​Decumanus, gusto ed ospitalità nella Firenze dell'Antica Roma

Redazione Nove da Firenze

Josè Manfredi è lo chef del Decumanus, già direttore del Dante di piazza Nazario Sauro, dopo alcune esperienze europee tra la Romania e la Germania è tornato al Forte dei Marmi, per poi unirsi all'imprenditore Giulio Meghini ed innamorarsi degli spazi di via dei Servi.L'allestimento interno è firmato dallo studio di architettura Mimesi 62, che ha ideato una scenografia fatta di materiali naturali: legno di noce e pietra serena nelle ampie sale, mentre nel giardino interno, tuffata tra i palazzi c'è una teca di vetro che avvolge i commensali creando una bolla spazio temporale nella quale anche i sapori gongolano.L'ospitalità è per la proprietaria, Duscka Corsi, quel valore aggiunto da non far mai mancare a tavola.

Dal caffé all'aperitivo, in varie ore del giorno, il locale non invade la strada ed ispira il passante. Dall'Europa dell’est al Sud America tra culture culinarie e tecniche lontane, Josè Manfredi torna al primo amore, la cucina semplice e genuina, con l’utilizzo esclusivo di prodotti locali di prima qualità, oltre al pesce che predilige cucinare. Punto forte del Decumanus, e primo incontro appena varcata la soglia, sono i dolci casalinghi elaborati dalla pasticcera Arabela Nita che si occupa ogni giorno del laboratorio interno per produrre torte e dolci farciti con creme e marmellate sempre fresche, su basi lievitate a lungo.Dal selciato dell'antica Firenze Romana emerge oggi una proposta enogastronomica raffinata ma non proibitiva dove le porzioni sono abbondanti ed a buon prezzo, per una esperienza d'altri tempi.