Vaccino anche a chi è senza residenza, SPC spinge

Redazione Nove da Firenze

“Un rischio accompagna l’orizzonte dell’immunità di gregge e dell’uscita dall’emergenza sanitaria: l’esclusione discriminatoria di chi è privo di residenza e risulta quindi invisibile all’amministrazione pubblica.

La loro inclusione, principio costituzionale a cui si legano anche i doveri, non solo i diritti, violato da un evidente paradosso legislativo, era diventata prioritaria nella cosiddetta fase 1, quando si chiedeva – spiegano i consiglieri di Sinistra Progetto Comune Dmitrij Palagi e Antonella Bundu – di avere relazioni con i propri medici, cosiddetti di famiglia.

Adesso appare evidente l’importanza di inserire nella campagna vaccinale chi di base non potrebbe accedere agli stessi.

Ci sembra che - anche in Consiglio comunale - ci sia una sorta di normalizzazione del dibattito, a cui si accompagna una nuova rimozione di una parte di popolazione presente sul territorio.

Per questo ci ha fatto piacere leggere la notizia - ieri - di un’uscita delle Misericordie per chiedere un'attenzione particolare per persone senza fissa dimora e altre in condizioni di fragilità sociali.

Non è questione di carità, ma di consapevolezza, di come anche loro siano parte della nostra città: dimenticarlo – concludono Palagi e Bundu – è solo un atto di disumanità che si ritorce poi sul bene comune”.