Dazi, Spini: "Un danno per l'Italia e la Toscana"

Redazione Nove da Firenze

E' un primo passo l’intesa raggiunta tra Stati Uniti e Cina al summit di Ginevra sulla sospensione parziale dei dazi.

“La Toscana è una regione che sarebbe particolarmente danneggiata dai dazi Usa per i positivi risultati delle sue esportazioni verso quel Paese. È importante che la Toscana si faccia sentire a livello nazionale ed europeo per evitare che ci sia un danneggiamento in settori fondamentali come il farmaceutico e l'agro-alimentare, basta ricordare in questo campo i nostri vini” ha dichiarato il presidente della Fondazione Rosselli Valdo Spini in occasione del colloquio sul tema 'I mutamenti del commercio internazionale: problemi e prospettive', oggi alla Fondazione Rosselli, dove è intervenuto anche l'economista Luca Paolazzi, già direttore del Centro studi di Confindustria in dialogo con il giornalista Piero Meucci.

Spini ha ricordato che “nel quadro dei mutamenti del commercio internazionale si inserisce nella attualità il problema dei dazi decisi o annunciati dall'amministrazione Trump negli Stati Uniti. La Gran Bretagna di Starmer ha convenuto un accordo con gli Usa, a Ginevra si sta trattando ad alto livello tra gli Stati Uniti e la Cina, pare con buone prospettive. Per quanto attiene l'Unione Europea e quindi l'Italia, lo scorso 9 aprile il presidente Trump ha annunciato una sospensione di 90 giorni dell'incremento dei dazi e conseguentemente la Commissione dell'Unione europea ha annunciato un'analoga sospensione delle contromisure previste.

Nel frattempo si svolgono le trattative per arrivare ad un possibile accordo”. Il colloquio di oggi, ha concluso Spini, è stato anche un'occasione “per un'analisi più generale delle condizioni di competitività della Toscana, proprio per difendere quella componente industriale che è fondamentale per un equilibrato assetto dei settori produttivi della nostra regione. Più in generale, i dazi restringono il commercio internazionale, fanno aumentare i prezzi, possono avere un effetto depressivo verso la crescita, tutte cose che dobbiamo contrastare”.

L'Istituto Gramsci Toscano ha organizzato per mercoledì 14 maggio una tavola rotonda sul tema L’Europa al tempo di Trump fra sovranismi e integrazione”. L'incontro si svolgerà alle ore 16.45 nella Sala Pistelli di Palazzo Medici Riccardi, via Cavour 9. Interverranno Sergio Fabbrini, docente di Scienze politiche alla LUISS e a Berkeley, editorialista del Sole 24 ore, Serena Giusti, docente alla Link Campus University di Roma, e Federico Romero, esperto di Storia dell’America del Nord e professore emerito all’Istituto Universitario Europeo. Coordina Anna Loretoni, docente alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.

Punto di partenza della discussione saranno i temi trattati dal professor Fabbrini nel suo ultimo libro, “Nazionalismo 2.0. La sfida sovranista all’Europa integrata” (Mondadori 2025). L’evento è organizzato in collaborazione con l’Osservatorio autoritarismo, sorto per iniziativa di Castelvecchi editore e l’associazione Libertà e giustizia. L’intento della tavola rotonda è quello di cercare di capire le ragioni dell’espansione dei sovranismi e delle destre estreme e quale è, o quale può essere, il ruolo dell’Europa nel nuovo assetto geopolitico – soprattutto dopo le controverse prese di posizione e le decisioni del rieletto Trump alla presidenza degli USA, che hanno sconvolto le relazioni internazionali.

Capire che cosa non ha funzionato nel processo di globalizzazione ed eventualmente come ripensarlo; quali possono essere i nuovi strumenti per combattere le crescenti diseguaglianze.Si tratta di un primo incontro al quale ne seguiranno altri con lo scopo di creare momenti di riflessioni condivise che aiutino le cittadine e i cittadini a orientarsi in questo nuovo mondo che rende anche la vita quotidiana più difficile.