Vaccinazioni per i caregivers di disabili, ma solo se giovani

Nicola Novelli

Andrea Scanzi ha potuto accedere al vaccino anti covid in qualità di caregiver dei propri genitori, in quanto persone portatrici di disabilità gravi, ai sensi della legge 104/1992 art.3 comma 3. Ma evidentemente il babbo e la mamma del giornalista non devono essere così anziani, stando alla normativa della Regione Toscana.

Molti utenti si sono accorti infatti che l'amministrazione regionale ha fissato un insolito paletto anagrafico per questa agevolazione nei confronti di badanti e i tutori. Infatti per i caregivers sono valide le stesse modalità delle categorie previste dal piano vaccinale, ma a rovescio.

In altre parole, stando alla normativa regionale, possono vaccinarsi soltanto badanti e tutori di persone con elevata fragilità, ma a condizione che queste ultime non abbiano compiuto 80 anni.

Dunque mentre la norma, stabilita per le persone con elevata fragilità esclude gli ultraottantenni al solo fine di non sovrapporre la categoria alla campagna vaccinale in corso per gli ultraottantenni (indipendentemente dalla loro condizione sanitaria), nel caso dei caregivers la decisione regionale finisce per escludere chi si prende cura di persone con elevata fragilità, con l'aggravante di essere pure ultraottantenni. Quindi soggetti ancora più a rischio, ma dei quali ancora oggi, in pochi hanno già ricevuto la seconda dose del vaccino.

Con il risultato di produrre l'effetto inverso a quello che dalla normativa avrebbe dovuto conseguire. E che da numerosi utenti toscani è stato contestato all'Assessorato regionale in questi giorni, come risulta alla redazione di Nove da Firenze.