeutica ed assistenziale dedicata a questa tipologia di pazienti, attività fino ad ora allocate su diversi padiglioni dell’ospedale, e la presenza sulle 24 ore del Neurologo della Stroke Unit, presenza fino ad oggi garantita in orario diurno non festivo ed attraverso pronta disponibilità in orario notturno e festivo.

"Dopo privatizzazioni, esami centellinati, fondi per la prevenzione azzerati, lunedì prossimo la mannaia dei tagli alla sanità porrà fine all'esperienza, almeno per come l'abbiamo conosciuta fino ad oggi, della Stroke Unit di Careggi che verrà ridotta ad un luogo di passaggio prima del trasferimento verso altri ospedali. La Stroke Unit, centro di eccellenza nella cura dell'ictus, verrà infatti accorpata ad un altro centro di eccellenza, il reparto di Tossicologia, rinunciando, di fatto, alla valorizzazione di entrambe queste realtà, per realizzare un risparmio che penalizzerà prima di tutto i pazienti".Lo denuncia la senatrice toscana di Sinistra Ecologia e Libertà Alessia Petraglia, dopo l'allarme lanciato in questi giorni dai sindacati dell'AOUC."Le vacanze di agosto non hanno fermato il lavoro di distruzione della sanità pubblica da parte dei fedeli esecutori delle politiche dei tagli feroci - spiega la senatrice - Oggi tocca alla Stroke Unit, dove i pazienti colpiti da ictus potranno rimanere soltanto 72 ore prima di essere trasferiti in altri ospedali.

Eppure, sarebbe bastato leggere la bacheca dei messaggi di ringraziamento dei pazienti e delle loro famiglie per comprendere quanto sia importante avere un reparto dedicato alla cura dell'ictus e delle malattie neurologiche. Invece, senza coinvolgere né gli operatori né ascoltare i pazienti, si preferisce portare avanti una riorganizzazione che disperde competenze e professionalità"."Si aboliscono i reparti per andare verso la cosiddetta intensità di cura senza che nessuno prenda in considerazione che cosa questo significhi per i pazienti - dice ancora Petraglia - E' per risparmiare, si dice, ma quanto ci costa questa trasformazione in termini di minore accoglienza e prontezza di intervento? Quanto 'vale' il disagio di medici e operatori costretti a saltare da un reparto all'altro senza poter garantire una vera presa in carico e continuità di cure? Prima dimettere mano alla mannaia dei tagli, la Regione Toscana dovrebbe avere il coraggio di porsi queste domande e di prendere atto delle risposte".

"Stentiamo a credere - aggiunge - che tutto questo avvenga con il placet di Enrico Rossi, troppo esperto di sanità toscana per poter intraprendere politiche da gambero. Eppure, da parte sua, non c'è mai stata reazione diversa dall'accettazione dei tagli del Governo. Dopo 'è l'Europa che ce lo chiede', siamo passati a 'è Renzi che ce lo chiede', e noi obbediamo, poco importa se a rimetterci sarà la qualità della sanità toscana. Non abbiamo mai ascoltato da Rossi una parola di protesta contro i tagli introdotti nottetempo nel ddl Enti Locali, non una critica, sia pure timida: come un diligente scolaretto devoto alle peggiori politiche liberiste, il Presidente studia a tavolino accorpamenti, riduzioni di posti letto, eliminazione di servizi, senza badare al fatto che questo significa disperdere e fare a pezzi la sanità"."Il momento è difficile e sarebbe irrealistico negarlo - conclude Petraglia - Ma prima di tagliare a cuor leggero, fermiamoci, ascoltiamo medici, infermieri, operatori, ascoltiamo i loro suggerimenti e cerchiamo soluzioni.

Ma facciamolo in piena trasparenza, davanti ai cittadini, non nascosti nella calura e nel silenzio distratto delle vacanze di agosto".

