Referendum, blitz di CasaPound Firenze a Publiacqua per il sì ai due quesiti

Volantini affissi e distribuiti, questa mattina, davanti all’acquedotto di Firenze per dire ‘no’ alle ‘’mani sporche’’ dei privati sull’acqua. Manifestazione anche in Valdarno

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 giugno 2011 13:24
Referendum, blitz di CasaPound Firenze a Publiacqua per il sì ai due quesiti

Unghie nere su una mano che dovrebbe essere quella, curata, di un manager, con tanto di camicia dal polsino inamidato e giacca blu. Questa l’immagine rappresentata sui volantini affissi e distribuiti, questa mattina, davanti all’acquedotto di Firenze per dire ‘no’ alle ‘’mani sporche’’ dei privati sull’acqua. A lanciare il messaggio è CasaPound Italia, impegnata a favore del sì ai due referendum sull’acqua del 12 e 13 giugno prossimi con una campagna che è solo l’ultimo atto di una battaglia, quella per l’acqua pubblica, che l’associazione porta avanti da anni e che l’ha vista in prima fila sul territorio, con iniziative in tutta Italia: dalle fontane sequestrate in Friuli nel 2010 per dire ‘’le acque sono sociali non capitali’’ alla giornata di mobilitazione regionale a sostegno della gestione pubblica del servizio idrico del novembre scorso a Rieti, dal simbolico tour delle sorgenti naturali in Valdelsa all’ultima iniziativa, quella di Sassari, dove solo pochi giorni fa i militanti di Cpi hanno regalato mille bottigliette d'acqua e distribuito centinaia di volantini per sensibilizzare la popolazione sul referendum.

A Firenze CasaPound, questa mattina, ha protestato direttamente davanti all’acquedotto dell’Anconella, in via di Villamagna, distendendo anche lo striscione con la scritta “ACQUA PUBBLICA: SI’”, oltre ai volantini con le “mani sporche”. ‘’L’acqua è per definizione un bene pubblico, che, proprio perché appartiene a tutti, deve necessariamente essere sganciato dalle logiche del mercato e del profitto”, sottolinea Saverio Di Giulio, Responsabile di CasaPound Firenze, “e svenderla ai privati non solo non rappresenta una soluzione ai problemi di mala gestione, ma è eticamente sbagliato e dunque inaccettabile.” “Nel caso di Publiacqua poi”, prosegue Di Giulio, “già adesso la situazione è a dir poco inquietante e paradossale: si è passati da un utile di poco meno di 50.000 euro nel 2006 ad un utile di oltre 14 milioni di euro nel 2010 che non è stato assolutamente utilizzato per diminuire la tariffe.

E tale utile è stato prodotto solo tramite aumenti tariffari, aumenti dei depositi cauzionali e tagli alle manutenzioni, come quelle ai tombini della città che hanno causato l’allagamento di domenica scorsa”. “Per questo”, conclude il responsabile di CPI Firenze, “l’invito di CasaPound Italia è a votare due sì convinti ad entrambi i quesiti sull’acqua pubblica in occasione del referendum di domenica 12 e lunedì 13 giugno’’. Volantini affissi e distribuiti, questa mattina, anche a Figline e San Giovanni Valdarno insieme a due striscioni.

A Figline e San Giovanni Valdarno CasaPound ha protestato affiggendo due striscioni riportanti la scritta “DIFENDI LA TUA SETE” oltre ai volantini con le “mani sporche”.

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