Santarelli non si dimette, bufera politica

Redazione Nove da Firenze

“Abbiamo ritenuto necessario abbandonare la seduta della Commissione 8 in segno di dissenso rispetto alla permanenza di Luca Santarelli nel ruolo di presidente. Riteniamo, infatti, che le sue dimissioni sarebbero state un atto doveroso, considerando che egli ha scelto autonomamente di uscire dalla maggioranza, aderendo a un partito di centrodestra. Questa scelta, di fatto, lo pone in una posizione non più coerente con il mandato ricevuto, rendendo la sua presidenza non più rappresentativa degli equilibri politici attuali".

Dichiarazioni di Luca Milani, Alessandra Innocenti, Marco Burgassi (PD) e di Giovanni Graziani (AVS - Ecolò) che proseguono:

"Per coerenza con questa posizione, abbiamo comunicato la nostra rinuncia al gettone di presenza, poiché non riteniamo corretto proseguire i lavori della Commissione in un contesto istituzionale che non rispecchia più la legittima composizione della maggioranza.È fondamentale ribadire che l’elezione di Santarelli alla presidenza della Commissione è avvenuta su proposta e con il sostegno della maggioranza, alla quale spetta il diritto di rivedere la composizione delle commissioni consiliari in modo proporzionato alla distribuzione dei gruppi in Consiglio Comunale.

Tale principio è sancito dal TUEL e dall’articolo 13 del regolamento del Consiglio, che stabilisce che le commissioni debbano riflettere in modo proporzionale la consistenza numerica delle forze politiche presenti. Questo tema è stato posto con chiarezza dal Capogruppo del PD nella seduta di oggi della Conferenza dei capigruppo.Riteniamo che il corretto funzionamento delle istituzioni debba basarsi su principi di trasparenza, coerenza e rispetto della volontà espressa dagli elettori. È dunque indispensabile che gli assetti istituzionali rispecchino gli equilibri politici attuali e che vengano garantiti il rispetto delle regole e un adeguato livello di etica istituzionale, troppo spesso trascurato". 

La replica di Luca Santarelli, presidente Commissione VIII (Politiche per la promozione della legalità e della sostenibilità urbana, vita notturna, smart city, decentramento, rapporti con i quartieri, città metropolitana) 

“La questione delle mie dimissioni non è mai stata posta alla mia attenzione, quindi il comportamento dei consiglieri di PD e AVS-Ecolò risulta incomprensibile. Tanto più che nella riunione odierna, se mi fosse stato possibile parlare, avrei spiegato che l’atto all’ordine dei lavori non sarebbe stato neppure presentato, quindi neppure votato, aspettando correttamente il momento in cui le varie commissioni saranno riequilibrate dopo la mia uscita dalla maggioranza. Avrei, se mi fosse stato consentito, aspettato di poter applicare il Regolamento che entra in vigore lunedì, e che garantisce al centrosinistra la maggioranza di voti, anche sotto la mia presidenza.

Al capogruppo PD Milani preme ricordare che affermare che i consiglieri di maggioranza rinunceranno al gettone significa prendere in giro i cittadini. Come giustamente notato dal consigliere Palagi, infatti, una volta convocata la commissione, il gettone viene comunque erogato e non è possibile rinunciarvi. Un’altra lezione di etica politica andata male”.