Laboratorio Belvedere, due endorsement a Idra in poche ore da Palazzo Vecchio e Palazzo Cocchi Serristori

Prosegue intanto la raccolta firme: stamani a Santo Spirito

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 febbraio 2021 17:31
Laboratorio Belvedere, due endorsement a Idra in poche ore da Palazzo Vecchio e Palazzo Cocchi Serristori
Piazza Santo Spirito, firma della petizione per Laboratorio Belvedere, 25 febbraio 2021

Due giorni fa è stata la volta di Sinistra Progetto Comune che così ha titolato l’ultima notizia-stampa sulla variante urbanistica che introduce un 86% di destinazione turistico-ricettiva in una ex caserma dismessa confinante col Giardino di Boboli: "Costa San Giorgio e le promesse non mantenute del Presidente del Quartiere 1 alla cittadinanza".

Antonella Bundu e Dmitrij Palagi dalla Sala dei Dugento, e Francesco Torrigiani e Giorgio Ridolfi da Palazzo Cocchi Serristori, esprimono "sostegno all'Associazione IDRA per la raccolta firme in corso perché possa attivarsi un processo di informazione e partecipazione sul discusso progetto di ennesimo (e smisurato) resort negli ambienti dell’ex caserma Vittorio Veneto in Costa San Giorgio, fusione di due antichi conventi, sotto la Fortezza del Buontalenti e sopra il Giardino del Tribolo.

"Le tensioni tra Italia Viva e Partito Democratico – si chiedono gli esponenti di Sinistra Progetto Comune - cascano sulla testa della cittadinanza attiva? Per quale motivo il Presidente del Quartiere 1 - nonché Consigliere regionale - ha promesso sostegno all'Associazione IDRA per il percorso partecipativo che stanno costruendo per l'Oltrarno, per poi far arrivare loro un diniego da parte del Collegio di Presidenza della circoscrizione?”.

E lamentano di non avere ancora ricevuto risposta dal diretto interessato in Consiglio, dopo aver depositato “un'interpellanza con cui gli abbiamo chiesto a che titolo si sia speso con la cittadinanza attiva, quando l'ha incontrata, e per quale motivo non abbia ancora informato il Consiglio e nemmeno la Commissione Territorio e Ambiente di questo incontro”. Amara la (auspicabilmente momentanea) conclusione: “Ovviamente ogni momento di confronto diretto e di partecipazione dal basso ci vedrà sempre favorevoli, ma temiamo le prese in giro, che poi allontano le persone dalle istituzioni e dalla politica.

Per questo stiamo sostenendo la raccolta firme promossa da Idra stessa per ottenere dalla Regione Toscana il supporto a un percorso partecipato per l'area dell'Oltrarno che comprende Costa San Giorgio. Nel frattempo al Quartiere 1 è bene che si chiarisca se è il Presidente che non ha più una maggioranza o se cambia idea a seconda di come si sveglia la mattina".

Oggi si leva poi, traendo spunto dall’iniziativa di Idra, un’altra voce in Consiglio comunale a Firenze, quella di Andrea Asciuti, della Lega, che rivendica la correttezza della scelta fatta di otto mesi fa, col voto contrario espresso il 6 giugno 2020, quando si votò in Consiglio Comunale per il cambio di destinazione dell’ex caserma. Oggi, dichiara Asciuti, “ho la soddisfazione di verificare la fondatezza della mia posizione. Non avevo sbagliato a ragionare con la mia testa, non avevo sbagliato a tirar fuori il coraggio di andare contro la maggioranza dei consiglieri.

Lunedì prossimo presenterò in consiglio comunale un nuovo question time su questa vicenda”. E commenta: “La Maggioranza proponeva con decisione (e un po’ di saccenteria) di trasformare l’edificio in un albergo di lusso gestito dalla solita multinazionale che usa Firenze per moltiplicare i suoi guadagni. Io e pochi altri consiglieri (estranei alla Maggioranza) abbiamo avuto il coraggio di votare contro. Una contrarietà che è stata diversamente motivata, ma che è stata comunque importante manifestare, perché sembrava che fosse assurdo rifiutare il progetto di un privato che voleva investire i suoi soldi a Firenze”.

“In realtà - aggiunge - una maggiore riflessione portava a scoprire ragioni valide e sufficienti per respingere al mittente un’offerta che non avrebbe fatto il bene di Firenze. Nel mio caso mi sono espresso contro per due motivi: 1) la concezione che ho della Patria e l’amore che le porto mi inducono a considerare come “incedibili” i beni che fanno parte della nostra storia e della nostra identità; 2) come evidenziato dall’associazione Idra e da Eike Schmidt (direttore degli Uffizi), nella collina sussistono “limiti di carattere idro-geologico” che non permettono di costruire la cremagliera, che avrebbe dovuto collegare il resort con il Giardino di Boboli e il Forte Belvedere”.

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