Occupazione: dati preoccupanti

Siamo di fronte a una crisi di sistema

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 settembre 2010 23:26
Occupazione: dati preoccupanti

Firenze– Crisi di sistema. Di questo hanno parlato il presidente della commissione Emergenza occupazionale, Paolo Marini (Fed. Sin-Verdi), e il consigliere Ivan Ferrucci (Pd) dopo aver assistito all’illustrazione dei dati dell’Istituto regionale per la programmazione economica (Irpet) sullo stato di salute dell’economia toscana presentato dai ricercatori Nicola Sciclone e Teresa Savino. “La sensazione di essere di fronte a una crisi di sistema – ha detto Marini al termine dell’incontro – è avvalorata sia dai dati sulla disoccupazione, in drammatica crescita, sia dal generale andamento negativo del Prodotto interno lordo, dell’export e della produzione industriale”. I dati illustrati dai ricercatori dell’Irpet hanno tutti il segno negativo.

Un andamento, hanno spiegato i ricercatori dell’Irpet, che è analogo a quello del sistema Paese ma che ha anche alcune specificità proprie. Il tasso di disoccupazione registrato nel primo trimestre di quest’anno è stato del 7,4% (era del 6,2% nello stesso periodo del 2009). Ma se al dato si aggiunge quello della cassa integrazione e quello del cosiddetto “scoraggiamento”, cioè quello riferito alle persone che per motivi d’età, di scarsa professionalità o di esperienze negative accumulate non provano nemmeno a cercare un lavoro, il tasso di disoccupazione schizza al 10,1%.

In questo contesto spicca il fatto che il 20% del totale dei disoccupati è riferibile alla cosiddetta generazione Neet (Not in education, employment or training), vale a dire giovani tra 15 e 29 anni che non hanno lavoro ma allo stesso tempo non sono coinvolti nemmeno in percorsi d’istruzione o formazione professionale. A livello delle singole province, le performance peggiori del 2009 sul fronte occupazionale sono state quelle di Massa Carrara, Prato e Lucca dove, considerato 100 la media regionale si sono registrati indici del 196, 124 e 104.

Contemporaneamente il Pil (Prodotto interno lordo) è diminuito del 5%, le esportazioni del 7,7%, la produzione industriale del 14,8%, quella agricola dell9,7%, quella delle costruzioni del 6,9% e quella del commercio, alberghi e trasporti del 5,4%. Nel primo trimestre 2010, hanno detto i ricercatori dell’Irpet, si è registrato un primo segnale positivo con una ripresa della produzione e degli avviamenti al lavoro nel settore manifatturiero. “Ma è un recupero molto basso – hanno avvertito – e non diffuso.

Si tratta di segnali deboli e incerti. Inoltre, la domanda interna resta molto bassa e continua a crescere l’accesso alla cassa integrazione”. La vicepresidente della Commissione, Marina Staccioli (Lega Nord), ha chiesto se il gap infrastrutturale della Toscana e il modello di formazione professionale pesino negativamente sulla crisi. Positiva la risposta dei ricercatori dell’Irpet, che però hanno avvertito che si tratta “di due problemi” che si sommano a molti altri aspetti di difficoltà che interessano l’apparato economico della Toscana e dell’intero Paese. “Per meglio capire le dinamiche locali e le singole specificità della crisi in Toscana – ha detto ancora il presidente Marini – la Commissione ha deciso di svolgere una serie di visite nelle dieci province della Toscana.

L’obiettivo è quello di raccogliere materiale e spunti di riflessione utili a trovare percorsi di rilancio possibili, magari anche offrendo alcune possibilità legislative al Consiglio regionale”.

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