Ditta Artigianale atterra in Bolivia

Redazione Nove da Firenze

Nuova destinazione per Ditta Artigianale che questo mese atterra in Bolivia alla scoperta degli Specialty coffee lavorati dalla produttrice Daniela Rodriguez. “Geisha”, “Java” e “Bourbon” sono le tre varietà esclusive presentate questo mese dalla torrefazione fiorentina guidata da Francesco Sanapo, che prosegue la campagna per diffondere la conoscenza dei caffè più pregiati, con nuove proposte e selezioni coltivate da produttori e specialisti con cui il team di esperti di Ditta Artigianale ha costruito un rapporto diretto di fiducia, disponibili sullo store online e presso le caffetterie di Firenze.

È tra rigogliose valli di montagna e incredibili bellezze naturali vicino La Paz che si estende la piantagione di “Geisha” della farm Finca Alasitas, alle porte della Giungla Amazzonica. Fiore all’occhiello dell’azienda gode di esposizione al sole e microclima ottimali che rendono questo caffè unico, dai sentori di frutta tropicale, citronella e mirtilli; la Finca La Llama è invece situata nell’insediamento di Villa Rosario e prende il nome proprio dal lama, animale nazionale della Bolivia. La sua altitudine garantisce una lenta maturazione della ciliegia che dona al “Java un sapore dolce e simile a marmellata di arance, frutti rossi e mela; infine la Finca Trapiche, immersa in una rara vegetazione, è posizionata a un’altitudine ideale per la produzione “Bourbon, caratterizzata da un profilo caramellato, nocciola e marzapane.

Daniela Rodriguez è legata al mondo del caffè da quando era solo una bambina e lavora nelle farm dal 2009. “Mio padre ha iniziato il suo viaggio nel caffè quando sono nata. Ricordo tutte le mie vacanze in visita ai mulini umidi e i fine settimana ai mulini a secco dove giocavo con mio fratello. Ricordo di aver frequentato i miei primi SCAA quando ero ancora a scuola e di aver aiutato mio padre con la coppettazione allo stand boliviano. Nel 2009 ho iniziato a lavorare ufficialmente in Agricafe” — racconta la produttrice.

Agricafe è l'azienda boliviana fondata nel 1986 da Pedro Rodriguez, padre di Daniela, che produce caffè nelle proprie fattorie e si rifornisce di micro lotti di alta qualità da piccoli produttori nelle regioni di Los Yungas e Santa Cruz. Sulla qualità caratteristiche della sua regione si esprime: “L’alta qualità del caffè dipende molto dalla zona in cui si estendono le terre e le aziende agricole, ovvero in un intervallo di 15-18 gradi di latitudine. Le altitudini sono elevate e vanno da 1500 a 2400 metri sul livello del mare, circondate da una vasta natura selvaggia. Il processo di produzione più utilizzato in Bolivia invece è il caffè lavato. Spolpatura manuale, fermentazione a secco per quasi 16 ore in vasche ricoperte da sacchi di plastica e poi essiccazione delle fave in aiuole rialzate”.

Dell’incontro con Ditta Artigianale racconta: “Ho conosciuto Francesco Sanapo a Budapest al WOC e sempre grazie a mio padre. Lo ricordo come una persona entusiasta che mi ripeteva di voler visitare il mio Paese per assaporarne il caffè: adesso lo ha direttamente nella sua torrefazione e nelle caffetterie di Firenze”.

Tra gli impegni alla base della propria azienda agricola l’attenzione alla sostenibilità in tutto il processo di produzione. Dice Daniela: “Nel 2019 abbiamo vinto ‘Il miglior modello di business sostenibile’ in SCA. Per noi sostenibilità significa una buona o alta produttività negli allevamenti, avere fattorie sane, fare investimenti ogni anno e buone pratiche agronomiche per ottenere qualità cercando di produrre i migliori caffè che possiamo. Con volume e prezzi equi, un coltivatore sarà felice e motivato di continuare a lavorare nel proprio settore. Qua il 60% della forza lavoro nell’industria del caffè sono donne”.

Sulla situazione attuale aggiunge: “La pandemia ha cambiato le nostre vite in tanti modi. Sapere che gli ospedali sono collassati, che non ci sono abbastanza medici, medicinali e ventilatori fa paura. In Bolivia il sistema sanitario non è buono ed è limitato. Per più di 5 mesi non ho visto i miei genitori e gli amici. È passato un anno e ancora non vado in ristoranti, bar, palestre e negozi”. Poi prosegue: “L'anno trascorso è stato molto impegnativo per noi. La raccolta è iniziata proprio quando la pandemia era al culmine e nessuno sapeva cosa fare e cosa sarebbe successo. Abbiamo lavorato con tanta incertezza: un mercato internazionale instabile, la responsabilità di 500 persone (che lavorano con noi durante la vendemmia), un Paese con problemi anche politici, nessun ospedale disponibile. È stato complicato. Abbiamo dovuto agire rapidamente e implementare nuove misure. Per fortuna siamo tutti sani e al sicuro!”.

Tra i valori in cui crede di più per il successo nel suo lavoro ricorda l’importanza di migliorarsi continuamente: “Siamo appassionati e ricerchiamo eccellenza, trasparenza e miglioramento continuo. Questa attenzione si traduce anche in aspetti come sostenibilità, impatto ambientale e sociale. Alleati del nostro lavoro sono anche tecnologia e innovazione; è importante fare investimenti in nuove attrezzature per essere più efficienti e migliorare la qualità dei nostri caffè ma soprattutto è importante fare tutto tenendo alla base divertimento e amore”.

Geisha, Java e Bourbon sono disponibili sullo store onlinet e presso le caffetterie di Firenze.