Chansons de Bilitis di Claude Debussy dai testi erotico-pastorali di Pierre Louy

Redazione Nove da Firenze

Martedì 4 ottobre alle ore 17 Semicerchio. Rivista di poesia comparata, in collaborazione con il Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze, presenta all’Istituto francese (piazza Ognissanti) le “Chansons de Bilitis” di Claude Debussy, con il gruppo di musica da camera diretto da Tiziano Mealli. Introduce Michela Landi. Le Chansons prendono ispirazione dall’omonima raccolta poetica di Pierre Louÿs, pubblicata nel 1894, di soggetto erotico e ambientazione mitologica-pastorale.

L’autore immagina che i poemi siano opera di una donna dell’antica Grecia, dal nome appunto Bilitis, cortigiana e contemporanea di Saffo: in effetti, alcune liriche della raccolta prendono spunto proprio da poesie di Saffo o da altri poemi dello stesso Louÿs, che è considerato ancor oggi un poeta di rilievo - anche per la scelta di tematiche inusuali al suo tempo. Claude Debussy compose le Chansons de Bilitis nel 1897 mettendo in musica, per voce di mezzosoprano e pianoforte, alcuni testi poetici dell’amico e poeta Pierre Louÿs.

Tornò poi sulla medesima raccolta nel 1901, quando elabora un nuovo ciclo di dodici brani intitolato Les Chansons de Bilitis per voce recitante e gruppo da camera, versione che all’epoca viene messa in scena solo in forma privata e con l’ausilio di quadri viventi. Il linguaggio di ispirazione “simbolista” che segna queste chansons si esprime attraverso una raffinata ricerca di sonorità e nuances che anticipano la scrittura delle opere pianistiche più tarde.