"La sanità toscana non solo si potenzia ma rilancia. Non ci siamo limitati a subire passivamente i tagli imposti dal governo, che sono poi quelli concertati in Conferenza Stato-Regioni, ma abbiamo puntato ad ottimizzare le risorse e migliorare servizi e prestazioni nei confronti dei cittadini. Careggi? E' cresciuto ulteriormente ottenendo grandi risultati". Così l'assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi rispondendo alle critiche mosse dalla senatrice di SEL Alessia Petraglia rivolte in particolare all'accorpamento della Stroke Unit giudicato "l'ennesimo taglio ai servizi pagato dai cittadini".

"Tengo a sottolineare – spiega Saccardi – che la Stroke Unit, come viene del resto ampiamente spiegato da una nota esaustiva dell'AOUC, viene collocata nel luogo dove deve stare proprio per rendere la cura dell'ictus più tempestiva e quindi più efficace". "Piuttosto che di diminuzione di servizi – prosegue l'assessore - parlerei di potenziamento e sviluppo. Dal 25 luglio è attivo il nuovo Pronto Soccorso, adesso in grado di accogliere ogni anno 100mila pazienti, aumentando la potenzialità assistenziale fino a 3 volte.

In ambito oculistico è attualmente l'unico ospedale pubblico in Italia a disporre dell'impianto di retina artificiale, tecnologia presente soltanto in altri 4 paesi europei. In ambito ginecologico si sono svolte, nella nuova maternità di Careggi, le prime visite in Italia, in una struttura pubblica, per la procreazione medicalmente assistita eterologa. Posso continuare con la cardiochirurgia, con l'attivazione di una terza sala operatoria che fa di Careggi il primo ospedale in Italia per numero di interventi, con un incremento rispetto al passato del 40%, p ari a circa 1800 operazioni all'anno".

"Nel 2014 – continua ancora - è stato poi avviato di un nuovo blocco operatorio dedicato principalmente alla chirurgia robotica con oltre 510 interventi urologici, 140 generali e 23 ginecologici. Inoltre sono in corso la riorganizzazione di vari settori (stroke, tossicologia, ricerca, percorso SLA, percorso Sclerosi multipla, cataratta in collaborazione con la ASL 10) ed il potenziamento di altri (trapianto di rene, trapianto di cellule staminali, biobanche, oncologia compresa l'oncologia ortopedica).

Senza poi tralasciare il grande impulso all'attività di ricerca che ha consentito un notevole incremento della produzione scientifica". "Detto questo – ha concluso Saccardi – non parlerei di depotenziamento, di tagli feroci, di dispersione di competenze e professionalità. I risultati ottenuti dall'AOUC sono sotto gli occhi di tutti e parlano di tutt'altro".

"L'assessore Saccardi su stroke unit non risponde nel merito ma divaga su eccellenze sanità Toscana. Le conosciamo, oggi. Noi pensiamo al domani". Così la senatrice di Sinistra Ecologia e Libertà Alessia Petraglia replica su Twitter all'assessore regionale alla Sanità Stefania Saccardi, intervenuta nel pomeriggio sulla vicenda dell'accorpamento della Stroke Unit di Careggi.

Lo sottolinea anche l’ANP Cia Toscana che ricorda che “di troppo rigore si muore”. L’esigenza, anche giusta, di rivedere le modalità circa le prescrizioni delle analisi mediche – afferma ANP Cia Toscana -, così come annunciato dal governo, può produrre dei danni gravi cioè pregiudicare le politiche di prevenzione, che sono il vero modo per governare bene il sistema sanitario, tutelare la qualità della salute dei cittadini soprattutto anziani. «Nessuno è contrario ad azioni finalizzate ad evitare sprechi, duplicazioni anche nel campo degli esami e delle visite specialistiche – precisa Alessandro Del Carlo, presidente ANP Cia Toscana -, ma quello che il Ministero della Salute si prepara a emanare sembra essere un decreto che taglia in maniera indiscriminata la possibilità di accedere, gratuitamente o con ticket, a prestazioni assai importanti utili a individuare in tempo molte patologie».

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