A Siena la fila della Coop che merita una riflessione

Giuseppe Saponaro

Non siamo alla vigilia di Pasqua. Questo è un sabato qualunque.

Una fila di persone, munite di carrello, ad attendere il proprio turno. Ci sono mamme, studenti, professionisti, nonni: la gran parte di loro affonda gli occhi nello schermo del telefonino provando ad ingannare il tempo che li separa dal sospirato ingresso:l’unico aperto del primo piano. L’altro è alle loro spalle.

Dall’informatore Coop (dicembre 2020) leggo quanto segue: “l’ingresso è permesso ad una sola persona per famiglia – fatta eccezione per bambini e disabili –e, per ogni punto vendita, è stimata la capienza massima, dopo di che scatta il contingentamento. Peraltro è possibile prenotare l’ingresso on line o attraverso numero verde. Hanno sempre priorità di accesso donne in gravidanza, operatori sanitari e forze dell’ordine”.

E’chiaro e nobile l’intento di evitare assembramenti: ma, probabilmente, tutto questo non basta. Non evita, in un prefestivo come questo, la lunga fila e lo stazionamento, di più persone, nell’area parcheggio.

Quello che colpisce, poi, entrando, è osservare la “tipologia” di clienti che sono intenti a fare i propri acquisti: ci sono diversi anziani. C’è la coppia di coniugi che prova trovare spazio e offerta migliori tra gli scaffali. Ci sono i capelli d’argento di una signora, in evidente difficoltà di movimento (la mente), accompagnata da una più giovane dall’evidente accento straniero (il braccio): il braccio sceglie prodotti e quantità che la mente indica.

Mi affretto a passare dalla pescheria: ho il 94 mentre la gentile operatrice, avvolta in mascherina e cappello, annuncia che sta per servire il numero 80.

Allora mi fermo e penso: forse, la situazione impone una riflessione.

Probabilmente, sarebbe utile provare a individuare strategie che incentivino clienti di “una certa età” a sfruttare orari specifici e giorni della settimana alternativi per l’approvvigionamento settimanale: piccole percentuali di sconto agli over che scelgono una “spesa intelligente”. Normalmente, sono persone in pensione che non hanno impegni lavorativi.

Ancora. Raddoppiare i punti spesa (sono quelli che poi danno diritto a sconti e omaggi) a coloro i quali, a prescindere dall’età, scegliendo il servizio di prenotazione on line, permettono una gestione diversa dell’affluenza. Non ultimo, provare a “premiare”chi riesce a stazionare meno tempo possibile all’interno del punto vendita.

Intanto, ho fatto la spesa e torno a casa: cassiera velocissima, operatori gentilissimi.

Il problema non è dentro ma fuori.