Commissione d’indagine stadio Franchi, Burgassi (Pd) spiega il no
“La richiesta di istituzione di una commissione di indagine in Consiglio comunale – spiega nel suo intervento Marco Burgassi, presidente della Commissione Cultura e Sport del Comune di Firenze - era stata anticipata nel corso del confronto in commissione sport. Ma ricordo che le indagini servono ad accertare irregolarità o non correttezza dell’attività amministrativa e contabile: qui, non crediamo ci siano i presupposti. La gara è stata appaltata regolarmente, le varianti erano consentite a ciò, sono stati firmati i contratti con le ditte appaltatrici della terza variante e i lavori sono in esecuzione.
Abbiamo il dettaglio del cronoprogramma di tutto il primo lotto, che è finanziato completamente grazie ai fondi Pnc e col recupero delle risorse dei piani urbani integrati, arrivato grazie all’impegno diretto della sindaca Funaro e la collaborazione del governo, come la sindaca stessa ha riconosciuto. Chiedo all’opposizione: volete continuare a polemizzare o volete seguire le fasi dei lavori? Per quanto riguarda la ristrutturazione del Franchi abbiamo tutti l’interesse a seguire con attenzione i lavori, ce lo chiede la città e ce lo chiedono i tifosi.
La commissione sport, ricordo a tutti, ha già la possibilità di svolgere questi approfondimenti richiesti, anzi: li abbiamo già iniziati. Abbiamo preso l’impegno e lo stiamo mantenendo. Lo scorso 10 dicembre c’è stato un sopralluogo al cantiere dello stadio con il direttore dei servizi tecnici e, da qui a tre mesi, prendiamo l’impegno per un nuovo sopralluogo, continuando questo lavoro di approfondimento anche con audizioni in commissione. Gli elementi di complessità del cantiere sono evidenti: dagli interventi sulle fondamenta, ai sottoservizi, fino alla copertura completa.
Il prolungamento dei lavori intermedi rispetto al termine inizialmente previsto è dovuto alla scelta di prevedere la continuazione delle partite interne della Fiorentina allo stadio Franchi: per questo motivo è stato “ribaltato” il progetto iniziale di cantiere, coniugando il tutto con la necessità di mantenere attiva la centrale elettrica e tecnologica posta lato Curva Ferrovia, iniziando così dal lato della Fiesole. Come detto, c’è stato un ritardo in una fase intermedia, ma il completamento dei lavori strutturali del primo lotto è previsto per i primi mesi del 2027 ed il termine del cantiere è confermato per il 2029.
Nel frattempo, si cerca di recuperare il tempo perduto. Pertanto, non capisco la polemica del consigliere Sabatini sulle premialità: è un meccanismo di incentivazione che avviene in molti cantieri importanti, anche su quelli della tramvia, ma non se ne fa menzione. Forse si continua a cercare un po’ di visibilità. Ricordo che lo stadio di Bergamo è stato ristrutturato con lavori durati cinque anni e mezzo: parliamo di un impianto che, a differenza del nostro, non ha vincoli di soprintendenza.
Alla luce di queste considerazioni, invito il consigliere Draghi a rinunciare alla richiesta di attività di indagine e faccio un invito a tutti quanti, maggioranza e opposizione insieme, a proseguire nel lavoro di monitoraggio della commissione che abbiamo già iniziato e a promuovere iniziative affinché nell’agosto del 2026 possano esserci molti momenti di festa in città per il centenario della nostra squadra”. Con queste parole il consigliere del Pd Marco Burgassi ha risposto alla proposta di apertura di una commissione di indagine sullo stadio Artemio Franchi.
Queste le dichiarazioni di Dmitrij Palagi - Sinistra Progetto Comune e Lorenzo Palandri - Sinistra Progetto Comune Q2"Non condividiamo la scelta di Fratelli d'Italia di ritirare la proposta di una Commissione d'Indagine sullo stadio comunale Artemio Franchi. È un errore, che segue la decisione di non far votare ordini del giorno durante il recente Consiglio del Quartiere 2 dedicato al tema. Si tratta di un'ennesima occasione mancata.
Perché la verità è che il Partito Democratico di Firenze di Fiorentina vuol parlare solo con la proprietà di turno della società. Lo ha anche detto in aula: "bisogna stare dalla parte della società". Noi non concordiamo. Bisogna stare dalla parte delle squadre sportive e dell'interesse pubblico, che è cosa non necessariamente coincidente con un interesse privato, quale è quello di una società privata, anche quando è proprietaria della ACF Fiorentina.La verità è che c'è una subalternità costante, mostrata negli anni, a partire da quando si proponeva un nuovo impianto a Castello o alla Mercafir.
Noi abbiamo sempre sostenuto la stessa posizione, anche prima del Ministro Franceschini e dei fondi destinati alla cultura in relazione alla pandemia SARS-CoV-2.Ci sono tante cose da chiarire, su cui da anni c'è silenzio, a partire dalla manutenzione fatta prima della pandemia, ordinaria e straordinaria, sul Franchi stesso. C'è da capire come mai non ci sono cronoprogrammi, nonostante si spendano soldi pubblici. E come mai l'ipotesi Padovani è stata tolta dal tavolo, nonostante non ci fossero alternative diverse rispetto all'attuale stallo.I risultati sportivi non c'entrano nulla con il dibattito del Consiglio comunale.
Alla Città serve un governo cittadino diverso, migliore, che con chiarezza si ponga nei confronti di qualsiasi soggetto privato. In questi anni avrebbe fatto tanto bene anche alla Fiorentina", conclude Palagi.
«L’esito del voto di oggi sulla richiesta di istituire una Commissione d’indagine sui lavori dello stadio Franchi era purtroppo scritto. Lo avevamo detto chiaramente settimane fa: sarebbe stata una inutile perdita di tempo, destinata a trasformarsi nell’ennesimo pasticcio politico della destra».
Così Francesco Casini e Francesco Grazzini, consiglieri comunali di Italia Viva – Casa Riformista, commentano il ritiro della delibera proposta dal centrodestra.
«Dispiace doverlo ribadire – aggiungono – ma ancora una volta il centrodestra dimostra di preferire la propaganda al lavoro concreto. Invece di utilizzare seriamente gli strumenti che già esistono per accelerare, chiarire e risolvere i problemi del cantiere, si è scelto di alzare polveroni e inseguire titoli. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: tempo perso e zero soluzioni».
«Noi – proseguono Casini e Grazzini – avevamo indicato fin dall’inizio una strada diversa: trasparenza vera, pragmatismo e collaborazione. Il presidente della Commissione sport, Burgassi, ha avviato un percorso serio di approfondimento con audizioni, confronto con i tecnici e sopralluoghi al cantiere. Quel percorso va rafforzato e accelerato, non sostituito da commissioni di indagine che non avrebbero aggiunto nulla di nuovo».
«Le responsabilità del passato e la complessità del progetto sono note. Oggi non serve ululare alla luna, ma lavorare per uscire dalle difficoltà e portare a termine l’opera nel più breve tempo possibile. Firenze ha bisogno di risultati, non di scontri politici costruiti a tavolino».