I primi 18 anni di Radio Papesse, festa a Villa Romana

Redazione Nove da Firenze

Dal 2006 Radio Papesse adotta la radio come medium e come linguaggio, produce e distribuisce interviste, collabora con istituzioni e musei, produce lavori audio di approfondimento, accoglie la sperimentazione sonora, collabora e supporta artisti italiani e stranieri nella creazione di opere inedite invitandoli a giocare con le regole dello storytelling radiofonico.

Dopo i primi importanti passi mossi a Siena, nel 2011 Radio Papesse arriva a Firenze e su invito di Angelika Stepken, entra a far parte dell’universo di Villa Romana. Sono anni di residenze e nuove committenze (Nuovi Paesaggi), di satelliti ed eventi radiofonici (Sono Radio, Fuori Radio, Radio Instabile, Radio Guaiana Toscana) di ricerca sul suono e sulle pratiche d’ascolto nel bacino del Mediterraneo, (Suden Radio) di collaborazioni con artisti (Mikhail Karikis, Mireia c. Saladrigues, Maria Pecchioli, Jason Cady, Stefano De Ponti, Gian Piero Frassinelli e molti altri) e istituzioni locali e internazionali.

Sono anni, quelli più recenti, che vedono nascere LUCIA (nel 2019), un festival internazionale dedicato all’ascolto condiviso delle narrazioni audio - assieme ai programmi di sostegno alla produzione audio e di formazione per audio maker, con il Premio LUCIA e YASS! - e che vedono Radio Papesse curare Life Chronicles of Dorothea Iesj S.P.U. un film e audioracconto scritto e diretto da ALMARE, grazie al sostegno della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura nell’ambito di Italian Council (2022), il programma di promozione internazionale dell’arte contemporanea italiana.Nel frattempo sono passati diciotto anni, Radio Papesse è diventata maggiorenne e il nucleo iniziale di tre (Carola Haupt, Ilaria Gadenz e Cristiano Magi) è diventato un’associazione di molti, qualcuno ha cambiato strada e altri si sono uniti.Tutta questa storia è raccolta online, su luciafestival.org e soprattutto su radiopapesse.org, un archivio aperto, malleabile, usabile, vivo, che oggi conta migliaia di lavori audio, sound art, podcast, audio documentari la cui gran parte è pubblicata sotto Creative Commons.