Affitti brevi, importante sentenza del Consiglio di Stato
Secondo la sentenza n. 2928/2025 del Consiglio di Stato sulla regolamentazione degli affitti brevi, pubblicata recentemente, i Comuni non hanno il potere di limitare la libertà contrattuale dei proprietari di immobili che intendono affittare le loro proprietà a scopo turistico in forma non imprenditoriale.
Per il Consiglio di Stato la locazione turistica non imprenditoriale non è equiparabile alle strutture ricettive, come alberghi o case vacanza, e quindi non può essere soggetta a vincoli prescrittivi o inibitori da parte dei Comuni.
"Una nuova sentenza del Consiglio di Stato (la n. 2928/2025) in materia di affitti brevi e turistici ha annullato il provvedimento del Comune di Sirmione che imponeva restrizioni alle locazioni turistiche con contratti brevi. La sentenza stabilisce che gli immobili offerti in locazione turistica al di fuori di un’attività imprenditoriale non possono essere assimilati alle case vacanza e, di conseguenza, non sono soggetti agli stessi vincoli normativi.
La Sentenza - dichiarano il capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale Alberto Locchi insieme al capogruppo in Consiglio Regionale Marco Stella - dà ragione a Forza Italia che da mesi si oppone si oppone all’impostazione prima del Comune di Firenze poi della Legge Regionale; la proprietà privata è intoccabile.
Il pronunciamento trova conferma nella disciplina nazionale, in base alla quale la locazione turistica privata non richiede una segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) e quindi l’amministrazione comunale non ha il potere di inibire tali contratti.Inoltre, il Consiglio di Stato ha escluso che il Comune possa vietare i contratti di locazione per finalità turistica, stabilendo che tali attività non rientrano nel potere del Comune in ambito edilizio. La sentenza ha stabilito che non spetta all’amministrazione locale intervenire sui contratti di locazione a meno che non siano violati specifici regolamenti edilizi o altre norme urbanistiche.
Con la nuova sentenza il Consiglio di Stato chiarisce che i Comuni non possono limitare o vietare arbitrariamente l’attività di locazione turistica. La locazione breve non è assimilabile alle strutture ricettive professionali come le case vacanza, né deve essere trattata come un’attività imprenditoriale.
Per la Sinistra che Governa Firenze le locazioni Turistiche sono l’unico problema arrivando addirittura a creare una Task Force per combatterle, per noi invece sono una ricchezza, oltre 30.000 addetti, un giro d’affari di oltre 3,5 miliardi di euro e nelle casse del Comune oltre 50 milioni di euro di imposta di Soggiorno, rinunciare a tutto questo significa rendere Firenze più povera.
Ora il Sindaco usi il buonsenso, blocchi l’approvazione del Regolamento che vieta le Locazioni Brevi, perché in questo contesto Legislativo sarebbe soltanto causa di altra confusione e nuovi ricorsi, e questo va evitato", concludono gli esponenti di Forza Italia.
“Lo abbiamo sempre detto: la regolamentazione degli affitti brevi portata avanti dall’Amministrazione Comunale di Firenze è sbagliata, sbilanciata e potenzialmente dannosa. Alla luce della sentenza n. 2928/2025 del Consiglio di Stato, ne siamo ancora più convinti.”
A dichiararlo è Francesco Casini, consigliere comunale di Italia Viva, che insieme a Francesco Grazzini ribadisce la propria contrarietà al regolamento sulle locazioni turistiche brevi in discussione a Palazzo Vecchio.
“La sentenza è chiara: i Comuni non hanno competenza per imporre limiti arbitrari a un’attività che, se svolta in forma non imprenditoriale, rientra nel pieno esercizio del diritto di proprietà. Non solo: la decisione segna un precedente importante, che smonta l’impianto normativo in via di adozione a Firenze.”
