Caporalato: sdegno in Toscana per fatti di Latina

Redazione Nove da Firenze

FIRENZE- Sabato 22 giugno, alle 18:00, davanti alla Prefettura di via Cavour, è stato convocato un presidio per Stanam Singh, ennesima morte sui luoghi di lavoro.

"Una strage continua, passata anche dal cantiere di via Mariti -dichiara Dmitrij Palagi, Consigliere comunale Sinistra Progetto Comune- L'Osservatorio di Bologna ci ricorda come siano giù 492 le persone morte dall'inizio dell'anno. Abbiamo già preparato la mozione da depositare in Palazzo Vecchio all'insediamento del nuovo Consiglio. Per chiedere:

  1. un ruolo della Polizia Municipale di controllo e prevenzione, coordinato con l'Ispettorato del Lavoro e l'AUSL Toscana Centro,
  2. un protocollo specifico per le ondate di calore e le alte temperature, come richiesto anche dai sindacati in queste ore. Il progetto Worklimate 2.0, che coinvolge tra gli altri soggetti anche il LAMMA, può diventare un ottimo punto di partenza".

L'evento "Il grano dalla mietitura al pane, pasta e pizza", previsto sabato 22 Giugno presso il Mercato di Campagna Amica a Siena è stato rinviato. I tragici episodi di morte sul lavoro in agricoltura registrati nei giorni scorsi sono eventi molto dolorosi che coinvolgono i sentimenti di tutti. Da qui la decisione di interrompere ogni iniziativa di festeggiamento questo fine settimana e di rinviare la festa del grano e della pasta al primo fine settimana di luglio.

“Il rifiuto del lavoro nero e del caporalato sono due dei principi cardine che guidano la nostra azione sindacale. È chiaro che le eccellenze del nostro Made in Italy devono essere legate non solo alla qualità indiscussa delle produzioni agricole italiane, ma anche alla qualità e alla dignità del lavoro e della vita dei lavoratori agricoltori”.

A dirlo il presidente Cia-Agricoltori Italiani Toscana, Valentino Berni, nel giorno in cui la Cia nazionale ha partecipato all’incontro a Roma con le parti sociali convocato d’urgenza, dopo la tragedia di Latina, dalla ministra del Lavoro, Marina Elvira Calderone, e dal ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida.

“Non basta solo esprimere profondo cordoglio davanti all’inaccettabile vicenda del bracciante indiano, Satnam Singh, vergognosamente abbandonato in strada dopo il gravissimo infortunio nei campi nell'Agro Pontino. Serve fare di più e valorizzare e tutelare le tante aziende agricole che operano in regime di legalità”, ha detto Berni.

Riguardo al Decreto Flussi - secondo Cia - bisognerebbe innanzitutto creare una black list nella quale inserire quei datori di lavoro che nei click day precedenti, pur avendo ottenuto il visto d’ingresso per i lavoratori richiesti, non hanno poi formalizzato il contratto di soggiorno e, quindi, l’assunzione. Inibire per almeno tre anni tali soggetti dalla presentazione delle istanze permetterebbe non solo di alleggerire il sistema informatico del ministero, ma soprattutto di ridurre i tempi di accoglimento e rilascio dei visti. Ancora meglio, sarebbe superare la procedura del click day attraverso una prenotazione numerica della manodopera extra Ue da parte dei datori di lavoro, che andrebbe effettuata prima del precaricamento delle istanze, così da permettere al ministero di valutare correttamente il numero delle quote in base al fabbisogno reale.

Proprio nei giorni scorsi Cia Toscana aveva organizzato un convegno sul tema lavoro, anche in Toscana è una priorità: “In Toscana – evidenzia Berni – la manodopera è insufficiente e questo va a favorire fenomeni di caporalato”.

Quanto alla Rete del lavoro agricolo di qualità, così com’è strutturata oggi, non porta nessun beneficio né alle aziende agricole né contro la lotta al caporalato, come dimostra l’iscrizione di solo 6.600 aziende rispetto ad aspettative di almeno 400 mila. Per incentivare l’adesione alla Rete, per Cia andrebbe previsto un sistema di premialità davvero incentivante per le imprese, che permetta di dare risalto alle aziende virtuose da un punto di vista sociale, ma anche economico.

Infine, resta fondamentale l’impegno in azioni di contrasto al caporalato. Cia è stata, finora, l’unica organizzazione agricola nazionale a essere capofila di un progetto FAMI 2014-2020 dedicato. Insieme a 30 partner, tra Reti nazionali, cooperative, consorzi, Ong e associazioni, ha creato Rural Social Act, l’iniziativa progettuale per attivare politiche comuni contro il lavoro nero, valorizzando il ruolo dell’agricoltura sociale, esempio di sviluppo territoriale che unisce sostenibilità economica e legalità, inclusione, qualità, capace di arginare le agro-mafie, sviluppando filiere etiche e innovative forme di distribuzione.