La Fiorentina-due massacra a suon di gol quel che resta del Sassuolo

Apre una prodezza di Sottil, poi doppietta di Gonzalez entrato nella ripresa. Segnano anche il solito Quarta e Barak

Paolo
Paolo Pellegrini
29 aprile 2024 00:21
La Fiorentina-due massacra a suon di gol quel che resta del Sassuolo
Fotografie di Fabio Vanzi

“E stasera che scrivi?”, mi fa il mio amico che immancabilmente incrocio ogni volta con l’immancabile toscanello acceso vicino al fontanello dove immancabilmente parcheggio ogni volta la bici, con qualunque tempo, e una volta ho perfino combinato un bel casino allucchettando – senza volere, certo – un’altra bici alla mia, menomale che anche quello era un amico, e non ci si vedeva da tempo, e lo vidi incazzatissimo mentre arrivavo, e poi alla fine ci siamo fatti due gran risate…

Già, che scrivi? Scrivi che “vendetta, tremenda vendetta” come canta Rigoletto perché sì, c’era da rifarsi di quella sconfitta all’andata, ma il Sassuolo non ne ebbe colpa, fece il suo, fu ipersciagurata casomai la Viola, la sera della Befana… Scrivi che senza più Giorgio Squinzi al timone il Sassuolo si è andato via via afflosciando, da ottavo a tredicesimo in tre anni poi ora con la botta dell’infortunio a Berardi (e a Firenze anche qualche assenza pesante) s’è avvitato ancora di più, e fanno tenerezza gli sguardi dei giocatori a fine partita, e ancor più quelli sbigottiti dei pochi tifosi, nemmeno un pullman arrivati in fondo da appena centosessanta chilometri, e se eran così pochi è segno che non c’è proprio più nulla da fare, povero, il bambino con gli occhiali incredulo a fine partita per questa ulteriore mazzata… Che scrivi, se per tutto il primo tempo a fare chiasso ci hanno pensato solo la Fiesole instancabile, e ancor più instancabili due bambini in cima alle poltroncine sotto la tettoia della tribuna, non si son chetati un istante, ma il resto del popolo nei dintorni o chattava con la ganza, o cercava qualcosa di più eccitante tipo un pornazzo o due Pera Toons sul telefonino o chiedeva al fidanzato “icché si fa in questi giorni di ponte?”, occhio perché da martedì sera ripiove, o insomma si trastullava in qualche modo per evitare gli sbadigli di una partita che non diceva nulla… No beh, nulla a parte il gran gol di Sottil propiziato dall’unica palla recuperata con tenacia e soprattutto lanciata in profondo da Arthur Addormentasuocere Melo, che di palloni ne ha calamitati centomila ma altrettanti ne ha messi dopo abili quanto pericolose piroette – rischiose, perché era il Sassuolo ma se trovi qualcuno più vispo te la portan via e son dolori – sul piede del compagno distante non più di quattro metri e quaranta centimetri, che poi è vero in parte perché dopo s’inventerà una carezza deliziosa al pallone da depositare sul capino sempre pronto del Chino Martinez Quarta.

Gran gol, questo di Sottil, complice forse minimamente Consigli che tuttavia ha visto sbucare il pallone da una selva di gambe, ma la percussione – come dicono quelli bravi – era perfetta, e la rasoiata di destro all’angolino basso ancora di più. E allora qualcosa da dire, insomma da scrivere, si comincia a trovare. Sottil: funziona a fasi alterne, è vero, ha sofferto infortunio, però le volte che si accende si fa sentire, e la catena di sinistra con Parisi – grazie anche alla pervicace assenza di serio contrasto avversario – ha funzionato bene, ne son nate palle interessantissime, qualcuna sfruttata a dovere, altre inspiegabilmente ciccate, vero Ikoné, vero Kouamé? E dunque Parisi.

Domanda: ma che non sia il caso di vederlo più spesso, per fargli prendere sicurezza e dimestichezza, perché la corsa non gli manca, il passo neppure, il tiro men che mai vista la gran botta da fuori stampata sulla traversa all’incrocio?

