Il suicidio assistito del Governo dell’autonomia differenziata
Firenze, 11 mag.- L'impugnazione da parte del Consiglio dei Ministri della legge toscana sul fine vita era prevedibile.
“Ricorrendo contro la nostra legge di iniziativa popolare ‘Liberi Subito’, approvata dal consiglio regionale della Toscana, il Governo prosegue nel disperato tentativo di impedire qualsiasi normativa – nazionale o regionale – che dia garanzie e diritti sulle scelte di fine vita. Per fare questo, il Governo dell’autonomia differenziata fa ricorso per impedire l’esercizio dell’autonomia esistente. Ricordiamo però che il diritto all’aiuto al suicidio è stato affermato dalle sentenze 242 del 2019 e 135 del 2024, che hanno valore di legge.
La nostra legge regionale serve solo a garantire modalità e tempi certi alle persone che chiedono la verifica al Servizio sanitario nazionale dei requisiti stabiliti dalla Corte e per evitare attese di mesi o anni – come quelle imposte a Federico Carboni, Laura Santi, Martina Oppelli, Fabio Ridolfi”, hanno dichiarato Filomena Gallo e Marco Cappato, Segretaria nazionale e Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni.
"Temo che Giani sia finito in questo vicolo cieco della legge sul suicidio assistito per tentare di assicurarsi un secondo mandato aprendo le porte alle idee delle frange più estreme del PD. Ha fatto bene il governo a frenare sul nascere questa fuga in avanti della Regione Toscana. È un atteggiamento incoerente quello del PD, che rifiuta l'autonomia nelle materie dove la legge – il Titolo V voluto dallo stesso centrosinistra – le assegna e vorrebbe legiferare dove non può. Una pessima figura per una Regione con una grande storia e una forte identità come la Toscana per colpa di Giani e del PD. E sugli affitti brevi sarà lo stesso. I toscani si meritano questo?" afferma il consigliere della Lista civica Eike Schmidt Paolo Bambagioni.