A Firenze, il 16 marzo 2013, la Giornata in ricordo delle vittime delle mafie

Non è mancato un richiamo alle tragedie ambientali di queste ore, nelle parole con cui don Luigi Ciotti, presidente di Libera, ha illustrato la diciottesima “Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 novembre 2012 15:26
A Firenze, il 16 marzo 2013, la Giornata in ricordo delle vittime delle mafie

FIRENZE – “Sono almeno 20 anni che ci battiamo per inserire nel Codice Penale i reati contro l’ambiente; anche questa è una battaglia per la legalità: non è possibile, non è accettabile che ad ogni alluvione si sia costretti a gridare al morto”. Non è mancato un richiamo alle tragedie ambientali di queste ore, nelle parole con cui don Luigi Ciotti, presidente di Libera, ha illustrato la diciottesima “Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie” che – promossa da Libera con Avviso Pubblico e sostenuta da Regione Toscana, Provincia e Comune di Firenze – si svolgerà nel capoluogo toscano il 16 marzo 2013. “Semi di giustizia, fiori di corresponsabilità” (questo il titolo che accompagnerà la Giornata durante la quale si incontreranno a Firenze almeno 500 familiari delle vittime delle mafie in rappresentanza di un coordinamento di oltre 5 mila familiari) è stato presentato questa mattina nella sede di Regione Toscana.

Assente il presidente Enrico Rossi – proprio a causa del dramma che stanno vivendo le popolazioni grossetane e perché impegnato in sopralluoghi nelle zone alluvionate – la rappresentanza della Regione è stata garantita dall’assessore Gianni Salvadori che ha colto l’occasione per sottolineare l’importanza di sbloccare la grande azienda agricola senese di Suvignano, sottratta alla mafia, utilizzandola per scopi socio-educativi. La condivisione di Provincia e Comune è stata espressa, rispettivamente, dal presidente Andrea Barducci e dal consigliere Salvatore Scino mentre Andrea Campinoti, sindaco di Certaldo e Presidente di Avviso Pubblico ha sottolineato come in preparazione all’appuntamento fiorentino si svolgeranno, in tutta la Toscana, almeno 100 iniziative: incontri nelle scuole, cineforum, dibattiti, convegni.

In conferenza stampa, guidata da don Andrea Bigalli referente toscano per “Libera”, la voce delle tante associazioni toscane presenti (Legambiente, Agesci, Acli, sindacati …) è stata portata da Gianluca Mengozzi di Arci Toscana. Tradizionalmente organizzata il 21 marzo, primo giorno di primavera, la “Giornata”, nell’edizione 2013, è stata anticipata di qualche giorno, al sabato 16, proprio per favorire la massima partecipazione di quanti arriveranno da ogni parte d’Italia (lo scorso anno, a Genova, sfilarono in 100 mila mentre l’anno precedente furono almeno 150 mila a ritrovarsi a Milano). Ma Firenze sarà protagonista anche il 15 marzo 2013: nel pomeriggio si svolgerà l’incontro tra i familiari delle vittime delle mafie seguito da una veglia ecumenica.

Il 16 marzo appuntamento nelle strade cittadine: dal palco saranno letti gli oltre 900 nomi di vittime delle mafie, un “terribile elenco incompleto – scrive Libera – perché mancano tantissime altre vittime, impossibili da conoscere e da contare”. Nel pomeriggio di sabato 16 marzo molti i seminari che affronteranno diversi temi: dalla corruzione al gioco d’azzardo, dall’intreccio mafia-politica alle ecomafie, dall’educazione ai beni confiscati, dall’informazione allo sport pulito. Don Luigi Ciotti (“Il problema più grave non è chi fa il male, ma chi guarda e non fa nulla”) si è soffermato su alcuni aspetti che chiamano in campo le infiltrazioni della criminalità organizzata: il gioco d’azzardo (“la crescita delle illusioni a scapito della speranza”) e l’usura di mafia (“Le radici delle mafie sono al sud, ma i frutti li raccolgono al Nord, Toscana compresa”).

Ma si è anche soffermato sulla centralità della sfida educativa (“Il problema siamo noi, la nostra capacità di essere cittadini a tempo pieno e non a intermittenza”), sull’importanza della politica (“Mi piacerebbe tanto sentire , da una politica alta e trasparente, parole chiave su ingiustizia, povertà, fasce deboli”), sul ruolo dell’economia (“Serve un’economia che ritrovi l’etica”).

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