E dunque. Era la Fiorentina-due, questa? In teoria sì, e infatti non solo in teoria il risultato ha preso la piega della goleada dopo che è entrato il Professor Nico Gonzalez a inizio ripresa al posto del solito Ikoné, certo volitivo e anche pericoloso ma alla fine sempre poco concreto e poco realizzativo per quanto – io insisto nella mia teoria – servito sempre in posizione spalle alla porta e non sulla corsa in modo da provare a bucare di più. Ma tant’è, perché entrato Nico la differenza s’è vista. Intanto per la doppietta, ma poi anche per gli appoggi, i movimenti a svariare, le improvvisazioni spesso assai efficaci, le giocate puntuali: certo, sempre Sassuolo era, il materiale di poca forma là davanti, però, certo, però.

D’accordo, Duncan ha sbagliato una bella processione di appoggi, e si è fatto infilare senza chiudere su Thorstvedt lanciato in area da Doig che intanto si era bevuto un Kayode al solito a volte in affanno nell’uno contro uno, e lì s’è temuto che gli ospiti potessero rifarsi sotto ma era paura avventata. Perché nel giro di una dozzina di minuti dalla zuccata precisa di Quarta il risultato era definito, con show personale anche di Antonin Barak, un bel gol in imbucata, un assist perfetto per il controllo e gol di Nico, un palo (interno) maligno a respingergli la gioia dell’eventuale doppietta, con Consigli pronto alla parata sul tentativo in ribattuta.

Poi, a voler inutilmente far cattiverie si potrebbe anche dire che Comuzzo s’è giocato maluccio i venti minuti di – a quel punto – passerella che Italiano gli ha concesso al posto dell’ammonito Quarta, ma sarebbe davvero inutile, come anche continuare a infierire sul Belotti – i soliti venti minuti anche per lui – che proprio non la butta dentro, ma che vuoi, a quel punto non c’era certo da affannarsi a cercare il gol per forza.

Già. Perché “potresti scrivere che era meglio tenerne qualcuno per il doppio scontro di Conference”, la chiude lì il mio amico a toscanello ormai consumato nell’attesa della figlia. Eh, già. Giovedì, e poi il mercoledì successivo. Prima qua poi a Bruges, l’incantevole Venezia del Nord, brutto affare prima in casa poi fuori data l’evidente vulnerabilità tra le mura nemiche, che si aggrava se non si mette fieno sufficiente in cascina alla prima, e non sarà facile dato che i belgi hanno in stagione 70 gol 70 all’attivo contro solo 32 incassati. Dilemma: tornerà la Fiorentina-uno, già giovedì, o stasera s’è visto qualcosa di interessante che potrebbe far cambiare qualche idea? Varrà la pena che chi può (e deve) ci mediti. Non è sempre Sassuolo, certo, però.

Fiorentina (4-2-3-1): Christensen; Kayode, Quarta (71’ Comuzzo), Ranieri, Parisi; Arthur (80’ Lopez), Duncan; Ikoné (46’ Gonzalez), Barak, Sottil (83’ Castrovilli); Kouamé (71’ Belotti). All. Italiano

Sassuolo (4-2-3-1): Consigli; Tressoldi (64’ Missori), Kumbulla, Ferrari, Viti (46’ Mulattieri); Boloca (73’ Ceide), Obiang (64’ Henrique); Volpato (46’ Bajrami), Thorstvedt, Doig; Pinamonti. All. Ballardini

Arbitro: Marcenaro di Genova; assistenti Garzelli-Moro; quarto ufficiale Prontera; Var Serra-Pairetto

Marcatori: 17’ Sottil, 54’ Quarta, 57’ Thorstvedt, 58’ Gonzalez, 62’ Barak, 66’ Gonzalez

Note: ammoniti: Tressoldi, Martinez Quarta, Thorstvedt, Comuzzo; angoli 10-2 Fiorentina; spettatori 22.575

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