Gasolio: per l’agricoltura toscana +21% in 4 anni

Redazione Nove da Firenze

Firenze, 28 gennaio 2011- Il “caro-gasolio”, alimentato dal prezzo record del petrolio (ormai vicino ai 100 dollari al barile) sta mettendo in gravissima difficoltà l’agricoltura toscana. Lo denuncia la Cia Toscana, preoccupata per la situazione in cui versano le aziende agricole della regione, gravate appesantite da oneri sempre più gravosi, rischiando un drammatico tracollo. Il carburante, soprattutto dopo l’abolizione, nel novembre 2009, dell’“accisa zero”, ha subito una vera e propria impennata (più 25 per cento in poco meno di sei mesi).

Non solo. A rendere più difficile lo scenario per il nostro mondo agricolo – sottolinea Giordano Pascucci, presidente Cia Toscana - gli alti costi produttivi, contributivi e burocratici. Un profondo stato di incertezza e di forte preoccupazione tra i produttori, specialmente quelli serricoli, che vivono una fase molto critica. Chiediamo al Governo un provvedimento urgente affinché venga ripristinata l’agevolazione sul gasolio e la sua estensione a tutte le operazioni agricole. La Cia Toscana rinnova la sua richiesta affinché vengano prese misure realmente incisive, riguardo all’“accisa zero” per il gasolio a partire dalle colture di serra. Gli aumenti del prezzo del gasolio sono consistenti (media regionale di +21%): + 17% per quanto riguarda il mercato di Pistoia (fonte Camera di Commercio Pt) per il gasolio da trazione e +25% per le serre, fra dicembre 2006 e dicembre 2010; mentre a Lucca stessa situazione con + 21% secondo i dati della Camera di Commercio di Lucca, sempre nello stesso periodo 2006-2010.

In questi quattro anni – fa notare la Cia regionale - l’incremento progressivo dei prezzi del gasolio è stato continuo, praticamente senza fasi significative di flessione.