Viola, 65 punti e sesto posto: luci e ombre di una stagione

Antonio Patruno

Sesto posto in classifica, 65 punti e qualificazione europea. L'ultima giornata di campionato ha regalato una gioia inattesa alla Fiorentina, perché la vittoria a Udine e la contemporanea sconfitta della Lazio con il Lecce ha spalancato di nuovo le porte della Conference League.

Era dalla stagione 2013-2014 che la Fiorentina non raggiungeva questo numero di punti, allora era tecnico Vincenzo Montella e il campionato fu chiuso al quarto posto, posizione utile per l'Europa League.

Questo sesto posto è il miglior piazzamento della gestione societaria da parte del presidente Rocco Commisso, che ogni anno sostiene l'importanza di migliorare la posizione della stagione precedente.

Il patron viola a fine partita ha chiamato al telefono mister Palladino: "Congratulazioni a tutti, abbiamo lottato fino all’ultimo minuto dell’ultima gara. Complimenti per il sesto posto al mister, alla squadra e tutto lo staff. Per la quarta stagione consecutiva saremo in Europa“.

Una stagione con luci e ombre, quella della Fiorentina. Le luci sono le vittorie contro tutte le grandi squadre, l'esplosione di Moise Kean (19 gol in serie A più sei nelle altre competizioni), la presenza in porta di un fuoriclasse come David De Gea, il miglioramento nel rendimento di molti componenti della squadra, a partire da Rolando Mandragora.

Le ombre sono i pochi punti fatti con alcune squadre in fondo alla classifica (ad esempio le retrocesse Monza e Venezia), un gioco che in molte partite ha lasciato a desiderare, il rendimento sotto le attese e altalenante di qualche calciatore, la fuoriuscita anzitempo in Coppa Italia e Conference League dove la Fiorentina non ha raggiunto l'atto conclusivo. 

Però alla fine i conti tutto sommato tornano, e un allenatore giovane come Palladino, che ha la piena fiducia di Commisso, potrà solo migliorare.

Il tutto, in attesa che la situazione stadio regali qualche buona notizia. Perché il Franchi in quelle condizioni, tra ruspe e gru, è un dolore per lo sport, per i tifosi viola, per la società soprattutto in vista dei festeggiamenti del centenario che cadono l'anno prossimo, 2026. Cento anni viola, con poche vittorie ma tanto amore.