Gol sbagliati e disastri in difesa, Fiorentina sconfitta in Germania

Redazione Nove da Firenze

Dice un tifoso su un social: Inutile cambiare allenatore, qui c’è da cambiare i giocatori. Dargli torto? Temo di no. Perché il calcio in fondo è un piatto semplice da cucinare, con pochi ingredienti ma di qualità: atteggiamento, mentalità, precisione, gol, difesa attenta. Ecco, appunto: atteggiamento da mammolette per quasi tutto il secondo tempo, mentalità rilassata e disattenta con assoluta mancanza di ritmo, precisione di passaggi men che meno – poi vi svelo una mia statistica personale – e infine: gol facilissimi mangiati malamente, almeno quattro, gol incredibili subiti, giusto due, uno in più di quello messo a segno.

E così è un’altra sconfitta, e così la testa del girone di Conference si allontana, e non venite a dirmi che non deve fregarcene nulla, deve eccome, invece. Perché portare a casa punti, e dovevano essere tre, avrebbe dato morale, avrebbe fatto capire che qualcosa si muove, che forse era tutta questione di incomunicabilità e incomprensioni, e insomma scazzi con Pioli. Invece no. Perché in campo ci vanno loro, e la partita l’hanno persa loro. Dice: però mancavano Gosens, Gudmundsson e Sabiri, sì, ma avrebbero cambiato qualcosa, visto tra l’altro il rendimento di questi ultimi tempi dolorosi? Del resto

Facile, la lettura di questo Mainz-Fiorentina che dà pienamente ragione a quel tifoso. Galloppa invece di Pioli ma la sostanza non cambia, in campo ci vanno loro, le cazzate – passatemi il termine – le fanno loro. Ed eccola allora, la mia personale lettura in numeri di questa sventurata trasferta tedesca, e per cortesia non parlatemi di beffa perché questi qua la beffa se la sono costruita da soli. Trentaquattro, e dico 32, errori da mangiargli il cranio nell’arco dei 97 minuti giocati. Contro due o tre soli dell’arbitro, di solito uno dei miei bersagli preferiti.

Clamorose quelle di Piccoli che si mangia tre gol pazzeschi, più le due di Kean, e sarebbero stati cinque. Due, sì: c’è un colpo di testa che chiede solo di essere depositato in rete da due passi, e c’è quell’assurdo fuorigioco – ma ormai anche questo è stile e vizio della casa – che gli costa dopo lungo check del Var l’annullamento del possibile 1-2 a 8 minuti dal 90’. Cioè in un finale che magari poteva scorrere più tranquillo, e che invece ha portato causa colossale dormita collettiva là dietro – non l’unica – con la complicità della seconda bestialità del neoentrato Comuzzo – la prima quell’assurda bordata da mezzocampo all’indietro, per regalare un corner e vigore morale ai tedeschi – il quale si è perso Lee, indisturbato a sfiorare di testa per il gol decisivo.

Ma poi: Pongracic che ricorda Martinez Quarta, con le sue uscite eleganti ma i buchi e le amnesie dietro, al pari del sodale di reparto Pablo Marì che si fa aggredire e rimontare e poi si becca il giallo che costringerà Galloppa a cambiarlo, per non parlare delle capocciate nel deserto di Ranieri, cinque volte testate al vento e palle perse, oltre a quello sciagurato tacco a mezzo campo... L’avvio di partita da paura di Dodo che non spinge male – il cross per la testa di Kean è suo – ma dietro perde di tutto, e si becca anche tunnel.

Nicolussi lezioso e mai decisivo, mai ficcante, mai inventivo, e quei crossettini bassi e corti. Fortini, prova decorosa ma giocate tanto prevedibili e poco coraggiose, che si becca un controfallo – già, i falli laterali: un’altra bella spina – e sbagli cose facili e cincischia in compagnia di Ndour sulla fascia. Voglioso ma un tantino arruffone Fazzini, anche lui avrebbe sui piedi la palla buona per centrare la porta ma se la fa stoppare. Mandragora e Fagioli lasciamo stare, vai. Del resto è proprio Galloppa ad ammetterlo: “Abbiamo commesso diversi errori in entrambe le fasi, e questo tipo di disattenzioni si pagano caro.

Nell’area avversaria ci è mancata concretezza, mentre nella nostra siamo stati poco lucidi e privi di quella maturità che in questo momento serviva per portare a casa un risultato positivo. Siamo stati poco precisi e ci è costato caro. Se fossimo riusciti a trovare il raddoppio, l’andamento del match sarebbe stato diverso. Per i ragazzi è stata una batosta, ma ora serve rialzarsi subito”.

Troviamo una sufficienza? Sohm per il gol, e qualche altra discreta giocata, anche se poi è sparito. Ma la voglia ce l’ha messa. E Tommaso Martinelli, portierino portato dalla Befana a Ponte a Niccheri il 6 gennaio 2006. Almeno un paio di parate decisive, attento nelle uscite, discreto distributore di piede e con le mani. Teniamocelo stretto. Molto, moltissimo invece ci sarà da ragionare tra Vanoli – se sarà lui, come pare, il nuovo mister – e la dirigenza su questa rosa, già a partire da gennaio, e potrebbe comunque essere troppo tardi.

Che poi, dirigenza: esiste? Sarà all’altezza Goretti, che ha conosciuto calcio solo a Perugia? Non ci vorrà qualcun altro con lui, un tantino più esperto e un po’ meno intricato con i procuratori? Quanti dubbi, e intanto ai tifosi tocca digerire altri bocconi amari. E ti aspetta il Genoa, mica disposto a fare sconti. E dopo la sosta la Juve: facciamola finita con la ridicola “madre di tutte le partite”, qui contano i punti. E basta. E a Magonza si è visto come “non” si fanno.

Lo sa anche Galloppa: “Non è semplice chiedere di più in questo momento. Ma certe paure vanno affrontate, non eluse. Solo affrontandole si può crescere. Dobbiamo proseguire su questa strada anche se ci sono degli errori, perché ho fiducia: se la squadra continua a creare occasioni, i risultati arriveranno.”

MAINZ (3-4-2-1): Zentner; Potulski, Kohr, Mwene (45' Widmer); Da Costa, Amiri (81' Bowing), Maloney (59' Sano), Kawasaki; Nebel (65' Hallerbach), Slep (59' Lee); Weiper. A disp. Veratsching, Hanche-Osen, Batz, Bobzien, Gleiber. All. Henriksen

FIORENTINA (3-5-1-1): Martinelli; Pongracic, Pablo Marì ( 69' Comuzzo), Ranieri; Dodò, Sohm (85' Fagioli), Nicolussi Caviglia, Ndour (59' Mandragora), Fortini; Fazzini; Piccoli (59' Kean). A disp. Lezzerini, Dzeko, Richardson, Viti, De Gea, Kouadio, Parisi All. Galloppa.

ARBITRO: Visser (Belgio); assistentiWins-Nijssen, quarto uff. De Cremer; Var Boterberg – De Vries

MARCATORI: 15Sohm (F), 67’ Hallerbach (M), 94’ Lee (M)

NOTE: ammoniti48' Maloney (M), 50' Ndour (F), 62' Nebel (M), 63' Pablo Marì (F), 67' Amiri (M); angoli 3-2 Mainz; spettatori 34mila circa