Tra Siena e Giappone, l'arte di Satoko Motouji apre “StARTers – Assaggi d'arte”

Redazione Nove da Firenze

Si apre nel segno delle contaminazioni tra Siena e Giappone il calendario autunnale di "StARTers - Assaggi d'arte", il ciclo di chiacchierate con l'artista che torna per la sua quinta stagione al Siena Art Institute. Dopo l'anteprima con la poetessa londinese Jo Shapcott, sarà la pittrice giapponese Satoko Motouji la protagonista del primo appuntamento ufficiale, in programma domani, martedì 25 settembre, alle 18 nelle aule di via Tommaso Pendola, 37 (ingresso libero). Nata a Kyoto, trapiantata negli Stati Uniti, dove si è formata artisticamente conseguendo una specializzazione in Storia dell'Arte all'Università dell'Oregon e un Master in Pittura all'Università del Massachusetts, Motouji condividerà con il pubblico di “StARTers” il suo percorso artistico, che si nutre di una relazione ancora molto solida con le sue radici giapponesi: proprio le tradizioni artistiche e filosofiche del Giappone sono al centro della sua attuale ricerca e il recente utilizzo di strumenti come inchiostro e carta giapponese fatta a mano testimonia il desiderio di mantenere un legame forte con le sue origini.

Ma nei suoi lavori si avverte anche un'altra influenza, un altro legame altrettanto solido: quello con Siena - dove nel 1995, attraverso l'Università dell'Oregon, ha fondato un programma di study abroad che ha diretto fino al 2005 - e soprattutto con le Crete Senesi, il cui paesaggio ha rappresentato per lei una delle più forti fonti di ispirazione. Proprio l'interesse per la natura e l'influenza esercitata su di lei dalla tradizione artistica e filosofica del Giappone saranno al centro dell'appuntamento di martedì 25 settembre: un primo “assaggio d'arte” nel segno dell'incontro e della contaminazione tra culture, con cui “StARTers” si conferma spazio di dialogo per artisti dalle molteplici provenienze ed influenze che abbiano voglia di condividere la propria ricerca, tra loro e con la città. Maggiori informazioni su www.sienaart.org Nella foto un lavoro di Satoko Motouji