Consiglio comunale sul carcere di Sollicciano senza la sindaca

Redazione Nove da Firenze

Ottanta pagine di relazione corredata da svariati materiali allegati tra cui fotografie, testimonianze, documentazione prodotta dalla Direzione del carcere, dall'associazione Antigone, un appello da parte dei detenuti.

La Commissione Politiche sociali e della Salute, Sanità e Servizi sociali presieduta da Edoardo Amato ha lavorato 10 mesi, facendo più sopralluoghi, organizzando audizioni e incontri in cui sono state intervistate tantissime realtà interne (la direzione, in primis), e esterne (operatori di settore, associazioni, professionisti che lavorano nella - e intorno alla - Casa circondariale).Nella seduta del Consiglio comunale odierna sono intervenuti anche i due garanti delle persone private delle libertà individuali del Comune di Firenze uscente, Eros Cruccolini, e il neo-garante Giancarlo Parissi.Il Presidente Guccione ha ringraziato tutte le consigliere e i consiglieri commissari e tutte le realtà che hanno partecipato come soggetti auditi, mettendo in evidenza criticità, enormi, e possibilità di riscatto, fondamentali, cui il Comune come prima istituzione che insiste sul territorio, ha il dovere di contribuire.

“La Commissione 4 si chiama Politiche sociali e della Salute, Sanità e Servizi sociali”, nel mondo carcere ognuna di queste parole trova casa, ognuno di questi ambiti presenta - leggiamo nella relazione e nelle stesse testimonianze dei detenuti - criticità durissime, mancanze a volte spaventose, ma anche possibilità di trasformazione in termini di norma, risorse, progettualità, pianificazione (anche urbana), cui tante realtà sia tra le istituzioni sia nella società sono pronte a concorrere, molte lo stanno già facendo”.Nel suo intervento in aula il Presidente ha tenuto a sottolineare la grande soddisfazione per un lavoro davvero collegiale, per la relazione, risultato degli sforzi di Minoranza e Maggioranza insieme.

Ha poi insistito sul concetto di cura: “In quanto collegio dei rappresentanti eletti il Consiglio Comunale ha il dovere di occuparsi di tutti coloro che vivono nella nostra città, anche di coloro che al momento si trovano in carcere. Il lavoro presentato oggi è la dimostrazione che è possibile farlo, e che si continuerà a farlo. C’è ancora molta strada da percorrere, grazie al lavoro già svolto sarà un po’ meno in salita”.

"La discussione sul carcere di Sollicciano, a margine di un lavoro scrupoloso della Commissione 4 del Comune di Firenze, avrebbe richiesto la presenza della prima cittadina della Città di Firenze, che però ha disertato – come troppo spesso è accaduto in questo primo anno – l'aula. Alla luce degli innegabili problemi di un carcere vetusto e strutturalmente limitato, un carcere che induce al suicidio e che andrebbe buttato giù, l'assenza di oggi di Funaro è ingiustificabile e particolarmente grave, anche perché Funaro ha ricoperto il ruolo di assessore al welfare del nostro comune. Constatiamo che il tema sta a cuore a tutti e non alla prima cittadina Sara Funaro".

Così, in una nota congiunta, i consiglieri comunali di minoranza Eike Schmidt e Paolo Bambagioni (Lista Schmidt), Angela Sirello, Matteo Chelli, Alessandro Draghi e Giovanni Gandolfo (Fratelli d'Italia), Luca Santarelli (Noi Moderati), Cecilia Del Re (Firenze Democratica), Alberto Locchi (Forza Italia).

"Tre sono i nostri ordini del giorno, presentati in collegamento con la relazione del Presidente della Commissione Politiche Sociali, di cui facciamo parte e di cui abbiamo apprezzato l'impegno -dichiara Dmitrij Palagi di Sinistra Progetto Comune- Non è cambiato molto in questo anno. L'elezione del Garante comunale dei diritti delle persone private della libertà personale, attraverso il Consiglio comunale, non ha ancora garantito un dialogo efficace a favore di chi vive la condizione di detenzione, o opera all'interno delle carceri fiorentine (Sollicciano, Gozzini e minorile). Ancora non è neppure chiaro se abbiamo fornito a questa figura risorse adeguate per poter svolgere pienamente il proprio mandato.

Per questo il primo testo depositato impegna il Presidente del Consiglio a sollecitare la Commissione Politiche Sociali stessa ad aggiornare quanto presentato oggi, contestualmente alla prevista relazione annuale del Garante.Il secondo chiede un rafforzamento del ruolo del pubblico nei progetti di giustizia riparativa in corso di attivazione, coinvolgendo Quartieri, Regione e altre articolazioni dello Stato, senza limitarsi a una delega all'associazionismo, alla sanità e all'ambito legale.Il terzo non vuole essere una provocazione, ma è il punto di arrivo imprescindibile per noi: rendere Firenze libera dal carcere, fare in modo che in Città si sperimentino solo pene alternative alla detenzione".