Caro affitti: Spi Cgil lancia l'allarme studenti universitari

Redazione Nove da Firenze

In aumento le richieste di borsa di studio e posto alloggio nelle residenze universitarie per l'anno accademico 2025/2026 inviate all'Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario dagli studenti universitari iscritti o che intendono iscriversi agli Atenei della Toscana che si trovano in condizioni economiche svantaggiate e sono in possesso dei requisiti previsti dalla normativa di settore.

Alla scadenza del concorso del 5 settembre sono state complessivamente 26485 le domande presentate, 2320 in più rispetto all'anno scorso, confermando il trend di crescita delle richieste degli ultimi anni: 11224 presso la sede DSU di Firenze, 10940 in quella di Pisa e 4321 in quella di Siena. Fra le domande complessive inoltrate, risultano in totale 13254 quelle degli universitari che hanno fatto domanda sia della borsa monetaria che di un posto alloggio nelle residenze universitarie del DSU distribuite nelle città toscane sedi di università.

Si registra un forte incremento delle domande che provengono da stranieri con famiglia residente all’estero salite a 7486, circa il 28% delle richieste totali, di cui 7014 comprensive anche dell’istanza di posto alloggio con una crescita, per quest’ultime, di 1576 unità a fronte di un calo di quelle presentate da italiani per ottenere un letto nelle residenze universitarie pari a 6240 con una flessione di 234 unità rispetto a quelle del concorso dello scorso anno accademico. Molte delle domande effettuate da stranieri tramite la piattaforma on line sono oggetto di valutazione da parte degli uffici preposti per verificare la correttezza e coerenza della documentazione presentata in base a quanto previsto dal bando per accedere effettivamente ai benefici.

L'alto numero di richieste confermano l’incisività della Regione Toscana e dell'ente ARDSU toscano che attua gli interventi, nelle iniziative di sostegno allo studio universitario che per servizi ed investimenti risulta fra i migliori e più inclusivi d’Italia. Il notevole sforzo gestionale per confermare le semplificate procedure burocratiche di presentazione della domanda, il continuo monitoraggio dell'andamento delle domande e gli effetti del processo informativo e comunicativo hanno permesso di raggiungere un gran numero di potenziali utenti al fine di far conoscere le opportunità e gli strumenti di supporto che consentono l’iscrizione all’alta formazione per chi è sprovvisto di mezzi economici.

Il 30 settembre verrà pubblicata la graduatoria provvisoria con i nominativi degli studenti idonei a beneficiare delle opportunità offerte dall’Azienda quali il contributo monetario, l'accesso gratuito alle mense universitarie, l’esenzione dal pagamento delle tasse universitarie concessa dai maggiori Atenei e, per i fuori sede che ne hanno fatto richiesta, la possibilità di soggiornare in una delle residenze universitarie del DSU Toscana.

“Con l’avvicinarsi dell’apertura dell’anno accademico riemerge in tutta la sua gravità il problema del caro affitti che colpisce in particolare gli studenti universitari fuori sede e il loro diritto allo studio”. A sollevare nuovamente il tema dei costi degli affitti per gli alloggi in provincia di Prato e Pistoia è lo Spi Cgil Prato Pistoia. Il sindacato si sofferma soprattutto ad analizzare le ripercussioni per gli studenti universitari, divulgando i numeri e avanzando una proposta mirata.

“Torniamo a proporre che si prenda in seria considerazione l’uso sociale dei beni confiscati alle mafie – spiegano Andrea Brachi per la segreteria Spi Cgil Prato Pistoia e Alessandra Pastore, referente Libera Pistoia -. In Toscana sono più di seicento e per più della metà non ancora assegnati. Le provincie di Pistoia e Prato hanno il primato del numero dei Comuni che hanno sul loro territorio beni confiscati e sono secondi solo a Siena per numero dei beni: oltre 80. Gli alberghi, le pensioni o gli appartamenti confiscati potrebbero costituire una preziosa risorsa per dare una risposta concreta alla ricerca di alloggio da parte degli studenti universitari.

Dalle proteste che hanno animato i nostri atenei e che hanno avuto larga eco sulla stampa, è emerso con forza il problema di trovare appartamenti a prezzi abbordabili, laddove – soprattutto nelle grandi città – le dinamiche dei prezzi sono molto spesso condizionate da mere logiche speculative e dal mercato degli affitti brevi gestito dalle grandi piattaforme”.

Da qui la proposta del sindacato che auspica una risposta precisa in ambito istituzionale. “Perché, viste le difficoltà che i nostri ragazzi trovano per i costi proibitivi, non ipotizzare l’utilizzo di tali edifici per garantirne il diritto allo studio? - si domandano -. Da Pistoia a Firenze occorrono poco più di trenta minuti di treno. Poco di più da Montecatini Terme. Si potrebbe inoltre ipotizzare di dare in gestione questi immobili a cooperative sociali così da creare buon lavoro e dare una risposta concreta anche in termini di occupazione. Si tratta di un terreno non facile ma proprio per questo occorre maggiore attenzione da parte di tutti, occorre un impegno costante, una stretta collaborazione fra Prefettura, enti locali e società civile affinché questo patrimonio sottratto alle mafie sia restituito alla collettività e utilizzato per il bene comune”.