Negozi aperti l'ultima domenica del mese, in centro anche il 1° maggio

Redazione Nove da Firenze

E’ stata firmata ieri l’ordinanza che disciplina gli orari del commercio in sede fissa nel Comune di Firenze nel 2011. Le novità principali sono l’apertura del 6 gennaio per l’inizio del saldi invernali (data stabilita dalla Regione), 21 giorni di deroga per i negozi fuori del centro storico (18 domeniche comprese le ultime di ogni mese, più 3 giorni festivi), la facoltà di aprire il 1° maggio per i negozi del centro, un perimetro ridotto per definire il perimetro del ‘centro storico’ (che ora coincide con quello dell’area Unesco, ovvero i viali), una nuova regolamentazione per le iniziative dei Centri commerciali naturali, orari più brevi per i ‘negozi automatici’.

“Dopo due mesi di concertazione con le associazioni di categoria, i sindacati e i consumatori – ha detto il vicesindaco Dario Nardella – il Comune aveva il diritto/dovere di decidere e così abbiamo fatto, utilizzando il principio del buonsenso. C’è stato un confronto intenso, per il quale ringrazio tutti i partecipanti al tavolo, e l’amministrazione ha svolto un ruolo attivo e propositivo, cercando il consenso unanime. Non l’ abbiamo raggiunto su tutti i punti in discussione, ma crediamo che il bilancio sia comunque positivo”.

Rispetto alla deroga concessa per il Primo maggio, festa dei lavoratori, Nardella ha spiegato che “Firenze è una città ad alta vocazione turistica e in quel periodo dell’anno abbiamo grandissimi flussi: in un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo ci è stato chiesto di poter utilizzare la facoltà di apertura”. In Italia ci sono città che tengono chiuso (Roma, Milano, Pisa) ed altre che tengono aperto (Venezia, Napoli, Siena): e dunque “non esiste un ‘caso Firenze’ – ha sottolineato il vicesindaco - a meno che qualcuno non voglia crearlo.

Crediamo che il nostro impegno sulle questioni del lavoro sia fuori discussione e su questo tema non accettiamo lezioni”. Sulla questione dell’apertura del 6 gennaio, festa Dell’Epifania, Nardella ha spiegato che “si tratta di una decisione della Regione, che ha anticipato i saldi, che abbiamo subito, di cui avremmo fatto volentieri a meno e che ci sembra eccessiva rispetto all’equilibrio delle festività. Per questo saremo chiusi il 9 gennaio, per non gravare sul totale delle deroghe”.

Il vicesindaco ha anche sottolineato che Firenze sta ben sotto al limite delle 23 deroghe fuori dal centro storico definite dall’accordo fra i Comuni dell’area vasta (a Firenze sono 21) e ha ribadito le novità per i centri commerciali naturali, che dimostra l’attenzione dell’amministrazione comunale verso i negozi di vicinato.