Per queste ragioni, annunciano: “Martedì, in Commissione, se non modificato in modo sostanziale voteremo contro la proposta di delibera n. 2025/00023 ‘Regolamento per le locazioni turistiche brevi’. È un atto che rischia di essere non solo inefficace, ma anche illegittimo, un costo per il nostro comune. Non possiamo comunque avallare norme che alimentano tensioni sociali, creano incertezza giuridica e colpiscono indiscriminatamente cittadini onesti, tutti fiorentini non multiproprietari ma di quel ceto medio sempre più in difficoltà, che affittano un immobile magari acquistato o ristrutturato con sacrifici, e lo fanno nel pieno rispetto delle regole. Una misura che colpisce tanti fiorentini onesti che non ci aspetteremmo da una amministrazione di sinistra.
“Lo ribadiamo con forza – concludono Casini e Grazzini –: serve equilibrio, non crociate ideologiche. Il turismo va governato, non demonizzato. E il vero tema dell’abitare a Firenze si affronta con politiche serie sulla casa, con la ristrutturazione delle 700 case popolari inutilizzate perché non abitabili, andare avanti senza altri indugi sulla rigenerazione urbana e sul recupero dell’enorme patrimonio oggi inutilizzato che possono far realizzare nuove abitazioni per i fiorentini.”
Prendono posizione anche il consigliere comunale di Fratelli d'Italia Giovanni Gandolfo insieme alla capogruppo Angela Sirello e al coordinatore cittadino del partito Jacopo Cellai.
"Il sindaco Funaro rinvii l’approvazione del regolamento in attesa degli sviluppi dei contenziosi aperti per la legge regionale sul turismo e sui provvedimenti comunali impugnati. Ci attendiamo che su questo la prima cittadina venga a riferire in aula.
La nuova sentenza del Consiglio di Stato (la n. 2928/2025) in materia di affitti brevi e turistici ha annullato il provvedimento del Comune di Sirmione che imponeva restrizioni alle locazioni turistiche con contratti brevi. La sentenza stabilisce che gli immobili offerti in locazione turistica al di fuori di un’attività imprenditoriale non possono essere assimilati alle case vacanza e, di conseguenza, non sono soggetti agli stessi vincoli normativi.La Sentenza ribadisce la tutela del godimento della proprietà privata e della libertà d’iniziativa economica.
Il pronunciamento trova conferma nella disciplina nazionale, in base alla quale la locazione turistica privata non può essere soggetta a divieti imposti dall’amministrazione comunale.Il Consiglio di Stato esclude il potere inibitorio da parte dei comuni sui contratti di locazione turistica, sottolineando come queste attività non rientrino nella sfera di potere del Comune in ambito edilizio. I Comuni non possono limitare o vietare arbitrariamente l’attività di locazione turistica. Essa non è assimilabile alle strutture extra-alberghiere imprenditoriali.
Ancora una volta ribadiamo la nostra disponibilità a lavorare per regole migliori volte al contrasto di fenomeni di abusivismo e concorrenza sleale, nonché al rispetto delle regole di civile convivenza in città da parte dei turisti, garantendo la vivibilità per i residenti. Ma anche la nostra ferma contrarietà alla crociata ideologica in atto contro il settore delle locazioni turistiche. Continueremo a difende la libertà economica e la proprietà privata dei fiorentini come abbiamo sempre fatto".
Così invece i consiglieri di minoranza della Lista civica Eike Schmidt, Massimo Sabatini, Paolo Bambagioni, Eike Schmidt.
“È stato creato un clima pesante contro chi legittimamente mette a frutto la sua proprietà. Come se nel declino di Firenze non ci fosse una responsabilità – diretta ed esplicita – delle amministrazioni PD. Non è trovando capri espiatori o vittime sacrificali designate che si risolvono i gravi problemi di Firenze, tra i quali la fuga dei residenti e lo stillicidio di imprese. Stante la sentenza del Consiglio di Stato, una sonora bocciatura del metodo Funaro, invitiamo la sindaca e la giunta a essere più dialoganti e inclusivi.
Meno colpi di mano e più cooperazione tra tutte le parti della città, proprietari inclusi. Lavorino con Roma e non contro il governo perché di Centrodestra. È profondamente errato mettere, come troppi del Centrosinistra fiorentino hanno fatto in questi mesi, residenti contro proprietari. Proprietà e residenza si possono e si devono armonizzare. Per evitare di spendere vagonate di soldi dei cittadini fiorentini, chiediamo all’attuale amministrazione di correggere il tiro, per evitare altre bocciature come questa”.